Potrei ma non voglio fidarmi di te.

2.4K 115 96
                                    

Il risveglio è differente dall'ultima volta. Sette mesi fa mi sono svegliata con il mal di testa, i ricordi confusi, la bocca impastata, la sensazione di aver fatto qualcosa di sbagliato. Stavolta, quando apro gli occhi, mi sento bene. Guardo il volto di Philip, ancora addormentato, ancora nudo. Sono rivolta verso di lui, abbiamo dormito tutto il tempo abbracciati. Ho sentito la sua pelle addosso, il suo respiro nel mio.

Non ho idea di che ore siano, ma non mi importa, oggi è sabato, posso riposare tutto il tempo che voglio. Gli accarezzo il viso, con calma, penso ancora una volta a quanto sia bello. Affondo la mano sinistra nei suoi capelli ricci, così morbidi, come ho fatto più di una volta stanotte. Mi sento il cuore caldo. È una sensazione strana, non saprei spiegarla in un modo diverso. Non so se è nostalgia, non so se è emozione, non so se è amore, so solo che mi piace e vorrei che non se ne andasse.

Smetto di accarezzare i suoi capelli, non voglio svegliarlo. Con molta fatica, mi alzo e vado in bagno. Mi aspetto di trovare Lola, ma forse dorme ancora anche lei. Chissà se ci ha sentiti, stanotte. Torno a letto e prendo il telefono. Il mio account Instagram è invaso da messaggi e commenti di persone che mi fanno le congratulazioni. Lola ha documentato tutto il baby shower e anche io ho pubblicato qualcosa. Scorro le stories della mia amica e mi soffermo su me e Philip. Emaniamo un'immensa felicità. Guardo in particolare una foto, in cui ci siamo entrambi, seduti a scartare i regali, i volti sorridenti, la mano di lui che mi sfiora la pancia. Sembriamo una coppia innamorata. Lola è una così brava fotografa. In un'altra immagine, sono con Matt. E non è la stessa cosa.

«Buongiorno.»

Mi volto verso la sua voce. Ha gli occhi ancora socchiusi e sta sorridendo. Metto via il telefono. Philip allunga il braccio e mi avvicina a sé.

«Sono enorme, come fai a spostarmi così facilmente!» rido, mentre mi avvolge con le sue braccia muscolose e così sensuali. Ora apro una pagina su Facebook, "le braccia di Philip Turner che fanno cose". Secondo me divento milionaria.

«Non sei enorme, sei bellissima.»

Infila la lingua tra le mie labbra. Un brivido mi attraversa tutto il corpo. Questo bacio ha il sapore del passato, di quando stavamo insieme, di quando eravamo follemente innamorati. Mi sembra di essere tornata a quei giorni lì, a quando ero spensierata e sicura dei miei sentimenti, a quando mi bastava l'amore di Philip ed ero sicura al cento per cento di quello che provava per me. Ma non so se sono più quei giorni.

«Phil?»

Ha richiuso gli occhi e mi sta accarezzando il volto. La mia bocca si avvicina alle sua.

«Uhm?»

«Tu non hai fame?»

Philip ride sulle mie labbra. Schiude le sue e sento ancora quella lingua. La mano destra scorre lungo il mio fianco e scende prima sul mio sedere, poi tra le mie gambe.

«Ho tanta fame.» Le sue dita spostano la stoffa delle mie mutande le quali, poverine, non capisco come facciano a essere ancora tutte intere, dopo stanotte.

«Sì, eh?»

Dio, se mi mancava tutto questo.

«Potrei prepararti una bella colazione all'inglese...»Le sue dita si infilano dentro e non mi stupisco di come sia già pronta ad accoglierle. «Uova, bacon, toast, funghi...»

«Mi sembra un'ottima idea», gemo, gli occhi che non riescono più a essere aperti. Non avevo immaginato un risveglio così piacevole.

«Guardami.»

Oh, Gesù. Apro gli occhi e l'eccitazione che vedo in quelli di Philip spedisce il cervello a un punto di non ritorno. Quando arrivo al culmine, devo trattenermi nel non fare troppo rumore, ma è molto difficile. Maledetto di un Turner.

Una stanza in affitto a BrixtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora