"Tieni, questi quì sono i volantini. Non ho avuto il consenso dal Sindaco per appenderli, ma sono sicura che approverá." Mi fece la Signora, porgendomi una lunga pila di volantini blu e rossi.
"Okay." Risposi io, mentre le mie mani quasi cedevano sotto il peso dei volantini.
"Christian ti aiuterà a distribuirli, così potrai conoscere il tuo primo collega di lavoro." Disse lei, accennando un sorrisino. "Chri, vieni!" Urlò, guardandosi alle spalle.
"Sono quì." Fece invece il presunto Christian, spuntando da un tendone sulla destra.
Aveva corti ed ondulati capelli castani, indossava una camicia verde a quadretti, e un paio di pantaloni neri, tenuti su da delle bretelle marroni.
Appena lo vidi di fronte a me sorrisi, cercando di essere amichevole, ma lui non rispose al mio gesto. Al contrario però, si avvicinò a me e prese più della metá dei volantini che avevo tra le mani. Beh, era un bel gesto tutto sommato.
"Che aspettate?" Fece la Signora, e noi ci incamminammo al di fuori del parco dei divertimenti.
Il cielo era nuvoloso, ma nonostante quello l'aria era calda. Era un tempo piacevole, tutto sommato. Non appena ci trovavamo di fronte ad un palo o a una bacheca prendevamo un volantino, un pezzo di nastro adesivo e lo attaccavamo. Non c'era dialogo fra di noi. Gli unici suoni che Christian emetteva dalla sua bocca erano quelli di una piccola tosse. E io, dalla mia parte, ogni tanto canticchiavo, per far vedere che ero ancora lì.
Peró, se dovevo restare tutta la mattinata ad appendere volantini, volevo almeno che il tempo passasse veloce. Così mi decisi, e parlai.
"Allora...Da quanto tempo lavori al Luna Park?" Chiesi, un po'impaurita, nel mentre che lui strappava un altro pezzo di scotch. Si girò, mi guardò, e aprì la bocca.
"Mi passi un volantino?"
"Oh, certo." Feci, un po'spaesata. Gli passai il volantino e lo guardai.
"Grazie." Sorrise appena.
"Tu...Non sei uno che parla molto, non é vero?"Chiesi.
'Se non risponde a questa starai zitta.' Mi disse una voce, dentro la mia testa.
Christian alzò le spalle, e rispose con un secco "Giá."
Beh, mi aveva per lo meno risposto.
Comunque, decisi di non continuare a fargli domande. So come non piaccia alla gente silenziosa essere interrogata, perché in fondo anche io lo sono, anche se per una volta ho fatto la parte della "chiaccherona", se così si può definire. La mattinata passò un po'più veloce del previsto, forse perché ero felice di aver ottenuto una risposta. A mezzogiorno, l'aria si fece bollente, e decidemmo di tornare. Avevamo fatto un buon lavoro.
"Dunque?" Ci chiese la Signora, che ci aspettava all'ingresso.
"Li abbiamo appesi tutti quanti." Dissi io, e Christian annuì.
"Molto bene, ora sarete affamati. Venite a mangiare, è giá tutto pronto."
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Il gioco del carillon
TerrorMegan ha appena incominciato il suo primo lavoro in un Luna Park, ed ha il compito di vendere i biglietti per una delle giostre più famose tra le leggende: Il gioco del carillon. Le leggende avranno ragione? O sarà tutta fantasia?