C'era una volta
una principessa,
chiusa in una torre
da sola con se stessa.
Così sarebbe iniziata,
se la storia fosse inventata.
C'è una donna scialba in cucina,
mette a fare la pasta
e fischia una canzoncina.
Ma il suono infastidisce l'Orco,
che si trastulla e vede sporco.
L'Orco ha bevuto
e ha la voce fredda e dura,
e alla donna fa paura.
Ruggisce di star zitta,
e lei obbedisce sconfitta.
Ma all'Orco non basta,
questa devozione.
Vuole più umiliazione.
Cambierà. Pensa lei,
mentre copre l'occhio nero.
Ma troppo spesso,
ha formulato
questo pensiero.
C'è un uomo che la osserva,
mentre sgobba come una serva.
Le parla d'amore
e di passione,
e lei non capisce questa sua osessione.
"Sta zitto" gli ha spiegato col magone
"O l'Orco ci mangerà in un sol boccone"
Ma l'uomo
l'ama davvero
e ha deciso di fare sul serio.
Quindi va dall'Orco armato solo di coraggio
per trasmettergli il messaggio:
"L'amore non hai mai provato,
maledetto Orco avvelenato.
Ma la principessa ormai ti ha denunciato.
Fuggi se sei in tempo, ma solo da qui potrai scappare,
perchè per sempre col mostro che sei dovrai restare."
L'Orco è sgomentato,
e alla reazione di lei
non aveva mai pensato.
Ora è piccolo e trema come una foglia,
e di sbraitare non ha più la voglia.
L'uomo ha sposato la donna per finire,
e se furono per sempre felici e contenti
nessuno lo può dire.
Ma la donna è un principessa ormai,
e all'Orco non pensa mai.
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Parole della sera
कविताLa poesia non è di chi la scrive, ma di chi gli serve.   - Il Postino.