Avete presente quando conoscete qualcuno in modo totalmente inaspettato che d'un tratto vi ritrovate catapultati in una realtà che vi è sempre stata sconosciuta e che continua a sembrare non appartenervi?
Spero per voi di no, ma allo stesso tempo di si.
Perché questo significherà che amate qualcuno incondizionatamente, che siete innamorati e che forse questo amore è ricambiato.
Vi starete chiedendo di cosa io stia parlando, a cosa mi riferisca e il perché sto qui a parlarne quando per 5 mesi non ho fatto altro che tacere, perché esprimere emozioni o sentimenti non ha mai fatto parte di me, ma qualcuno è riuscito a sbloccarmi in qualche modo, qualcuno è riuscito a far finalmente parlare, il 'muto di Bergamo'.
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<<Non può essere vero>>. Continuavo ad urlare e a singhiozzare. Un vuoto immenso stava assalendo il mio stomaco, il fegato , il cuore, ogni parte di me si stava logorando velocemente per poi dissolversi come se il mio corpo si rifiutasse di reagire.
Qualcosa mi si era spezzato dentro, tutto si era spezzato dentro di me.
<<Ci vediamo fuori, promesso>>. Il ragazzo di fronte a me, colui che ha sempre avuto bisogno delle mie parole di sostegno e del mio essere più grande per riuscire ad avere la forza di reagire alle situazioni difficili , stava li, con una mano poggiata sulla mia spalla, cercando di darmi forza.
<<Io non ce la faccio qui dentro senza di te Matti>>. Gridavo, quasi per chiedere aiuto, come se facendo cosi avessi potuto evitare che quello che avevo appena letto su una maledetta busta bianca con il timbro medico sopra, potesse accadere.
Lui era li, con il magone alla gola percepibile alla vista, il viso rosso, gonfio dal pianto che poco prima stava riecheggiando nel mio cuore senza che ne sapessi il motivo.
<<Tu sei un punto fondamentale per me qui dentro!>> Stavo sputando tutto il mio dolore, non so perché lo stessi facendo in un modo cosi trasparente, dato che questa caratteristica apparteneva più a lui che a me, ma non me ne stavo curando, perché avevo completamente perso il senso della realtà.
Vidi Mattia con uno sguardo appena sorpreso sul suo viso, poi soddisfatto e infine sofferente.
Mi mise una mano dietro la nuca e mi attirò a se, scoppiando nuovamente a piangere e stringendomi forte come non aveva mai fatto prima.
Mi ritrovai nell'incavo del suo collo in preda ad un attacco di panico interiore, singhiozzavo, gridavo dei 'ti prego' come se la situazione dipendesse da lui, mi aggrappavo al suo braccio come a trattenerlo li con me, come se afferrandolo con una forza immensa lui non avrebbe mai potuto lasciarmi in quel posto da solo.
Mi staccai da lui, cercando di riprendermi, ma non riuscivo neppure a guardarlo, anche se mi ripeteva di farlo continuamente con l'intento di riuscirmi a calmare, non cosciente del fatto che se lo avessi guardato negli occhi lasciarlo andare sarebbe diventato ancora più impossibile.
Mi prese per il braccio intimandomi di seguirlo nel salotto, cosi che potesse annunciare a tutti la sua uscita immediata a causa di quel maledetto infortunio che non sono stati in grado di curargli.
Lo lasciai andare da solo davanti al divanetto dove erano disposti tutti, mentre io stavo di fronte al tavolo dandogli le spalle. Sentivo alcuni 'mi dispiace' e altri 'sicuramente il prossimo anno ce la farai' e avrei voluto scomparire all'istante, per evitare di scagliargli contro tutta la rabbia che avevo accumulato nell'ultima ora.
Non sono mai riusciti a capire il vero Mattia, mai, fin dal primo giorno lo hanno evitato dandolo per perdente, tutti, a parte me e Carola, che abbiamo creduto in lui da subito.
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RACCOLTA• |ONE SHOT ZENZONELLI|
FanfictionRACCOLTA DI ONE SHOT SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI CHRISTIAN. Spero vi piacciano, sono alle prime armi. Ovviamente sono frutto di fantasia, non c'è nulla di reale, ma solo frutto della mia immaginazione.