CHAPTER ONE

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<<Even though I'm older now  and I know how to shake off the past, I wouldn't made it if I didn't have you holding my hand

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<<Even though I'm older now  and I know how to shake off the past, I wouldn't made it if I didn't have you holding my hand...>>

- CONTROL\ZOE WESS -


Era appena iniziato settembre.
Joy e sua madre stavano suonando assieme.
Joy cantava le note di una canzone che amava, che rappresentava anche sè stessa e la sua vita: Waiting for love.

Monday left me broken

Tuesday, I was through with hoping

Wednesday, my empty arms were open

Thursday, waiting for love, waiting for love

Nel frattempo la madre la accompagnava con il pianoforte sorridendo, meravigliandosi di quanto fosse brava sua figlia. La amava più di chiunque altro, era la cosa più bella che aveva. L'unica cosa che tenne fuori dal suo diario degli errori, che ne erano purtroppo tanti.

Joy smise improvvisamente di cantare e si pietrificò. Aveva gli occhi spalancati e fissava sempre lo stesso punto del pavimento. Gli occhi le diventarono rossi, come se fossero stanchi. Come se fossero distrutti.

La madre si fermò e si girò.

"Joy..."- sussurrò con voce strozzata andandole incontro, gli occhi preoccupati e un braccio teso verso di lei. Per un secondo la ragazza non reagì, continuò a fissare il pavimento.

Solo quando la madre la toccò, sembrò risvegliarsi. Guardò la madre negli occhi.

Poi tutto cambiò. Joy iniziò a vedere tutto sfocato, come se un vetro avesse coperto la sua visuale. Li chiuse per un secondo e quando li riaprì fu ancora peggio.

Vide la testa della madre perdere sangue, mentre il suo cuore iniziò a battere sempre più forte e la sua testa a pesare sempre di più.

Tutto intorno a lei iniziò a girare, tutto cominciò a non avere senso.

E urlò. Urlò. Quell'urlo conteneva tutta l'essenza di Joy Martin, tutto il suo essere.

Conteneva la sua rabbia, il suo dolore, la confusione e la sua felicità, tutto in un solo urlo.

La casa iniziò a tremare e la madre si ritrovò a terra, aggrappata solo allo sgabello del pianoforte mentre tossiva ripetitivamente, cercando di recuperare aria.

Joy, nel frattempo fu avvolta dal suo più grande incubo. Fu avvolta dall' oscurità.

***

Joy sorseggiò un po' d 'acqua, ancora stordita.

MY REDHEAD,Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora