Dopo la bocciatura, tutto cadde a pezzi. Sospesi molte amicizie e mi isolai dal mondo per quasi tutta l'estate, apparte Aurora e Anita, che continuai a sentire abitualmente. Non dissi a nessuno ciò che provavo, né tantomeno quanto la cosa mi avesse distrutta, è da cosa era stata veramente provocata.
Nessuno mi ha chiesto il perché. È una cosa su cui pensavo molto dopo averlo saputo e man mano che lo dicevo quando me lo chiedevano. Tutti dicevano "ah mi spiace, vabbè l'anno prossimo farai meglio" ma nessuno mi chiedeva la ragione che mi aveva portato a quel risultato. Forse perché a nessuno interessava. Con la partenza per la Sardegna non pensavo che le cose potessero migliorare. Anzi, dentro di me sapevo, che quella per un motivo o per un altro sarebbe diventata l'estate peggiore della mia vita.
E avevo ragione.
Con le amiche e gli amici dell'estate non uscivo quasi mai. Mi sentivo molto a disagio perché ero come invisibile, appena dicevo qualcosa loro si zittivano e poi ricominciavano a parlare come se non avessi aperto bocca. Così non andavo quasi mai in spiaggia, e le poche sere che uscivo, stavo fuori mezz'ora al massimo, e poi o dicevo che andavo via veramente, oppure me ne andavo a camminare ascoltando un po' di musica e riflettendo. Mi piaceva camminare con la musica da sola. Mi faceva sentire un po' meno triste. Come una via di fuga. Ma durava poco, troppo poco.
Non mangiavo quasi nulla, e se mangiavo, lo facevo quando sapevo che i miei dovevano uscire poco dopo o se ero già da sola, così potevo vomitare. È successo solo un paio di volte però, con degli "attacchi di fame" che non potevo controllare. Quando andavo fuori a cena facevo assaggiare a tutti il mio piatto così dovevo mangiarne meno. Una volta, eravamo andati a mangiare una pizza e Viola mi vide cercare su google le calorie di quest'ultima. Dopo venti minuti che ne avevo mangiato circa un terzo, mi venne la nausea e andai in bagno, dovevo lavarmi le mani, e dopo due minuti circa arrivò Viola che mi guardava con una faccia allegra ma che voleva essere seria. Forse aveva intuito qualcosa? Forse le fregava? Per un momento lo pensai, poi mi ricredetti all'ennesima volta che non mi ascoltavano. Questa è la prima estate in cui non mangiavo. Ed ero riuscita bene a controllare la fame. Non mi sono pesata, ma quando sono tornata a casa avevo perso 7 chili. Per motivi che non mi sento di raccontare l'amicizia tra me e Viola, Maia, Enrico e tutti gli altri della Sardegna finì molto male. Soprattutto Enrico mi insultò molto pesantemente e anche per la bocciatura. La mia autostima che già era poca, diventò inesistente. Non vedevo nulla di carino in me, è da quel momento cominciai a trovare difetti in ogni singola parte del mio corpo e del mio carattere. Ero un mostro.
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Anoressia, Quando diventai un fantasma
Подростковая литератураQuesto è il periodo dove penso sia iniziato tutto. È la mia storia dal mio punto di vista. Nulla è frutto di fantasia e di storie come la mia ne esistono a milioni, ognuna merita di essere raccontata. I nomi presenti nel libro sono inventati nel ris...