capitolo 4

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Restare nudo di fronte all'altro è forse l'ultimo scalino da percorrere prima di poter lasciarsi andare del tutto. Il sentore di quello che ha appena fatto risale lo stomaco trasformandosi in nausea e si mescola con l'idea di quello che succederà da là a poco. Estraniarsi è stato difficile ma possibile non dovendo guardare in faccia King, ma per qualche attimo il panico sale. Il corpo trema appena, ringraziando che il ragazzo sul letto è girato a prendere il preservativo e il botticino del lubrificante. Ne guarda la schiena nuda, non riesce davvero a scendere con gli occhi e osserva quello che poco fa era nella sua bocca. Stupido forse, ma quell'imbarazzo è dovuto al disgusto. Non per il sesso, perchè quello non lo fa mai sentire sporco. Fare però quelle cose con Lui, per ricatto, con quella minaccia costante che il tutto venga fuori è davvero faticoso. Il capo che si gira a guardare la porta.

<Stai pensando di scappare Fiat? Me lo hai succhiato, sei nudo e abbastanza eccitato. Non fare la verginella, non ti si addice dopo come ho goduto. Sei una moglie perfetta> il tono canzonatorio con cui gli si rivolge nuovamente fa salire la rabbia. Quando torna a guardarlo ha ricostruito le sue difese, facendo una smorfia. Lo sguardo si socchiude e il naso si arriccia appena a mostrare palese fastidio. Torna così nuovamente a spingerlo giù, salendo a cavalcioni sul letto. Nudi entrambi, anche se quello più eccitato è il suo ricattatore. Ovviamente. Sta ottenendo tutto ciò che voleva.

<Ti preferisco quando stai zitto> gli va a dire spavaldo, dimostrando una sicurezza che profondamente non ha. Lo fa sempre. Si concede un respiro profondo, prendendo la bottiglietta mezza vuota. Un lieve odore di fragola che si alza nella stanza e si mescola a quello dei loro corpi. Il liquido è appena denso e vischioso nelle sue dita, freddo. Si morde il labbro, piegandosi sull'altro. Torna a mordere il suo collo, a lappare la pelle ora appena sudata dal piacere di prima. Non si fa vedere mentre inizia a prepararsi da solo a quel rapporto <Voglio che stai fermo e fai fare tutto a me> glielo dice tra i baci che usa per distrarsi, facendo fatica a rilassarsi. Nuovamente usa la sua immaginazione per non perdere l'eccitazione e nuovamente funziona. Nemmeno lo bacia di più. Posa la fonte accaldata sullo sterno altrui, inarcandosi e preparandosi. Si struscia appena con il bacino facendo sfregare i due membri. Le mani di King risalgono sulle cosce, mentre entrambi ansimano, eccitati. Nella sua mente è sempre Leo a fare quello, anche se sa che sarebbe tutto diverso. Sarebbe lui a prepararlo, con passione, urgenza e amore.

Quando si raddrizza con la schiena c'è urgenza. E' Fiat che afferra la confezione dei preservativi, aprendola con i denti. Lui che srotola il profilattico. Lui che si impala da solo, scendendo. Gli occhi sempre chiusi, o tenuti bassi, al centro esatto dell'addome del suo amante. Lo vede contrarsi quando si perde nel su calore. Lo sente gemere ma quello che copre tutto è il suo verso. Lascivo, sensuale ed erotico. Lo sa benissimo come è capace a far perdere la testa ai ragazzi e anche ora succede così. Inizia a muoversi e il piacere scaccia il dolore dell'intrusione forse appena forzata. Il corpo trema a ogni affanno, sentendo l'altro che gli viene incontro.

Si inarca, lasciando la testa indietro e posando le mani sugli addominali altrui per tenersi. Gli occhi velati rivolti al soffitto e di nuovo viaggiano finalmente con la fantasia. I gemiti sono per il suo amore segreto, mentre le labbra a volte formano quel nome e spera che non venga sentito. Lo spera con tutto se stesso. Le mani altrui salgono voraci sulle cosce aperte, seguendo i tendini fino al membro eccitato, prendendolo a masturbarlo. Almeno non può dire che King sia un amante egoista. Forse anche solo quel gesto lo porta a perdere del tutto la testa.

In quella stanza si consuma un rapporto rubato, costretto, ma che porta piacere a entrambi anche se in modi diversi. Non sente nemmeno più le parole e i versi del ragazzo sotto di se. Cerca solo il piacere, l'appagamento dell'orgasmo. In tutto questo pensa solo a Leo, alle sue mani, alla sua bocca, alla sua voce, al suo odore.

<L-Leo...> lo dice ma davvero non se ne rende conto. I movimenti sono più veloci e la collanina si muove, come unico oggetto che ha tenuto su di se. Il primo a raggiungere il piacere è proprio King, con alcuni colpi ben assestati di bacino e un verso decisamente goduto. Nonostante questo quasi sembra premuroso nei suoi movimenti, masturbando il ragazzo che lo cavalca e godendosi appieno il suo climax. Se lo gode decisamente troppo, osservandolo. Sente i suoi versi, nota la sua espressione e le labbra che mimano quel nome che si è lasciato sfuggire prima e che ha sentito benissimo. Un ghigno e la soddisfazione quasi maggiore dell'orgasmo appena avuto.

Alla fine Fiat ricade sul letto su un fianco. Il respiro corto. Gli occhi ancora chiusi e la pelle bollente e sudata. Il cuore in gola e la mente che ancora galleggia in quel post sesso. Sente con chiarezza l'odore del rapporto consumato e i movimenti sul materasso, di qualcuno che si alza e si muove nella camera. Il peso improvviso di un asciugamano che gli viene lanciato addosso, lo fa tornare con i piedi per terra. Il capo che si volta a cercare King tronfio, nudo e sporco del suo seme. Un conato di nausea che sale in gola ma che viene fermato in tempo, un po come gli occhi che si inumidiscono ma restano fermi sul suo viso

<Bhe sei stato delizioso. Ti ho decisamente mangiato oggi. Sei stato sopra le mie aspettative. Vado a lavarmi che hai fatto un vero macello> sembra quasi provocarlo a sottolineare quello che hanno fatto, tutte le cose che ha trovato eccitante ma che sa che probabilmente metteranno in imbarazzo il ragazzo sul letto. Anche il suo esibirsi nudo ancora con i segni del rapporto addosso sono uno sfregio.

<Manterrai la tua promessa, vero?> il tono urgente, mentre Fiat si mette seduto. Una stilettata di dolore che risale dai glutei fino alla spina dorsale e che gli fa fare una leggerissima smorfia. Tiene l'asciugamano addosso per coprirsi, anche se forse è inutile dopo tutto quello che hanno condiviso. Lo sguardo quasi spaventato, troppo grande e spalancato.

<Ovvio. Sono un uomo di parola mica un mostro> una bassa risata, prima che King si giri e torni in bagno, chiudendosi la porta alle spalle.



Non sembra stupito quando esce e trova la stanza vuota. Il letto sfatto con ancora il lubrificante aperto e la bustina vuota del profilattico. Odore di sesso e di Fiat, di quel meraviglioso ragazzino che gli ha regalato una cavalcata spettacolare. Ma forse, la cosa migliore, è stata sentirlo gemere il nome di quell'arrogante di Leo, fingendo che fosse proprio lui. Mister perfezione, innamorato perso di una puttana. Un bassa risata goduta, asciugandosi alla bene meglio <Oh non vedo l'ora di vedere la sua espressione quando saprà cosa ha fatto il suo adorato Fiat poco prima della partita> parla a voce alta, tra se, iniziando a vestirsi.

Il peso di ogni sceltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora