Enemies

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Viaggiare dovrebbe essere un'esperienza divertente o, per lo meno, questo era ciò che si ripeteva Jungkook da ormai due ore. Il fatto che Jimin avesse fatto promettere a entrambi che si sarebbero comportati bene non aiutava affatto. Quella notte, una volta salito sull'aereo, si era seduto al suo posto sentendosi ottimista -anche rassegnato, è vero, e di certo non senza sussurrare qualche parolaccia, ma comunque ... In quel momento però si trovava sull'orlo di una crisi di nervi, e non aveva proprio intenzione di iniziare l'ennesima discussione con il suo vicino di posto, in un luogo ristretto come quello. Sarebbe potuta andare a finire male, molto male, ad esempio lo avrebbe potuto strangolare, e lui aveva promesso di fare il bravo. Se solo il bel ricciolino non avesse passato le ultime due ore a sbuffare, muoversi, picchiettare le dita su ogni superficie a portata di mano ...

–Potresti smetterla? – esclamò esasperato.

Il disturbatore in questione si limitò a rivolgergli un'occhiata veloce, annoiata, per poi sbuffare e girarsi verso il finestrino, come se lui non avesse detto niente.

Jungkook represse la voglia di urlare e si voltò anche lui, provando a ignorare la gamba premuta contro la sua che non aveva smesso un attimo di saltellare. Cercando disperatamente una ragione per non afferrare il ginocchio di Taehyung in preda all'ira, si disse che forse, se non stessero viaggiando nel bel mezzo della notte, passare il viaggio seduto accanto alla persona che meno preferiva al mondo, sarebbe stata un'esperienza sopportabile. Dopotutto, era colpa di Jimin e delle sue idee terribili "Vedrai che partendo di notte arriveremo super riposati! E il volo costa anche di meno!" aveva detto l'amico. Certo che il volo costava di meno, avrebbe voluto rispondergli, c'era a malapena lo spazio per muoversi in quel maledetto trabiccolo!

Se solo Yoongi avesse aspettato qualche giorno in più, avrebbero potuto passare il viaggio seduti vicini. Invece no, si era dovuto dichiarare a Jimin prima di comprare i biglietti!

"Namjoon già lo sa" aveva detto con un'alzata di spalle, "mi ha chiesto di fargli sapere quante stanze ci servono. Non potevo aspettare!". Una cosa come un'altra per Yoongi: fare la spesa, studiare, andare in palestra, dichiararsi alla crush storica perché Namjoon non può aspettare ... A volte, desiderava vivere la vita con la stessa calma con cui il suo amico affrontava le decisioni importanti.

–Proprio alle Maldive dovevano sposarsi questi due? – borbottò il ragazzo accanto a lui.

Si girò a guardarlo con un sopracciglio inarcato. Il lungo collo di Taehyung era teso all'indietro e guardava con occhi socchiusi le lucine sopra le loro teste –E quindi? – chiese, piccato –Mica eri obbligato a venire, sai–

–Non stavo parlando con te– rispose con tono basso e piatto, senza muoversi.

Loro non erano amici. È vero, si conoscevano da parecchi anni, avevano frequentato gli stessi corsi e facevano parte dello stesso gruppo di amici, ma non si erano mai andati a genio. O meglio, Jungkook non riusciva a non trovare il ragazzo insopportabile.

–Beh, allora stai zitto– grugnì.

Il viaggio Corea del Sud-Maldive durava quasi nove ore e lui era sempre più convinto che non sarebbero arrivati tutti interi al matrimonio di Namjoon e Hobi, due dei suoi migliori amici. Nove ore erano tante, troppe per condividere l'ossigeno con uno stronzo so-tutto-io.

Taehyung sbuffò di nuovo, sistemandosi meglio contro lo schienale e, spingendo ancora di più il ginocchio contro il suo, gli diede una leggera botta con il gomito. Le lunghe dita che avevano giocato fino a quel momento con l'anello all'indice sinistro, iniziarono a picchiettare nervosamente sul bracciolo in pelle.

Jungkook cercò di non alzare gli occhi al cielo e di non sbuffare a sua volta. "Stai calmo" si disse.

Sporgendosi verso il corridoio, guardò la fila opposta in cerca del suo altro migliore amico e lo trovò a sonnecchiare con la testa appoggiata su quella di Yoongi. I capelli biondi erano ben nascosti sotto un cappello rosa e aveva le mani tra le gambe. Oltre ad essere un aereo giocattolo, era anche una cella frigorifera. Maledisse ancora una volta l'amico e le sue idee. Come se avesse sentito lo sguardo puntato su di lui, Jimin aprì un occhio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 17, 2022 ⏰

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