alcuni dicono di averlo visto girare tra i boschi,
arrampicarsi sugli alberi, macchiare la notte di rosso e di dolore.
altri dicono di avergli visto gli occhi grigi, impenetrabili e potenti.
chi lo vedeva aveva paura di lui.
avevano paura dei suoi occhi
della sua mascella spigolosa
delle sue labbra rosee verso l' interno e di un bianco morto al bordo
della sua schiena graffiata, marchiata.
su di lui giravano tante storie, per lo più spaventose.
tutti parlavano, dando fiato alla bocca e sprecando ossigeno.
parlavano del suo fascino, ma anche del suo cuore cupo.
Ma nessuno lo aveva visto piangere, nessuno lo aveva mai visto sorridere, ne rendersi vulnerabile.
nessuno ma io si.
io mi ci ero persa in quei boschi e quando lo avevo incontrato mi aveva donato una rosa nera come la notte.
STAI LEGGENDO
Le rose non muoiono mai
Romancetutto ciò che mi apparteneva era una rosa, nera come la pece nera come il cielo di notte senza luna nera come le mie ossa, che di giorno in giorno si sgretolavano