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3 agosto 2011
I problemi non dormivano mai.Indugiavano fuori dalla propria vista, facendosi conoscere lentamente, poi tutto in una volta.
Nell'orto di Hermione, l'appassimento e l'ingiallimento delle foglie erano di solito i primi segni dell'arrivo dei problemi. Un evento normale, che poteva essere corretto con più o meno attenzione, sotto forma di acqua, o luce, o tempo.
Ma a volte, i problemi iniziavano fuori dalla vista: alle radici. Il primo segno arrivava quando era già troppo tardi.
Lo stesso concetto si applicava alle persone.
A Scorpius.
Il senno di poi era un corso che Hermione seguiva, e la lezione attuale era iniziata poco più di una settimana fa, sotto forma di una pausa durante una sessione di linguaggio dei segni quando il ragazzino aveva lanciato un'occhiata accigliata alle sue mani e alle due dita che batteva distrattamente insieme. Come tutti gli altri suoi momenti di malumore, l'aveva spianato con un pollice. Le era stato offerto un piccolo sorriso in cambio, che non aveva raggiunto i suoi occhi.
Non era insolito, ma ora Hermione riconosceva il nome di quello sguardo.
Guai.
I giorni passavano e altri segni apparivano.
Concentrazione scarsa. Sguardi distanti. Frustrazione crescente.
Una tristezza greve si posò su Scorpius come una nebbia. Visibile, ma imprendibile. Oscurava la luce nei suoi occhi, esauriva la sua energia e lo faceva aggrappare a qualsiasi cosa.
Il cactus. Lei. Draco. Anche Catherine.
E quattro giorni prima, quando Hermione lo aveva trovato nascosto sotto le coperte nella sua stanza degli ospiti mentre avrebbe dovuto essere a lezione, lo aveva, accettando la realtà che quel problema era lì per restare finché non ne avesse capito la radice.
Come qualsiasi giardiniere avrebbe fatto, Hermione aveva coltivato le imperfezioni e fatto molta attenzione, cercando qualsiasi segno di diffusione. Aveva passato un po' più di tempo a curarlo, ma invece di affrontare il problema da sola, aveva cercato un aiuto esterno.
Catherine lo controllava durante le lezioni. Narcissa sospese i suoi sforzi per la vicinanza. E Draco rimase presente, mantenendo stabile la loro routine e il loro legame, che finiva in molti momenti con i piedini infilati sotto la gamba di suo padre. Nelle ore tarde, discutevano di sospetti e soluzioni per il cambiamento di umore di Scorpius, ma nessuno dei due aveva idee concrete.
Ma peggiorò.
I problemi sottili divennero evidenti quando il suo umore si imbruttì. Smise di sorridere o di rispondere alla promessa di Draco per il domani, ed era visibilmente ansioso mentre il suo grido di aiuto diventava più forte. Hermione non sapeva cosa fare. Cercò di parlargli e confortarlo, ma era difficile non sapere cosa c'era di sbagliato.
L'umore di Scorpius contagiò chi gli stava intorno. Draco tornò all'incertezza, tutta la crescente fiducia soffocata. Piangeva la perdita di un progresso. Narcissa cominciò a cercare di spingere per il fidanzamento, come se tutto fosse normale, finché Hermione dovette dirle in privato che non lo era.
Non lo era.
E il segno più grande avvenne quella mattina.
Scorpius si rifiutò di mimare.
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Measure of a Man - Inadaze22 | Traduzione
FanfictionQuesta storia è una traduzione della fanfiction "Measure of a Man" di Inadaze22 e tutti i diritti appartengono a lei. Le fanart presenti nella storia appartengono a JaxxInABox. Conoscere veramente qualcuno è saper distinguere chi era una volta, ch...