the cave [birdhflash]

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Era una normale missione, come ha fatto ad andare tutto a rotoli in questo modo?
Non lo sapevano. Non Kaldur, o M'gann.
Non lo sapeva Superboy, ne Batman.
Superman, Black Canary, Red Tornado.
Non lo sapeva nessuno. Davvero.
Nemmeno il corpo inanimato di Robin o le lacrime cementate di Wally.
Erano così pesanti, così calde.

"Forza ragazzi, è ricognizione, ma dobbiamo farla" incoraggiò il capo del team. Erano così giovani, pieni di forze.
"Cristo, perché Batman ce lo fa fare?" sussurrò Wally all'orecchio dell'amico.
"La vera domanda è perché Kaldur è così pieno di voglia" rispose Robin soffocando un risolino.

Correvano, saltavano, si nascondevano; i muscoli tesi, forti, slanciati di chi ha appena iniziato a capire come funziona il proprio corpo. Le orecchie attente, l'adrenalina, la foga, la pazienza, la paura.
Era una ricognizione tutt'altro che pacifica; era sfociata quasi subito in una battaglia.
Doveva essere facile, erano criminal di poco conto.
Ma erano tanti, troppi. Sbucavano da ogni lato e Robin era così convinto di poterli sconfiggere.
E ce la stava facendo, davvero, ci era vicino. Molto vicino.
Ma le cose, avevano imparato, non posso andare sempre bene.
E infatti non lo fecero.
Un proiettile, uno stupido, lento, silenzioso, maledetto proiettile.
Così lento.
Ma Wally non ci arrivò mai. Era una sorpresa, non se lo spettava nessuno; ma era arrivato puntualmente dove aveva mirato il bastardo che sparò alla schiena di Robin.
Il suo corpo si piegò su se stesso in una maniera innaturale; le sue sue labbra sussultarono un'ultima volta.
Wally si girò più veloce del normale, ma a lui sembrava così lento.
Era troppo lento.
Non lo aveva fermato, non lo aveva impedito, non se ne era accorto.
Poi sentì un colpo, la faccia bruciava ed era graffiata dal cemento. Era a terra, incapace di muoversi, di respirare, di guardare; così chiuse gli occhi. Sperò per sempre o almeno per il tempo necessario a svegliarsi da quello che sembrava un brutto sogno.

I criminali sparirono poco dopo, e Kidflash ancora non sa dire come fecero. Tutto quello che ricorda è come si gettò sul corpo fermo dell'amico a penna i suoi sensi lo permisero.
Ricordava le lacrime, le urla, il silenzio nella sua testa.
Improvviso, inatteso.
Non c'era mai stato, ma ora sapeva che non se ne sarebbe più andato via.
Sarebbe stato così per sempre, perché la ragione per cui stava sveglio la notte a pensare, per cui nella sua testa c'era un tale disastro, una tale cozzaglia di suoni, pensieri e parole era sparita.
Per sempre sta volta.

Il funerale fu breve, tutti gli eroi della lega e non parteciparono.
Alcuni perché erano legati a lui, altri per discrezione, altri ancora per provare a capire chi fosse il ragazzino dietro la maschera di Robin, altri ancora per educazione, mentre qualcuno era li solo per farsi notare. Ma non da Wally.
Wally non vedeva, non sentiva, non provava.
Era difficile vedere con gli occhi in lacrime; era difficile sentire con quel silenzio assordante nella mente; difficile provare con una voragine nel petto.
Ormai era difficile anche andare veloce. A cosa serviva poi? Non era riuscito a salvare l'unica cosa bella dell'essere un super eroe. L'unica cosa bella della sua vita nella Young Justice. L'unica cosa bella, punto.
Pianse.
Pianse allora, piangeva anche ora, piangerà per sempre. Così pensava mentre la bara di mogano veniva portata all'interno della chiesa per la cerimonia; mentre veniva chiusa; mentre veniva portato via da lui, nel suo freddo, nella sua pace, nella sua forza così intatta e gelata nel tempo.

Lo avevano sepolto lontano dagli occhi del mondo. In segreto.
Ma Wally poté vederlo ancora vestito da Robin, in costume, con un sorriso un po' sbarazzino sul volto. Così bello, giovane.
Quando si assicurò di essere rimasto solo, con Batman e gli altri fuori dalla chiesa, lo baciò.
Velocemente, con vergogna, con dolore.
Lo baciò per la prima e ultima volta e lui non avrebbe neanche mai saputo.
Ma Wally lo sapeva, ed era abbastanza.
Abbastanza per voltare pagina.
Non subito, ma avrebbe voltato pagina.

Amandolo, onorandolo, sentendo la sua mancanza ogni giorno di più, ma andando avanti con la sua vita, come avrebbe voluto lui.

Mi è venuta l'ispirazione per questa brevissima birdflash non troppo felice.
Spero sia venuta bene come me la immaginavo.

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