IX

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Ero così elettrizzata, potevo decisamente avvertire le mie gambe tremare ed il mio cuore sobbalzare ad ogni notifica che si presentava sullo schermo del mio cellulare.
Aspettavo la sua chiamata.
L'aspettavo con tutto il cuore.

E mi spostavo, di specchio in specchio, controllando che non avessi occhiaie evidenti, i capelli arruffati ed un sorriso non troppo stupido nel caso lo avessi sfoggiato davanti a lui, seppur da dietro uno schermo.

«Andiamo Kels, ce la puoi fare, ce la puoi fare...»

Sussurrai a me stessa, al riflesso di me stessa, passando le mie dita ricoperte da uno smalto nero sgranato tra i capelli.
Poi portai le mani sulle mie guance, tentando di raffreddarle in quanto troppo rosse.

E nel mentre che tentavo di fare mente locale nella mia testa, il telefono cominciò a squillare.
Sussultai, spostando di scatto lo sguardo sul divano.
Mi cimentai, in una piccola corsa, a raggiungerlo.
Quasi non inciampai tra i miei passi goffi sentendomi tradita dalle mie gambe tremanti.

Lo afferrai tra le mani, lessi il numero.
Doveva essere per forza lui.
Così presi un respiro profondo, mi gettai sul divano, incrociai le gambe ed immediatamente accettai la chiamata.

Me lo ritrovai li, con lo sguardo perso.
Mi guardava, ma per davvero.
Non sorrideva, sembrava... Esterrefatto?

Aveva le labbra schiuse, gli occhiali da vista sul naso, i capelli rigorosamente disordinati e la felpa a ricoprire il suo capo.
Mi mancò il respiro.

«Kels?»

In quel momento capii che dovevo assolutamente risvegliarmi.
Che dovevo muovermi, che dovevo parlare, che dovevo fare qualcosa.
Scossi un po' il capo, schiarii la mia gola, e risposi.

«Si? Cioè volevo dire, si. Cioè ciao!»

Dio, quanto potevo essere imbarazzante?
Dominic in compenso scoppiò a ridere, passando una mano tra il cappuccio e i suoi capelli, tirando un po' delle sue ciocche rosse verso l'esterno.

«Cioè, ciao!»

Mi fece il versetto.
Arrossii, ancor di più.
Abbassai lo sguardo per qualche secondo, poi lo tirai subito su, poggiando il telefono su un tavolino proprio di fronte a me.

«Sai, non è una cosa da tutti i giorni parlare col tuo cantante preferito. Permettimi di dover realizzare questa cosa, ancora...»

Dominic inclinò un po' il capo, indossò una smorfia quasi pensierosa, e subito mi rispose.

«Anche perchè questa sarà la prima di una serie di lunghe videochiamate, lo sai no?»

Strabuzzai gli occhi.
Strinsi ancor di più le gambe incrociate tra loro e, in modo che lui non vedesse, mi pizzicai un po' della pelle presente sulla mia gamba.
Faceva male, davvero.
Non era un sogno, era tutto reale.

La sua voce era reale, lui stava parlando davvero con me e tutti quei messaggi, quelle foto, non erano frutto della mia immaginazione.
Era successo davvero.

«B-Beh... Si, cioè... Se a te va bene...»

«Kels, perfavore ti puoi calmare?»

Dominic mi spiazzò.
Sembravo davvero cosi stupida davanti a lui?
Ed eravamo addirittura separati da uno schermo, come mi sarei comportata se lo avessi avuto davvero davanti?

Dovevo assolutamente darmi una regolata.

«Scusami...»

My Favourite Rockstar || YUNGBLUD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora