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28 giugno 2011
Tè.
L'attuale dilemma di Hermione.
Tè all'ibisco, per essere precisi.
Il liquido rosso era vibrante e vivo. Sebbene non fosse una miscela creata dal suo giardino, l'aveva acquistata lei stessa in un negozio di tisane settimane prima, dopo essersi documentata sui benefici per la salute. Narcissa l'aveva rifiutata dopo un sorso, trovandola troppo acida nonostante l'aggiunta abbondante di miele. Il retrogusto era leggermente amaro, paragonabile ai mirtilli freschi, che lei odiava. L'opportunità di provarlo per fare un confronto e per discuterne era arrivata e se n'era andata...
Fino a quel momento.
Hermione lo raggiunse lentamente, ogni passo più esitante, più cauto del precedente. Si morse l'interno del labbro inferiore, in contemplazione.
Doveva provarlo?
Sembrava stupido sprecarlo.
Le sarebbe piaciuto?
Nonostante la mancanza di una preferenza stabilita per la preparazione o il gusto, aveva quel familiare sentore che il tè di quel giorno sarebbe stato di suo piacimento. Quel solo pensiero le causò un senso di inquietudine che le trapassò le viscere. Premette la bocca in una linea sottile, parti uguali di concentrazione e irritazione dentro di lei.
Ma non la rabbia.
Quella era stata bruciata la notte prima, come la terra bruciata dal fuoco che non lasciava nulla nella sua scia se non terra fertile e chiarezza. C'erano ancora le scie del fuoco e della distruzione, sarebbero sempre rimaste, ma la vita si stava preparando a prendere piede.
Era ora di ricominciare da capo.
Fece il primo passo prendendo la tazza. Una combinazione di bacche e un profumo terroso che spesso sentiva dopo aver raccolto i fiori si alzò in un vago ricciolo di vapore. Se la portò alle labbra ma non bevve.
Non ancora.
Dopotutto, anche con la tregua del giorno prima, il tè era un promemoria del fastidioso impedimento che rendeva difficile la semina.
Draco Malfoy.
O meglio, i pensieri su di lui che fluttuavano nel suo subconscio dalla sera prima, dopo la sua chiacchierata con Daphne.
Era rimasta a letto, in uno stato di consapevolezza non focalizzata, ed il sonno non era arrivato facilmente. Si era girata e rigirata per ore e ore, cadendo nel sonno e poi subito di nuovo fuori, dentro e fuori da pensieri troppo pesanti da sondare da sveglia.
C'era molto su cui riflettere, ed era difficile farlo con le emozioni e l'adrenalina che le rimbombavano nelle vene, ed ancora più difficile con le verità che le offuscavano la vista, e i suoi stessi difetti che le tornavano davanti.
In cerchio, l'inizio rincorreva la fine, lasciandola bloccata in un loop di sua creazione. Anche le parole di Kingsley erano lì, a tracciare nuove vie, a cambiare la rotta e a chiudere il varco. Tutto si era diviso in mucchi separati: quello che sapeva, quello che aveva imparato e quello che stava cominciando a capire. Ma poi, appena l'intuizione si avvicinava, il suo cervello la oltrepassava. Incapace di fare marcia indietro, semplicemente cadeva di nuovo nel loop.
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Measure of a Man - Inadaze22 | Traduzione
FanfictionQuesta storia è una traduzione della fanfiction "Measure of a Man" di Inadaze22 e tutti i diritti appartengono a lei. Le fanart presenti nella storia appartengono a JaxxInABox. Conoscere veramente qualcuno è saper distinguere chi era una volta, ch...