La madre, in lacrime, mi raccontò che pochi giorni dopo era stato ritrovato il cadavere di sua figlia nella foresta accanto al parco, stranamente senza il cuore. Gli agenti avevano detto che il corpo era stato accoltellato malamente e che il decesso era ormai di due giorni prima e che probabilmente, come mi dissero i gemelli, l'assassino si stava ancora aggirando in libertà.
Appena finita la cena qualcuno iniziò in modo molto brusco a bussare alla porta.
Io andai in panico visto che non potevo vedere chi c'era dietro la porta a causa della mancanza dello spioncino. Con il coraggio che mi era rimasto chiesi chi fosse ma come avevo immaginato non ci fu risposta ma continuarono i colpi contro la porta.
A quel punto, terrorizzata, chiamai la polizia, che però non arrivò in tempo perché l'uomo riuscì ad entrare e non so con quale agilità prese Steve, che era in cucina, dai capelli come se fosse una bambola e lo infilzò con un coltello davanti a noi.
Io, visto che ormai non potevo fare più nulla per Steve, decisi di cercare di mettere in salvo almeno Jay e quindi non potei far altro se non scappare da quella casa con Jay, anche se lui si ribellava sotto shock perchè voleva andare a prendere il corpo di suo fratello. Dopo un po' di corsa vidi che quel maniaco non ci stava più alle calcagna e lungo la strada intravidi le luci della polizia. Li fermai sul momento supplicando di aiutarci e loro confusi ci portarono in caserma e chiamarono i genitori di Jay che alla notizia di tutto quello che era accaduto rimasero atterriti, ma mi furono anche grati per aver salvato almeno uno dei loro ragazzi e di non essere stata egoista. Io non potei dire nulla perchè il mio cervello stava ancora elaborando ciò che avevo visto quella sera.
Pochi giorni dopo si scoprì che quel maniaco era lo stesso che aveva assassinato Lidia e in precedenza anche altri sedici bambini sempre nella stessa città per prendere il loro giovane cuore e poterlo usare per i suoi esperimenti da pazzo.
Fine~