VI

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5 agosto 2021

Mi sveglio. 5.45. Mi rimetto a dormire.
Mi sveglio. 6.00. Mi rimetto a dormire.
Mi sveglio. 6.30. Decido di alzarmi, non ha senso continuare a stare nel letto così. Vado in bagno e realizzo quanto sia strano questo bagno: appena entri alla sinistra ci sono due lavandini e un doccia senza neanche la tendina. Davanti a te hai una porta dietro a cui c'è un water e un bidet, mentre alla tua destra c'è un'altra porta dietro cui c'è un altro water. MA CHE CAZZO DI SENSO HA?!
Una volta uscito dal bagno, prendo il libro che mi ero portato dietro, "Circe", ed esco sul balcone. Prendo una delle sedie, mi ci siedo, metto i piedi sul davanzale e inizio a leggere. Mi ci perdo totalmente che in un batter d'occhio suona la sveglia delle 7.30. È ora della colazione.

A colazione sono seduto al mio solito posto a capotavola. Alla mia destra c'è Amélie, mentre alla mia sinistra c'è Emma. Di fianco a Emma c'è Mya, di fianco a Amélie, Eleonor. Ci alziamo per andare a prendere da mangiare. Io prendo come sempre latte e caffé, mentre in tavola c'erano già delle fette biscottate e delle marmellate varie.
"Ma no dai non è possibile!!", sbotta Emma appena ci sediamo
"Che c'è?", chiedo
"Possibile che sempre a me capita il pezzo di latte cagliato?!?!".
Scoppiamo tutti a ridere per poi incominciare a mangiare.
Nel mentre cerco di dire che secondo me quel ragazzo dell'altro paese mi guarda in modo strano, come se ci fosse qualcosa.
"No ma va, sono tutti così quelli lì. Ti fissano a caso. Chissà perché", è l'opinione comune che viene fuori. Ma io non ne sono convinto, secondo me c'è qualcosa.

O forse sono io che lo spero.

Finita la colazione mi fermo con Eleonor a lavare le tazze in cucina per poi salire in camera a prepararmi. Oggi andiamo alla Valle dei Templi!

Il viaggio in pullman dura all'incirca due ore. Come sempre sono seduto davanti con di fianco Amélie. Lei sta dormendo, mentre io sto ascoltando la musica. Penso che al sesto capitolo avete capito chi ascolto 24h/7. (Spoiler: Taylor Swift).
La Valle dei Templi di Agrigento la visiteremo nel tardi pomeriggio, in modo di vederla coi colori del tramonto. Fino a quel momento staremo in spiaggia a Capo Rossello, di fianco alla Scala dei Turchi.

Appena arrivati ci posizioniamo al limite di un promontorio dietro il quale, dopo una breve rientranza del mare inizia la Scala.
Mettiamo giù i teli e gli zaini e fissiamo gli ombrelloni portatili nella sabbia, facendoli stare dritti appoggiandoci a fianco gli zaini. Poco più in là di noi si sono posizionati i tre 2002 dell'altro paese. Io e Emma siamo i primi pronti e ci dirigiamo subito verso l'acqua. C'è su un po' di vento. Emma entra per prima e io la seguo. L'acqua è abbastanza algosa però è tiepida. Facciamo un po' di slalom tra le alghe.
"AAAAAAAAAAAAAAAA", sento urlare
Non vedo più Emma. Dopo qualche secondo riemerge.
"No Alex usciamo e andiamo da un'altra parte", mi dice lei con voce tremante
"Ma che è successo?", le chiedo mentre ritorniamo verso la riva
"Cazzo stavo camminando, ho messo giù il piede e mi ha tirato giù", mi dice lei
"Noooo attenti!! Non entrate lì! - esclama un signore dalla spiaggia - questo punto è pericoloso per i vortici!"
"Vabbè grazie al cazzo, non so, magari diccelo quando siamo già affogati no? Non dico tanto ma almeno un cartello potevano metterlo figa!", esclama Emma. Scoppiamo a ridere.

Ritorniamo a riva e insieme a Mya, Amélie e Eleonora, camminiamo un poco sulla spiaggia per poi trovare un punto calmo, e con anche altra gente, in cui entrare in acqua. Oltre passiamo la parte algosa per raggiungere la parte pulita. Stiamo dentro per circa mezz'ora.

Per il pranzo usciamo e ci sediamo sui nostri teli sotto gli ombrelloni pronti per mangiare i nostri panini.
Si avvicina un tizio.
"Ciao", dice rivolgendosi a Grace. Lei resta abbastanza scossa: è uno sconosciuto e non sembra proprio "normale"
"Ciao", ripete lui
"Ciao", risponde Grace abbastanza titubante.
"Ciao", ridice lui
Nel mentre noi tutti stiamo ridendo. Facendo tutto da solo, se ne va e prosegue la sua camminata.
"Senti Grace e voi, venite qui più vicino eh dai", dice Michael, altro ragazzo del nostro gruppo, anche lui 2002.
Loro tre prendono le loro cose e si avvicinano di più a noi.
Poco dopo, come un boomerang, ritorna ancora il tizio.
"Ciao", fa ancora
Grace ci guarda attonita.
"Ciao", dice ancora lui avvicinandosi.
Arriva un altro ragazzo dei nostri e lui se ne va.
"Ma raga ma che cazzo vuole quello", dice Grace, facendoci ridere tutti.

Al pomeriggio io, Emma e Amélie, decidiamo di fare un camminata sulla spiaggia. Dapprima decidiamo di andare nella direzione verso dove avevamo fatto il bagno poche ore prima, per poi decidere di andare fino ai piedi della Scala dei Turchi. Quest'ultimo pezzo è totalmente senza riparo e tira un sacco di vento. In circa 20 minuti (si, abbiamo abbastanza il passo lento) arriviamo. Ci scattiamo un po' di foto per poi tornare indietro dagli altri. Nel tornare indietro le ragazze decidono che vogliono un video in cui corrono in stile baywatch, per cui mi fermo, tiro fuori il telefono e aspetto che partano per iniziare a fare il video. Cosa mi tocca fare!!
Verso le 18.00 ritorniamo sul pullman e ci dirigiamo verso Agrigento.

Siamo appena scesi dal pullman e si soffoca di già. Almeno prima quando eravamo al mare c'era un minimo di arietta, mentre ora c'è sempre un po' di aria ma è molto più secca e afosa.
Passiamo dalla biglietteria ed entriamo. Inizialmente ci fermiamo poco dopo l'entrata, dove ci aspettavano due guide. Ci fanno un'introduzione generale e poi ci dividiamo in due gruppi: noi e quelli dell'altro paese. Andiamo per primo al Tempio di Era. Ad ogni tempio la guida ci fornisce una spiegazione dei miti e della storia dietro a quel tempio. Devo dire che mi interessa tanto, anche perché mi piace abbastanza la mitologia greca (#patrichillestan) e poi, diciamocelo, ma quanto è bella l'architettura greca?!
Poi ci dirigiamo verso il Tempio della Concordia. Il sole sta tramontando e i giochi di colore sono stupendi! Appena arriviamo ai suoi piedi iniziamo a scattarci delle foto, sia di gruppo che singole.

"Emma, facciamoci una foto e mandiamola alla nonna!", le dico.
"Alex mi puoi fare un qualche foto?", mi chiede Amélie.
"Ok dai adesso facciamo qualche foto di gruppo!", esclama uno.
3... 2... 1... saltiamo tutti!

Una volta finito tutto il giro, magnifico a mio avviso, ci fermiamo ad un negozietto, fuori dal sito archeologico, che vendeva calamite, cartoline, un po' di tutto e insieme a Emma prendo due calamite per nostra nonna. Risaliamo poi sul pullman. Decido di portarmi su il libro per continuare a leggere. Appena partiamo cerco di iniziare a leggere ma non ci riesco: sono troppo stanco. Chiudo il libro e gli occhi, cercando di addormentarmi, fallendo miserabilmente: la ragazza che sta penso due posti dietro di me sta raccontando tutta la sua vita e quello che farà col suo fidanzato a tutti quelli che la circondano. Come se fregasse qualcosa a qualcuno. Guardo Amélie, come al solito di fianco a me, e subito con uno sguardo ci capiamo al volo.
Il ritorno dura altrettante due ore e, credetemi, quella ragazza non ha mai smesso di parlare per tutto il tempo. Io e Amélie continuavamo a scambiarci degli sguardi del tipo "ma in che senso?!" "io non ho parole", nel mentre ascoltavamo insieme la musica, perché si, si sentiva anche con la musica a palla nelle orecchie.

Alle 22.00 ritorniamo alla casa, con una fame assurda. D'altronde non avevamo ancora cenato. Neanche il tempo di arrivare che il tavolo sotto al portico di fianco alla piscina è già pieno di cibo: arancini, panzerotti, pizze, salumi e chi più ne ha più ne metta!
Inutile dire che quel tavolo viene assaltato.

La sera la passiamo a bordo piscina, sulle sdraio, a giocare a carte e a chiacchierare del più e del meno, di quello che abbiamo fatto oggi, di quello che abbiamo fatto ieri e di quello che faremo domani.
Io sto giocando a carte con Eleonor, Mya e Emma. Però nel mentre sto giocando, ripenso alla giornata di oggi: dal tizio in spiaggia che ha traumatizzato Grace, alla caduta di Emma in mare; dalla corsa in stile Baywatch alla meraviglia della Valle dei Templi; dai miti a... a... ora che ci ripenso... mi continuava a fissare, quell'Henry.
Scuoto la testa per ritornare al mondo reale. Mi chiamano da dietro di me, giro la testa e rispondo.

Nel mentre rigiro la testa verso il tavolo da gioco noto che... si: mi sta ancora fissando. Gli sorrido. Ricambia il sorriso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 05, 2022 ⏰

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