mi avevano sempre raccontato storie su l' amore. mi ero sempre limitata a guardarlo da lontano, a fuggire via da quella sensazione opprimente, facevo tacere il tarlo nel mio cuore, mentre esso mi rosicchiava le ossa.
non mi avevano avvertito che l' amore ti sbuccia le ginocchia, che ti lacera il petto e senti i muscoli tirarsi, che ti fa cadere, rotolare, ti stritola, ti mastica e poi ti sputa per terra.
Questa era sempre stata la mia concezione di amore, ci avevo visto gente sprofondare dentro e non tornare a galla mai più.
l' amore è nettare velenoso, miele che cola, ti invita, ti tenta, poi ti acchiappa e tu rimani in suo possesso.L' amore ti cambia.
ti rende cieco.
e prima che tu te ne accorga, sei un vagabondo nel bosco con una rosa nera in mano.Questo è quello che provai quando lo vidi per la prima volta, a 12 anni, due iridi chiare come la luna si stagliarono su di me, il tarlo si divorò le mie ossa, le mie intestina. mi mancò il fiato e giurai che il mio cuore perse un battito. mi sentí spoglia, come se i suoi occhi avessero risucchiato tutta la mia essenza, ora la mia anima nera era sua
2019
"edith!" Olivia mi scosse prepotentemente facendomi balzare "è l' ultimo giorno di scuola e ti addormenti in classe?"
Olivia era una ragazza strana, aveva dei capelli castani che le cadevano lisci e lunghi sulla schiena, ma di solito li teneva in una treccia, due occhi marroni le illuminavano il viso e le lentiggini creavano costellazioni sulle sue guance.
indossava sempre i soliti tatuaggi, piccoli e nascosti che pochi avevano l' onore di scoprire. amava vestirsi di marrone, come l' autunno.
mi ricordava le foglie secche per terra e il legno che bruciava nel camino.
era solare aveva sempre un sorriso perfetto in faccia.Non riuscivo a capire come fosse possibile che una creatura così pura potesse anche solo avvicinarmi a me, che avevo un' alone nero sopra la testa.
Alzai gli occhi al cielo e buttai la testa fra le braccia incrociate sul banco stanca di stare seduta su una sedia del cazzo
alle 15 del pomeriggio in punta la campanella suonò e una miriade di ragazzi impazziti corse fuori dalla scuola. era il giorno più atteso di tutto l' anno dagli studenti.
Il caldo Giugno si faceva sentire, i ragazzi che si erano diplomati erano in cortile, ognuno di loro aveva in testa una corona di gigli bianchi, festeggiavano felici la fine del liceo.
mentre cercavo Olivia tra la folla sentii un brivido attraversarmi la schiena quando i miei occhi verdi incrociarono la luna.
due iridi grigio marmo mi fissavano da in mezzo alla folla.
lui era lì,
il lupo solitario
il cattivo che descrivono nelle favole
era li e mi guardava dritto negli occhi,
le braccia distese lungo il busto coperto da una maglietta nera e un po' sbiadita.
il fiato si tagliò di netto.
100 coltellate tra le costole,
il suo sguardo faceva male e bruciava sulla pelle.
mi sembrò di star sognando
mi sembrò di aver appena visto una stella,
la più luminosaErano anni che non vedevo quegli occhi
pieni di rabbia
rimpianti
e dolore
erano gli occhi più belli del mondo.
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Le rose non muoiono mai
Romancetutto ciò che mi apparteneva era una rosa, nera come la pece nera come il cielo di notte senza luna nera come le mie ossa, che di giorno in giorno si sgretolavano