L'hero era fermo nel posto in cui l'avevo visto;
Mi fissava dal suo metro e novanta, con quegli occhi color sangue, così rossi che paragonati ai rubini valevano di più.
Un cipiglio incorniciava il suo volto dai tratti maschili, sul quale i tratti adolescenziali avevano lasciato posto a quelli di un adulto; la mascella marcata, il naso leggermente appuntito, e le sottili labbra chiuse in una linea retta.
I capelli biondo, tendenti al beige erano scompigliati e appuntiti, a formare una massa indomabile, ma che in fondo gli donava.
I muscoli delle braccia erano ben visibili a causa del costume da Hero che indossava; si poteva dire che fosse una persona che teneva all'allenamento e soprattutto alla forma fisica. Questi ultimi erano rilassati così da farmi ammirare le vene marcate attraversargli gli arti superiori.
La parte superiore del suo costume aderiva perfettamente alla sua pelle evidenziando la sua tonicità e facendomi fare pensieri su di lui.
Mi schiaffeggiai mentalmente la fronte, distogliendo la mia mente dalle vivide immagini di lui a luci rosse che avevano preso forma dentro il mio cervello.
Accelerai il passo fino a fermarmi dinnanzi alla sua figura, constatando che rispetto a lui ero alta un metro e una lattina.
Ovviamente tra tutti gli hero presenti in città proprio quello con la reputazione peggiore dovevo incontrare?
<Credo che sia ora che tu agisca, Hero.> Spiccai parola per prima, poi presegui <Ciao io sono T-> ma venni interrotta bruscamente. <Non mi interessa chi cazzo sei, so solo che hai tentato di fare il mio lavoro creando una situazione pericolosa per tutti, cosa che se fosse capitata mi avrebbe scocciato abbastanza, quindi non crederti furba o intelligente, hai solo avuto culo e ora spostati prima che quel villan si rialzi e tenti la fuga> Disse Mr. Simpatia, spostandomi con una spallata e camminando verso l'uomo.
Lo shock si dipinse velocemente sulla mia faccia, che stronzo, pensai.
Non si era minimamente fermato a chiedermi se stessi bene che subito mi aveva aggredita verbalmente dandomi della pazza, e pure un inesperta.
D'accordo, non ero una professionista, ma sapevo perfettamente quello che stessi facendo e quel brutto babbuino l'avrebbe di certo capito.
Me ne andai senza rispondergli, elaborando il nostro prossimo incontro e sapendo che se quello fosse avvenuto gli avrei fatto pagare ogni singola parola che aveva pronunciato.
A presto Dynamight.
Fine flashback
Mi ridestai dal mio sogno, trattenendo le lacrime che capricciose volevano uscire e decisi che il giorno seguente sarei andata all'agenzia di Katsuki per lasciargli la mia lettera di licenziamento. Così passò una notte infernale, poiché non avevo chiuso occhio nemmeno per un istante.
Svogliatamente mi alzai dal comodo letto, abbandonando il suo caldo abbraccio e buttandomi letteralmente nella mia valigia per racimolare un paio di pantaloni decenti accompagnati da una comoda felpa. Mi cambiai e andai in bagno sciacquandomi la faccia con l'acqua fredda per garantire un pieno risveglio.
Scesi le scale della casa di Mina sbucando direttamente in cucina dove la ragazza dalla pelle rosa stava scaldando il latte; <Buongiorno> proferì la mia ospitante regalandomi un sorriso smagliante, al quale risposi con un sorriso forzato e un timido buongiorno.
<Vuoi del latte con il caffè?> <Si> me lo appoggiò sul tavolo. <Allora, T/n cosa farai oggi? Io devo andare in agenzia e tornerò a casa alle quattro del pomeriggio.> La guardai un secondo poi le risposi <Veramente avevo in programma di andare da Bakugo per comunicargli le mie dimissioni, poi probabilmente cercherò qualcosa da fare, inoltre non voglio approfittarmi della tua ospitalità, quindi cercherò subito una casa dove stare.>
Lei si girò di scatto guardandomi come se avessi detto un eresia e subito riprese <Cosa?? Vuoi andare da Bakugo e incontrarlo, ma sei sicura di quello che vuoi fare? E poi tu non mi disturbi affatto, sono stata io a proporti ospitalità perciò non azzardarti mai più a dire che sei un peso per me>
<Ok, non lo dirò più; comunque non ero intenzionata a incontrarlo, anzi il mio piano è quello di entrare e lasciare la busta alla reception. Non ho la minima voglia di rivederlo e non posso tantomeno parlargli> Le confidai e lei senza replicare mi lanciò uno sguardo che comunicava il suo totale appoggio.
Le strade di Kabukicho di giorno parevano normali, appartenenti ad un quartiere comune, con attività, persone e soprattutto case. Beh essenzialmente era questo di giorno, ma la notte si trasformava come la mitica città che non dormiva mai: Las Vegas.
Ma il problema più grande restava sempre il medesimo, la famosissima Yakuza, l'unica mafia a mettere in crisi persino gli Hero. Pertanto mentre tutti cercavano di allontanarsi dal fatale quartiere, Katsuki, forse l'unico, cercava di avvicinarsi per voler porre fine all'impero malavitoso.
All'inizio pensai che avesse seri problemi mentali di protagonismo, in seguito ritenni che fosse solo una persona che voleva sfidare qualcosa più grande di lui, alla fine compresi che fosse il migliore tra i migliori, colui che non temeva per se stesso, quando piuttosto per gli altri, e che tutte le idiozie che sparava fuori dalla bocca non volessero poi sminuire le persone, quanto più spronarle a dare il meglio che potevano.
Era uno che lottava e si impegnava al massimo nel suo compito di Hero e per questo lo ammiravo.
Il grande grattacielo composto da vetri riflettenti ricordava a tutti che anche in quella zona la giustizia trionfava.
Mi fermai davanti alla sua entrata inspirando a pieni polmoni ed espirando lentamente.
Forza T/n che sarà mai? Entri, lasci la busta in reception ed esci. Più facile di così si muore. Dissi a me stessa.
In seguito entrai.
Un ampia hall ti dava il benvenuto nell'agenzia di Katsuki; i colori predominanti erano chiari soprattutto beige e grigio, la maggior parte del mobilio era composto da legno e immense finestre filtravano la luce solare. Un solito via vai di persone mi accolse, e con loro un accentuato brusio. Anche se così non sembrava, Katsuki aveva dei sottoposti che lo aiutavano con il lavoro. Erano simpatici e tutti personalmente scelti dal capo, quindi non "incompetenti", come era solito definire le persone non preparate, ma con la conoscenza minima per mettersi in azione e combattere; insomma li aveva scelti tra i più preparati.
Mossi i miei passi verso la reception dove Yuki sedeva, compilando dei fogli.
Appena mi vide sbarrò gli occhi, quasi incredula e alzandosi dalla sedia si appoggiò al bancone <S-Signora Bakugo non ci aspettavamo il suo arrivo; il Sig. Bakugo non me lo aveva comunicato> disse con voce leggermente tremante.
<Yuki non preoccuparti, sono solo venuta a lasciare una busta per Katsuki, quindi non rimarrò oltre> Le dissi, senza contestare il fatto che mi avesse chiamata con il cognome di Katsuki. Ovviamente loro non erano evidentemente a conoscenza del fatto che io e lui non ci eravamo sposati e che ci eravamo addirittura lasciati, ma forse stamattina vedendo arrivare a lavoro Katsuki intuirono che qualcosa non fosse andato a buon fine, visto che teoricamente noi due adesso saremmo dovuti essere in luna di miele...
La ragazza guardò curiosa la busta senza però manifestare il suo desiderio di leggerne i contenuti e allungando la sua pallida mano mi invitò ad affidargli il pezzo di carta.
<Gliela farò avere il prima possibile adesso è in riunione con gli Hero Shoto e Deku> Continuò la giovane, alla quale risposi con un <grazie mille>.
La curiosità su perché fosse in riunione con i suoi amici stava prevalendo, ma mi imposi di darmi un sbrigata perché potevano vedermi da un momento all'altro.
Allora la salutai e mi girai andando velocemente verso l'uscita.
Solo in quel momento mi accorsi che il brusio era cessato e che tutti intorno a me fissavano un punto definito, o meglio un soggetto definito: Katsuki era immobile davanti agli ascensori con dietro Shoto e Izuku e tutti e tre mi stavano fissando, come che fossi un'apparizione.
Questa si che era sfiga pensai ricambiando i loro sguardi
Continua...
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A venti metri da te || Bakugo x reader
FanficDopo tante difficoltà sembra aprirsi uno spiraglio di leggerezza e spensieratezza nelle dure vite dei due protagonisti. Da una parte l'Hero N.2, Bakugo Katsuki, che con fatica, fin da ragazzino, cerca di scalare la classifica annuale degli Hero. Dal...