Quando le palpebre stanno ancora a celare gli occhi, ecco che la vista si sofferma sulla percezione di luci ed ombre. Ciò che osserviamo è solamente frutto di abili giochi di luce; i colori, le forme, la bellezza è la luce che delinea un corpo in modi sempre diversi. Ci si chiede, in disperata ricerca di perenne appagamento, cosa le luci da noi assorbite non ci mostrino ancora. C'è qualcuno, o qualcosa, che le anime è in grado di delinearle? i nostri sentimenti sono solo dentro di noi? e i pensieri?
Jaemin giaceva su un materasso ad acqua coperto fino al naso, e pensando in solitudine respirava lievemente, l'unica compagnia l'abbaiare di alcuni cani. Avrebbe dovuto concentrarsi sul suo fiato per lasciar andare sereno quel momento e svuotare il capo da pensieri superflui, eppure ricadeva ancora ed ancora nell'immaginare se qualcuno mai, solamente con lo sguardo, avrebbe potuto spogliarlo di tutte le menzogne che come granelli di sabbia lo coprivano da capo a piedi. essi li ritrovava nei vestiti, nel letto, si appropriavano di tutto ciò che toccasse e se qualcuno veramente avesse potuto vederli, gli si sarebbe disegnato sott'occhio un groviglio di movimenti tanto fitto da essere, oramai, non più districabile. Jaemin se l'immaginava davanti agli occhi come luminol, che appena spenti i raggi del sole e giunta allora la notte, avrebbe prodotto una luce continua, tanto potente da riportare il giorno, e anch'essa avrebbe mostrato dove un codardo come lui si rifugiava nel quotidiano.
Pensava all'università, un bar incastrato nel mezzo di una via poco trafficata, un ristorante lontano da dove stava di casa ed il parco al centro di un quartiere, ma non del suo. Mai più, in tutta la sua vita, avrebbe ricordato com'è addormentarsi alle tre e mezza con le palpebre chiuse e gli occhi che nulla percepiscono. In sottofondo il solo canto delle onde, che siano dolci o furiose l'importante è che non smettano mai di esibirsi. Almeno così il silenzio non gli avrebbe martoriato orecchie ed epidermide passandoci attraverso, tirando i muscoli e capovolgendo lo stomaco che altrimenti, per tutta la giornata, non gli avrebbe dato pace.
Eppure quella sera, quando il canto dolce del mare tesseva l'epilogo di una giornata fin troppo lunga, lo stomaco gli si contorceva in una centrifuga sempre più animosa e concentrata; sentiva il bisogno di vomitare. Ma il letto era caldo, era sicuro, nessuno lo avrebbe trovato lì, con accesa solo la luce calda dell'abajour. Non riuscì però a far passare la nausea, affranto si alzò dal materasso ed entrò nel bagno. Non aveva mangiato, bevuto solamente qualche bicchiere di vino la sera precedente e a quel punto gli parve di perdere ogni componente necessario per poter alzarsi da terra e dirigersi almeno in soggiorno, senza cadere rovinosamente sul pavimento. Gli girava la testa, che appoggiò sulle mattonelle e si sforzò a mantenere. Una nausea lacerante, talmente acuta che per due attimi gli sorse il pensiero di voler sviscerarsi con proprie mani di quel soqquadro interno e giacere liberamente vuoto. Lo desiderò così tanto che poi venne chi lo volle fare per lui.
゙Tutto bene?゙gli fu chiesto da un viso preoccupato, preoccupato ma sorridente come sentisse il dovere di esserlo. perchè un po' d'allegrezza non doveva andarsene mai.
Rispose con il rivolgere il viso smunto che pareva quello di un bambino castigato, un respiro profondo ed il tentativo trepido di una rassicurazione, ma l'ennesima capriola dello stomaco lo fece prontamente alzare e girarsi una seconda volta. Qui sentì la gola soffrire abusata, e la voce che teneva ingabbiata all'estremo di essa si arrese, si ritrasse e lasciò la scena ad un lamento sordo. Jaehyun si chiese cosa avrebbe saputo dire se giustamente alimentata, quando anche da come muta appariva sapeva tagliare l'aria in due parti irregolari.
Dopo che il più giovane si fu sciacquato la bocca, allora gli prese le spalle, stringendole con la forza di chi proverebbe ad entrare nell'anima di ogni suo amante ed amico pur di saper dire ciò che è desiderato; poi quando l'altro si distende supino a terra, con la testa leggermente più alzata del restante corpo pallido, gli si siede di fronte, in prossimità dei piedi, gambe incrociate, mani che cercano di cedere calore.
![](https://img.wattpad.com/cover/300720258-288-k60136.jpg)
STAI LEGGENDO
California
Fiksi Penggemarragazzo mio, corri con in mente dove vuoi andare, corri finché di benzina non te ne rimane solo un fondo. perché quando ti fermi, caro mio ragazzo, ricordi da dove sei venuto.