Capitolo 6

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Luigi appena notò la conosciuta chioma bionda rise.

<Ciao Matti, stavo proprio dicendo a Christian che dovrete dormire insieme, e che la tenda ve la dovrete montare da soli>

Matti sembrò non capire la situazione, ma quando si connesse al mondo reale spalancò gli occhi. <Cosa?!>.

<Ei Mattia non sta per scoppiare il mondo. Christian non ha mica la peste> Disse Dario.

<A quanto pare per lui ho più di una semplice peste>

Christian ci rimase male, ma non per il rifiuto indiretto di Mattia, ma per il tono con cui aveva detto quella cosa.

Anche lui non era proprio super favorevole a ciò, ma non si sarebbe di certo messo a schiamazzare davanti a tutti, non era da lui.

Vidi un cumulo di plastica con dei bastoni neri e capì che era la tenda in cui lui e Mattia avrebbero dovuto dormire.

<Se non vuoi dormire nella mia stessa tenda puoi dormire a terra, a me non cambia niente> Li dissi facendo spallucce.

<Passami un lato della tenda va...prima finiamo meglio è> Dissi Mattia sbuffando aprendo le braccia per prendere la tenda che Christian li lanciò subito dopo.

Peccato che Mattia non calcolò bene la direzione in cui la tenda sarebbe andata.

Gli arrivò in faccia.

La montavano tra un lamento e l'altro. Si misero tutte e due davanti alla tenda e la guardarono attentamente.

<Se stanotte ci cade addosso e tu non te ne accorgi, io non ti sveglio sappilo> Mi disse Mattia.

<Nha, non credo che cadrà> Li dissi.

<Ma l'hai vista?>

La guardai attentamente.

<Si forse la possibilità c'è, ma non è così storta come sembra>

Mattia mi guardò sorpreso.

<No ok...è storta>

<Come te d'altronde>

Lo fulminai con lo guardò. <Io storto? Puff, povero ottuso> Li dissi.

Mi girai e trovai Dario e Serena a spezzettare tanti ramoscelli.

<Faremo un bel falò> Disse Serena tutta contenta.

Serena era una ragazza solare. Sorrideva per tutto, e nonostante tutto.

<Ei Chri ci daresti una mano?> Continuò Serena.

<Sai, mi dispiace che ti capiti proprio Mattia come compagno di tenda> Mi disse Dario mortificato.

<Tranquillo, credo che non sia male come vuole far credere. Stasera prenderà confidenza e smetterà di lamentarsi> Dissi. <O almeno spero..>

Era arrivata sera ed eravamo tutti intorno a fuoco a ridere. Gli altri stavano ridendo, io mi limitavo ad annuire e sorridere.

<Allora Christian, che ci racconti di te?> Albe voleva coinvolgermi, e tutto ciò era una cosa carina, ma non sapeva che non amavo raccontarmi.

<Beh, non sono un ragazzo particolarmente interessante, poi se vogliamo aggiungere la cosa che odio raccontarmi vado ancora di più in panico. Vabbè..sono sempre stato un ragazzo sulle sue, non amo particolarmente le attenzioni altrui. Esco di rado e non mi affeziono mai, o almeno quasi mai. Questo sono io...non ho altro da aggiungere> Dissi con un sorriso amaro.

<Ei amico, scusa se sono stato invadente> Mi disse Albe.

<No no tranquillo>

La serata proseguì come aveva immaginato. Birra e risate.

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