PROLOGUE

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Joy Martin aspettava qualcuno che le facesse battere il cuore, qualcuno che le facesse provare altre emozioni oltre il dolore e la confusione

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Joy Martin aspettava qualcuno che le facesse battere il cuore, qualcuno che le facesse provare altre emozioni oltre il dolore e la confusione.
Lei e sua madre erano in camera, mentre quest'ultima le pettinava i suoi capelli biondo fragola che tanto amava.

Si sentivano solo il rumore della spazzola che passava tra i capelli e i respiri di Joy.

"Ti faccio male tesoro?"
"Sta' tranquilla"- rispose sorridendo e guardando fuori dalla finestra, con uno sguardo quasi desideroso.

Era un caldo giorno di agosto e lei non poteva uscire da casa sua, l'unico posto di cui avesse memoria.

Era una ragazza molto intelligente, passava la maggior parte del suo tempo a leggere e a studiare testi in latino, lingua che la affascinava.
Amava anche cantare e suonare il pianoforte, aveva imparato suonando con sua mamma all'età di 7 anni. Da quel momento non ebbe più smesso.

Entrava in una specie di 'bolla' in cui poteva distaccarsi da tutto, di non pensare a nulla.
Aveva imparato ad accettarsi e a combattere con sè stessa, diventando più forte sia fisicamente che psicologicamente.

Aveva imparato l'arte del combattimento, all'inizio quasi per gioco ,poi divenne una cosa sempre più seria.

Inoltre, era una ragazza oggettivamente molto bella.
I capelli biondo fragola molto curati , folti e luminosi, occhi azzurri, quasi sembrano un enorme pozza d'acqua , le labbra carnose e di un rosso molto acceso.

Il suo sorriso è come un girasole. Cresce solo in primavera e illumina tutto.
Infatti Joy Martin non sorride mai, ma quando lo fa, be', accende la luce.

MY REDHEAD,Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora