L'inizio della fine e la fine dell'inizio

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Dall'inizio del nuovo anno scolastico sono successe moltissime cose al Night Raven College.
A partire dall'arrivo inaspettato di Yuu , un ragazzo senza nessuna essenza magica preso per qualche strano motivo dal carro ed evocato nel mondo magico nel giorno della cerimonia, e Grimm, una creatura magica sbucata dal nulla in grado di utilizzare la magia del fuoco.
Il preside, date le circostanze misteriose legate a quel misterioso evento, sistemò i due arrivati al dormitorio abbandonato di Ramshackle, con Yuu come prefetto, in cambio di lavori di pulizia di quest'ultimo nel viale d'ingresso con le statue dei sette.
Ma era solamente il contorno di ciò che sarebbe avvenuto in seguito, partendo dai problemi legati ai dormitori della scuola.
Gli "overbolt" dei vari capo dormitori, ad eccezione di Kalim, e Jamil ha complicato ulteriormente le cose, oltre al fatto che molti legami si sono, in apparenza, spezzati.
E ciò che sembrava un male minore in realtà non lo era affatto.
Il dolore , i rimpianti, le bugie e soprattutto molti segreti stavano venendo alla luce e il corso degli eventi e lo zampino di egocentriche figure esterne  non giocava a loro favore.
I fili che legavano gli uni agli altri erano messi in discussione, come se fossero destinati a spezzarsi e non essere mai esistiti, e questa arida verità, nel profondo del cuore, ne erano tutti consapevoli.
L'inverno era ormai finito, dando spazio alla tanto attesa primavera, portando con sè un clima decisamente più caldo e meno torrido.
Quella mattina, i vari studenti erano impegnati con le lezioni di volo e di alchimia , mentre i primini erano intenti a non addormentarsi sui banchi nelle ore di Storia della Magia.
Il professor Trein era abbastanza temuto dagli studenti, soprattutto da Ace e Kalim, per il suo essere severo e pignolo.
Non riusciva davvero a restare concentrato, per quanto tentasse di sforzarsi, le lezioni teoriche non erano fatte per  il primino di Heartslabyul.
Ace preferiva per lo più le lezioni di educazione fisica e volo, e sono state proprio queste ad attirarlo nel club di basket, assieme a Floyd e Jamil.
Deuce seguiva con  passo passo, mostrando dovuto interesse, la spiegazione del professore su come sia nata in origine la magia, le varie specie magiche con le dovute discendenze e la divisione del mondo magico.
Al contrario suo, Ace era annoiato a morte e, per evitare di collassare sul banco,  giocherellava con la pena facendo qualche scarabocchio o appunto della lezione preso, giusto per far vedere che era sveglio e non infastidire il suo compagno di dormitorio.

«Ace, finiscila.» esordì il moro tenendo un tono vocale decente.

«Gli esami non li passerai tenendo la testa fra le nuvole.»

A quelle parole il rosso si voltò, guardando dritto negli occhi la persona che in quel momento gli stava causando sbalzi d'umore, confusione ed anche penare da una parte.

«Non ci posso fare nulla, non riuscirò mai a concentrarmi in Storia della Magia... dovresti saperlo oramai.»  ribattè con tono ironico il rosso.

Era inutile intraprendere una seria discussione con lui, tanto a suo avviso non avrebbe preso nulla sul serio.
Iniziava un po' a capire perchè Jamil si esasperava con Kalim, dato che per certi versi si somigliava con Ace.
Se non fosse per fattori esterni avrebbe potuto anche azzardare che fossero parenti o fratelli separati dalla nascita.
Con quel pensiero bizzarro in testa, tornò a concentrarsi sulla lezione e scrivere i suoi dannatissimi appunti salvavita. 

«Con questo è tutto per oggi. Ricordatevi di radunarvi con gli altri nella palestra alle 18.30.» esultò Trein tutto d'un pezzo.

«Il preside spenderà alcune parole per annunciare i prossimi eventi e l'organizzazione per gli esami imminenti. Vedete di non battere la fiacca.»

A quelle parole, tutti i primini, preparate le loro borse, si alzarono dai loro posti e si avviarono per i corridoi principali.
Chi uscì soddisfatto come Deuce, Jack e Epel, e chi sospirante come Ace e Sebek.
La cosa non passò inosservata all'amico che però, preferì ignorare la cosa pensando fosse una delle tante sue sciocchezze.
Ma non sapeva che di lì a poco si sarebbe pentito di quella decisione.
Nello stesso momento, anche gli studenti del secondo anno finirono le loro lezioni di alchimia, mentre quelli del terzo misero la parola fine a quelle di volo.
Tuttavia l'aria non era delle migliori ma ognuno tentava di mascherare il tutto facendo buon viso a cattivo gioco.
Era logico pensare che un minimo segno di tentennamento avrebbe destato sospetti, seguiti da domande inopportune e forse, alla peggio, un terzo grado fatto solo per sfamare la propria curiosità personale.
L'animo delle persone era più volubile e influenzabile di quanto si potesse pensare, e la consapevolezza di questa sacrosanta verità, stava prendendo piede nel cuore di ognuno di loro.
Kalim continuava a fissare con sguardo perso il proprio calderone, lasciando che le parole del professor Crwel gli entrassero da un orecchio e gli uscissero dall'altro.
Dopo il trambusto nel proprio dormitorio, causato dal overbolt di Jamil, non riusciva più ad essere pienamente sereno come lo era prima. Sentiva di star perdendo l'unica persona che abbia mai contato veramente nella sua vita e non può far a meno di ripensare a tutto ciò che il ragazzo gli disse quel giorno. Gli sputò praticamente veleno.
Stessa era la situazione di complessità interiore in cui versavano gli altri compagni di classe:
Ruggie che è stato, dopo gli eventi che precedevano il torneo magico, vittima della magia unica di Leona,  era in lotta con se stesso e i suoi sentimenti, che non riusciva a comprendere più e gli causava nausee continue.
Nausee causate anche dalla presenza continua di Jack nella sua vita quotidiana.
I gemelli Leech, con sospetto del loro capo dormitorio, si nascondevano cose a vicenda.
Cose che non hanno coraggio di dirsi e che tentano di nascondere come diamanti preziosi.
A tale visione, Azul non potè fare a meno di preoccuparsi e chiedere a se stesso se gli eventi derivanti dal suo malessere non abbiano influito sul loro andamento psicologico e accademico.
Jamil, dal suo punto di vista, era il più rilassato in quanto liberato dai suoi demoni interiori.
Certo, non avrebbe mai ammesso di sentire alcune fitte al petto dopo quel giorno, come se mancasse qualcosa o avesse omesso di dire qualcosa di davvero importante.
L'idea che fosse finalmente libero e non dovesse stare più con Kalim così spesso lo rasserenava, ma al contempo lo rendeva triste e gli faceva del male inspiegabile, prova del fatto che non riusciva a non girare lo sguardo verso di lui di tanto in tanto.

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