Il lago

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Comparve come l'alba nel vuoto
d'umido fango, mai impaziente
nacque dalle piogge incessanti:

comparve da solo, non per scelta.
Gocce di nuvola la videro,
la vita sorgere in silenzio.

Lo seguii, come la pupilla
ch'ode la luce svanire cresce,
ma indietro domanda l'iride:

nascosto gorgogliava, oramai
anziano, tra di nebbia le forme
di nero color or'imbrunito.

E corre, pur muto, dal mio corpo.
Scheggia l'acqua torbida. Poi vola.
Esausto, riprova, poi torna giù.

Infine incontra il riflesso;
Di pietra l'aspetto tornò uno.
E ora, aspetta; in realtà

prega di non assumerne peso.
Ammiro aldilà di quell'acqua.
Ammiro chi son io veramente.

Poesie di un silenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora