Stavo guardando il bel tramonto che intravedevo dalla mia finestra.
Mi faceva sentire tranquillo, quella visione.
Poche cose mi davano quella sensazione.
Sentì bussare alla porta della mia stanza e vidi mia sorella affacciarsi.
<Ei Chri, io e mamma stiamo andando a fare un po' spesa, vuoi venire con noi? Ti farebbe bene uscire un po', cambiare aria>. Mi disse Alexia facendo un piccolo sorriso.
<Preferisco restare qua>. Li risposi secco.
A volte quello che vorrei veramente dire mi muore in bocca.
Come se una gabbia si piazzasse in mezzo a essa, fermando le parole che vorrebbero essere libere una volta per tutte.
Io non ero così, e lo sapevo, ma a una parte di me andava bene nascondersi dietro una visione non vera. Non reale.
<Ok..>. Tirò indietro la testa e chiuse la porta.
Il mio sguardo cadde sullo skate che avevo ai miei piedi.
<Si, mi farebbe bene>.
Presi lo skate e uscì di casa.
Andai a una pista che avevo vicino casa e iniziai a fare un paio di salti.
Mi fermai stremato e mi sedetti su una panchina alla mia destra.
Stavo guardando un punto impreciso quando sentì qualcuno sedersi al mio fianco.
<Ei fratello, bella roba quella che hai fatto prima. Sei bravo>. Mi girai e vidi un ragazzo riccio.
Aveva dei capelli castani e degli occhi color cioccolato.
<Sono Dario, piacere> Mi porse la mano.
Mi fermai un attimo e pensai alla possibilità di prendere lo skate e alzarmi. Ma non lo feci.
<Christian> Li strinsi la mano.
<Vieni spesso qua?> Mi chiese Dario.
Non amavo quando le persone iniziavano a fare domande, soprattutto dopo che mi aveva conosciuto da cinque minuti, ma feci un grosso respiro interiore e li risposi. <Si, tu sei di queste parti invece?>
Cercai di non far vedere il mio leggero fastidio.
<Si abito da queste parti, vengo spesso qui. Non so andare in skate, cadrei subito se provassi a fare una delle cose che hai fatto tu, ma apprezzo vedere cose che per me sono impossibili>
Risi. Mi stupì subito della mia reazione.
Quel ragazzo mi aveva fatto ridere, significava che dovevo farmelo amico, o almeno cercare di farmelo amico.
<Dove vai a scuola?> Li chiesi.
<Hai presente il bar amici?>. Io annuì. <Ecco davanti al bar, c'è la mia scuola>. Io aprì leggermente i miei occhi più di quanto erano già aperti.
<Anche io vado in quella scuola>.
Dario fece una risata divertita.
<Wow, che coincidenza>.
Li feci un leggero sorriso, non vero.
Non ero una persona falsa, ma i miei sorrisi valevano tanto per me.
Non volevo fare la mia classica faccia da morto, dovevo farmelo amico.
<Scambiamoci i numeri, uno di questi giorni ci possiamo vedere> Lui mi precedette.
<Si, ok> Ci scambiammo i numeri e poi lui mi disse che doveva andare. Lo salutai e rimasi là seduto a guardare la gente che passava.
Tornai a casa e mi precipitai in doccia. Avevo bisogno di una bella doccia calda, sia perché puzzavo sia perchè avevo bisogno di sentire la mia pelle bruciare sotto il tocco bollente dell'acqua.
Aprì l'acqua e mi tolsi la maglietta. Sentì il telefono vibrare e toccai lo schermo.
Un numero sconosciuto che diceva "Allora super skater, hai qualche ossa rotte?"
Dario.
Decisi di non rispondergli subito, l'avrei fatto dopo la mia amata doccia.
Mi stetti sotto il getto caldo per cinque, dopo mi insaponai tutto.
Pensai a Dario.
Volevo provare a farmi un amico. Un amico vero, ma non lo conoscevo quindi non potevo contare al 100% che saremmo diventati amici.
Ci volevo provare, questo era certo.
Uscì e mi misi l'accappatoio. Presi un asciugamano pulito e lo strofinai con violenza sulla mia testa. Povera la mia bella testolina.
Presi il telefono e mi diressi in camera. Trovai una felpa vecchia e mi mise una tuta, la comodità prima di tutto.
Risposi a Dario "Ho controllato, sono ancora tutto intero"
Vidi il portatile sulla scrivania e lo afferrai per poi sedermi con irruenza sul letto. Prima o poi quel letto si sarebbe rotto, ne ero sicuro.
Sulla barra di ricerca cercai "Streaming Community" per poi cercare "Shameless", la mia serie preferita.
Adoravo quella fottuta serie, era la mia vita.
Il telefono vibrò ancora, lo accesi per vedere la risposta di Dario al mio messaggio, ma quando vidi che non era quello che mi aspettavo lo sbloccai direttamente.
Era il messaggio di una mia ex "Chri, ti prego perdonami, riproviamoci"
Entrai in Instagram e la bloccai.
Con quale coraggio dopo tutto quello che mi aveva fatto mi chiedeva di riprovarci?
Buttai da qualche parte il telefono sul letto e mi misi le cuffie che poi collegai al computer.
Da quel momento in poi non volevo sentire più nessuno, ero fatto così e questo era un mio grande difetto.
Quando decidevo di isolarmi nessuno me lo poteva impedire, anche perchè così la situazione peggiorava.
Nei momenti in cui volevo essere lasciato in pace era così e basta, nessuno poteva fare qualcosa al riguardo, nessuno aveva il potere per farmi cambiare idea, nessuno aveva quel potere che avevo su me stesso, nessuno mi capiva, e mi dicevo che andava bene così ma non era vero...qualcuno varcherà le porte del mio piccolo paese delle meraviglie e lo stravolgerà come nessuno aveva mai fatto...

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Hai paura? ♡zenzonelli♡
RomanceVi siete mai sentiti talmente soli da non voler uscire di casa? Christian si sente sempre così. Lui viene sempre emarginato, ma forse non sono le persone che lo emarginano, ma è lui stesso che si isola. Vive in un mondo tutto suo e questo è l'unico...