Capitolo 1

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Inarizaki, classe 2F

Non è facile farsi degli amici, non quando si è silenziosi come nel mio caso.

Sia chiaro, non mi ritengo timida, quando mi sento a mio agio non ho problemi ad aprirmi anche con estranei, ma in contesto scolastico, tutto mi sembra più difficile.

I professori pensano che io non sappia parlare, dato che non amo interagire durante le lezioni, i miei compagni credono sia quella carina che non spende troppe energie in una conversazione, quindi come al solito ho bisogno di qualcuno che non si faccia problemi a creare una situazione nella quale io possa mostrare il mio meglio.

Fortunatamente l'anno scorso, dopo due settimane dall'inizio della scuola, un ragazzino biondo, fin troppo esuberante, si mise a fianco a me in classe, decidendo di presentarsi. Ora che siamo in seconda siamo migliori amici, ma date le nostre personalità quasi completamente opposte, mi chiedo ancora quale sia il motivo. Forse ci lega la passione per la pallavolo, ovvero l'unico motivo per cui sono disposta a fare ore correndo avanti e indietro? O meglio, ero.

Come Atsumu, anch'io frequentavo il club pomeridiano di pallavolo, fin da piccola. Sia la squadra maschile che quella femminile della scuola Inarizaki erano molto forti, tanto da candidarci, quando eravamo al primo anno, entrambi ai nazionali.

Era il mio sogno, ma per la mia stupida convinzione di poter saltare ancora più in alto, sono caduta, portando alla sconfitta tutta la squadra.

Per me fu devastante la vergogna nel dover guardare negli occhi le mie compagne da un letto dell'infermeria, ma soprattutto lo furono le parole del medico: a quanto pare mi si era infiammato il tendine della caviglia sinistra, e, anche se curato, non sarebbe più stato consigliato giocare a livello agonistico.

"Allora, hai deciso a che club iscriverti?"

Atsumu lanciò, privo di alcuna delicatezza, lo zaino sul banco a fianco al mio.

"Mitsu? Mi senti?"

Mosse una mano davanti ai miei occhi per richiamarmi alla realtà

"Si, ti avevo già sentito prima, stavo solo pensando..."

Il ragazzo si sedette al mio fianco

"Hai anche intenzione di rispondere?"

Alzai lo sguardo nella sua direzione

"No, non ho idea di cosa potrebbe piacermi: non ci penso nemmeno a fare uno sport tranne che si chiami 'dormire', sai che per la musica non sono portata, e i lavoretti mi hanno sempre fatto schifo"

Avevo il mio solito tono freddo, ma Atsumu mi conosceva, e sapeva che non era sintomo di fastidio

"Allora ho io un'idea!"

Entusiasta mi passò un volantino con la siluette di un ragazzo che faceva una schiacciata

"Sai bene che non posso giocare, e non è particolarmente gentile da parte tua ricordarmelo"

Risposi secca, questa volta davvero infastidita

"Ma no, sciocca! Leggi!"

Alzai gli occhi al cielo

"Si cercano ragazzi e ragazze per il ruolo di manager per la squadra maschile di pallavolo. Richieste: conoscenza delle regole del suddetto sport, abilità organizzativa, non frequentare nessun club in modo da risultare sempre disponibile-
Atsumu, ma che significa?"

"Non lo capisci? Sei perfetta! Sai esattamente come rendere una squadra forte, e potrai rimanere in panchina e quindi seguire le indicazioni del medico!"

"Io-"

"È un si? A me è sembrato un sì! Benissimo! Il primo allentamento è domani pomeriggio, subito dopo scuola! Oh Mitsu, non vedo l'ora di presentarti tutti i miei compagni di squadra, ti troverai super bene!"

Non ebbi il tempo di contestare che entrò in classe il professore, ponendo fine alla nostra conversazione. Forse per una volta Atsumu aveva avuto effettivamente una buona idea.

Do I love you? || suna x ocDove le storie prendono vita. Scoprilo ora