Do I love you? || suna x oc

Capitolo 4

Passai tutto il viaggio a piedi a chiedermi come avessi potuto accettare, mentre i ragazzi stavano in gruppo davanti a me a parlare con entusiasmo dell'ultima partita vinta. Io volevo davvero sentirmi parte della squadra, ma non sono il tipo di persona in grado di inserirsi nelle conversazioni, se non viene richiesto espressamente il mio parere.

Non potevo nemmeno biasimare Atsumu: per quanto fossimo amici, non potevo mica chiedergli di lasciare la sua squadra per farmi compagnia. Restavo indietro, ma ascoltavo.

Amo ascoltare, mi ritrovo sempre a sapere tantissime cose sugli estranei senza che loro si rendano conto di avermelo detto, forse ispirò fiducia, o forse credono che io sia muta, e per questo perfetta per mantenere dei segreti. Ma non mi dispiace, in qualche modo credo che la conoscenza mi dia potere.

Ma l'unico che non parlava qui era Suna.
Anche quando arrivammo al ristorante e ci mettemmo a mangiare, anche quando tutti avevano iniziato a sciogliersi e parlare di cose private confidando nel silenzio degli amici e dimenticandosi della mia presenza, lui restava in silenzio.

Talvolta annuiva, commentava, ma a fine serata mi ritrovai a non sapere nulla di lui.

Mi dava sui nervi.

Mi infastidiva che proprio l'unica persona di cui mi sarebbe interessato sapere di più non parlasse. Mi infastidita il suo silenzio, il suo sguardo pieno di ribrezzo, il modo in cui sembrava giudicarti costantemente.

Non mi era mai capitato qualcuno di simile. Io sono sempre stata simpatica, o al massimo indifferente alle persone. Mi andava bene se nei corridoi si fermavano a salutare Atsumu e fingevano di non conoscermi, ma addirittura guardarmi male senza nemmeno conoscermi, questo mi mandava su tutte le furie.

Pensavo ci saremmo trovati bene all'inizio, non posso mentire dicendo che non l'avevo trovato attraente, e il fatto che non sprecasse parole era una cosa che apprezzavo, davvero, ma questo odio inspiegabile nei miei confronti...

Passai le seguenti giornate a cercare una ragione, un'azione, una frase che avesse potuto dargli fastidio, senza però trovarla, nonostante il suo atteggiamento non cambiasse.