A Ravenous Scholarly Appetite

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Dare un'occhiata al pacco di Malfoy sarebbe stato più facile a dirsi che a farsi.

Non voleva davvero trovarsi di fronte, faccia a faccia per così dire, alla virilità di Draco Malfoy, e certamente non voleva che lui fosse presente durante l'interazione, il che significava che la conferma da parte di terzi o la visione isolata era la via da seguire.

Si chiese se Malfoy avesse fatto come i Babbani erano soliti fare, e avesse documentato i propri genitali, con una telecamera o altro. Forse poteva entrare in possesso di uno schizzo? Teoricamente era l'equivalente di una foto per i maghi. Non aveva molta voglia di chiedere a Pansy Parkinson delle sue esperienze al riguardo; non c'era dubbio che le sue intenzioni sarebbero state selvaggiamente fraintese.

Aveva preso in considerazione l'idea di pubblicizzare anonimamente la ricerca di volontari sul Profeta, ma non sapeva se lui avrebbe risposto, e la cosa comportava la possibilità di ulteriori interazioni deludenti con esemplari meno degni di nota. E chiederglielo apertamente era fuori questione. In tutta onestà, non sapeva come fare. Per questo la visita di Malfoy al suo ufficio fu una specie di opportunità serendipitosa.

Era a pagina quaranta di una relazione di settecento sulla diminuzione dei Centauri (che stava facendo da sola per spostare la sua mente a tangenti inappropriate, con i ricordi dei quarti posteriori di Firenze che le causavano un momentaneo cortocircuito del cervello) quando qualcuno aveva bussato piano alla sua porta. Si ritrovò a sbattere le palpebre ripetutamente, cercando di schiarirsi la vista, mentre lui entrava, e per un momento temette di averlo accidentalmente evocato con le sue eccessive riflessioni.

"Che cosa vuoi? " Chiese. Non aveva intenzione di suonare severa. Non era certo così che si convinceva una persona a tirare fuori il suo presunto pene perfetto.

Lui si accigliò, schiarendosi la gola. "Sono venuto a farti un'offerta".

"Oh?" chiese lei, pensando a quanto sarebbe stato comodo se lui si fosse calato i pantaloni proprio in quel momento. Poteva anche fingere di indignarsi per la cosa.

"Weasley mi ha detto che hai espresso un certo interesse per la mia merce".

Merce? Il luccichio della fibbia della sua cintura era parecchio distraente. "Ron?"

"Ginevra."

Chi? "Oh." Merda. Quella piccola traditrice. "Voi due siete in buoni rapporti?" Cercò di sembrare disinvolta, ma la crepa nella sua voce non poteva essere mascherata.

"Lavoro con le Harpies di tanto in tanto". era una novità per Hermione. "Allora, sei interessata?"

"Interessata?" squittì lei. "A che cosa?"

"A cavalcare la mia scopa". sorrise lui.

Un attimo. Era...? Si stava offrendo? Davvero...? Non poteva essere così facile. No? Forse lo mostrava a tutti. Forse aveva piazzato i Serpeverde in luoghi pubblici, inscenando discussioni ad alta voce sulle sue capacità in camera da letto per indurre le povere anime curiose a cercarlo. Le si seccò improvvisamente la bocca.

"Non ho mai detto di volerla cavalcare". Fece un valoroso tentativo di aggrapparsi alla ragione, con le visioni della sua lunga asta d'alabastro che le salivano (oh Dio, le salivano davvero) alla mente. Le mani le tremavano, insieme alla voce, e lo stomaco le girava non sgradevolmente. L'appetito accademico di Hermione era famelico.

"Oh, allora dargli solo un'occhiata?"

Poteva scommettere che Malfoy stava cercando di catturare la sua attenzione, e fu colpita da una teoria cospirazionista di Harry, ricordata a metà. Non era un Occlumante? Non poteva fraintendere il suo interesse accademico.

"Qualcosa del genere. Ho una curiosità teorica". gli fissò con determinazione le scarpe. Aveva i piedi grandi. Forse era di buon auspicio.

Forzò lo sguardo verso l'alto per trovarlo che annuiva, sembrando sorprendentemente a suo agio con l'idea. Dovette trattenersi dall'afferrare la sua zip lì per lì. Un uomo che poteva rassegnarsi al suo bisogno di una profonda immersione pratica (no, non immersione. Comprensione, più correttamente), qualunque fosse l'argomento, le procurava un tipo di soddisfazione completamente diverso. Prese la penna d'oca per evitare che le sue mani impazzissero.

"Saresti disposta a venire al Manor?"

"Perché sei d'accordo?" Non poté fare a meno di chiedere.

"Vorrei solo aiutarti, se posso. È una cosa nuova che sto provando a fare".

Hermione rifletté per un momento, non perdendosi il tono sommesso della voce di Malfoy. Non era l'ideale, per ovvi motivi. Ma si stava offrendo di mostrarle il suo cazzo, no? Sicuramente sapeva che non aveva alcun interesse per i manici di scopa veri e propri (la sua mancanza di affinità con essi era stata oggetto di un ampio pezzo di riflessione sulla Civetta dello Sport), e l'eufemismo era comune. Se avesse avuto uno Zellino per ogni volta che Cormac le aveva chiesto di maneggiare la sua bacchetta o di cavalcare la sua scopa sarebbe stata, beh, due volte più ricca.

No, erano sulla stessa lunghezza d'onda, ed era ora o mai più. Lei era stata chiara sui suoi limiti e lui sembrava capire. Annuì. "Sì. Vengo".

Era la cosa sbagliata da dire.

Si strozzò forte mentre le parole lasciavano la sua bocca, combattendo una battaglia interna con sé stessa per tenere gli occhi sopra la linea della sua cintura. "Al Manor!" strillò. "Non... non verrò, beh spero.... Posso venire a trovarti al Manor. Per vedere la tua... scopa".

Malfoy aggrottò la fronte mentre il silenzio calava sulla stanza.

"Stasera è meglio" disse alla fine. "Posso dartene una dimostrazione, se vuoi".

Lei deglutì. Quello era al di là di tutto, in realtà. Ma non avrebbe rifiutato l'opportunità di vederlo in azione. "Sì." Si sentiva le guance calde, e le sembrava di avere lo stomaco liquido. Amava imparare, tanto. Tutto lì. "Sarebbe... adatto ai miei scopi".

"Molto bene, Granger. Apprezzerei saperne cosa ne pensi, a dire il vero. Sei esattamente nella fascia demografica a cui sto puntando. Alle sette va bene?"

Quello era strano. Perché lei avrebbe dovrebbe essere il suo target demografico? Stava cercando di avere contatti con altri Babbani? Brunette basse? Entusiaste della ricerca? Spinse il pensiero in fondo alla mente.

"Sì, va bene. Grazie, Malfoy. Lo apprezzo molto. So che non è molto ortodosso". Si passò la penna d'oca sulle labbra, immaginando per un momento che fosse quella di Malfoy...No.

Non lo stava immaginando. Sarebbe stato stupido, e oltre la portata della sua ipotesi.

"Niente affatto. Spero che ne resterai colpita". Lui le sorrise di nuovo, ed era un sorriso inaspettatamente caldo, quasi cospiratorio.

La sensazione di precipitare le tornò allo stomaco. Si chiese se avere un pene potenzialmente perfetto desse a Malfoy altri vantaggi quando si trattava del suo interesse. Puramente psicologico, naturalmente. Forse tutti gli uomini con un bel pene emanavano un'aura di sicurezza quando si trattava di piacere femminile. Doveva prenderne nota per ulteriori indagini.

Prima che potesse rimuginarci troppo a lungo, lui la interruppe con una rapida inclinazione della testa e la promessa di lasciare aperto il suo camino prima di ritirarsi dall'ufficio con la stessa rapidità con cui era arrivato, lasciandosi dietro un senso di vertiginosa anticipazione che lei attribuì alla sua impazienza di ottenere più dati qualitativi per il suo progetto.

Ora, però, aveva bisogno di prepararsi. Prese un foglio di pergamena pulita dalla pila sulla sua scrivania e iniziò una lista di cose da fare. Per prima cosa, cosa si indossava ad un appuntamento di osservazione del pene oggettivo ed accademico?

Hermione Granger and The Quest For The Perfect Penis | TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora