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A gennaio iniziò la mia depressione. Non uscivo con le amiche ed ero andata a vivere da mio papà. Iniziai a pensare sempre e costantemente a togliermi la vita. Non riuscivo a dormire e iniziai a vomitare quello che mangiavo. Le cose peggiorarono col passare del tempo. Iniziai a digiunare e a fare attività fisica, a volte quando tornavo da scuola facevo una decina di volte il giro dell'isolato in bici, o correvo sul posto per bruciare le calorie che non avevo il coraggio di vomitare. A marzo avevo perso un chilo e mezzo circa e la cosa mi piaceva.
Tutto degenerò a maggio. A scuola andavo malissimo e avevo la maggior parte delle materie insufficienti. Cercai di recuperare il più possibile ma a fine scuola, il 19 giugno mio padre tornò a casa di fretta e mi disse che dovevamo andare a casa di mia mamma per parlare. Io non la volevo ancora vedere e gli chiesi perché dovevamo andare. Mi avevano bocciata. Sentii una fitta allo stomaco e all'improvviso il silenzio. Il mondo sembrava essersi fermato. Non riuscivo a crederci, sembrava un brutto sogno da cui mi sarei voluta svegliare subito. Non volevo crederci e tuttora a volte non mi sembra vero. Come ero arrivata a quel punto?

Anoressia, Quando diventai un fantasmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora