Il parco è buio e silenzioso, la quiete della notte interrotta di tanto in tanto solo dal fruscio degli alberi e dal vociare sommesso di due ragazzi. Nella minuscola cittadina dove vivono è difficile trovare qualcuno in piedi dopo le dieci di sera, il che rende il loro lavoro molto più facile.
In cima alla rampa utilizzata dagli skater, Louis Tomlinson è intento a scribacchiare un nuovo disegno sul terreno già pieno di scritte e graffiti colorati. Batte ritmicamente le sue vans sporche contro il bordo della curva, seguendo il basso di una canzone. L'ha sentita appena poche ore prima e non riesce a togliersela dalla testa.
Un filo di vento scuote le chiome degli alberi che fanno da confine al parco, quasi l'aria fischiasse insieme a lui alla ricerca delle note giuste. Louis si stringe nel giubbotto di jeans che indossa, appena abbastanza da scaldarlo nelle notti di inizio maggio, e ridacchia quando lo sgorbio che ha finito di disegnare ricambia il suo sguardo.
"Che hai da ridere?"
Louis alza la testa e incontra gli occhi scuri del suo migliore amico, al momento resi neri dalla notte intorno a loro. Zayn gli espira una boccata di fumo in faccia, facendolo ridere ancora più forte. Ha iniziato a fumare a 14 anni, ci vuole ben più di quello per fargli sentire qualcosa.
"Sul serio, amico, perché stai ridendo? Sei di nuovo fatto?"
Louis rotea gli occhi al cielo e mette il pennarello nel bordo dei jeans, troppo pigro per infilarlo nelle tasche strettissime che ha sui fianchi. Si sporge in avanti e ruba la sigaretta dalle dita di Zayn, inspirando a lungo e a fondo. "No, tu?"
"No. Non prendo niente quando dobbiamo...", la sua voce sfuma verso le ultime sillabe.
"Spacciare? Puoi dirlo, non è un tabù."
Zayn si ritrae come se Louis l'avesse schiaffeggiato. Distoglie lo sguardo e lo punta tra le piante, ma Louis riesce perfettamente a vedere le sue guance che si colorano di rosso. Zayn vive in una famiglia tradizionale e molto severa, per cui evita di dire ad alta voce che cosa fa per guadagnare qualche soldo, forse per autoconvincersi che non sia così grave come sembra.
Il problema è che lo è.
"Sto solo mettendo da parte qualcosa", borbotta accendendosi una nuova sigaretta. Louis sa che lo fa per aiutare le sue sorelle, per garantire un futuro decente almeno a loro, visto che entrambi sono troppo svogliati per studiare e trovarsi un buon lavoro.
Zayn sta finendo ancora l'ultimo anno di liceo, nonostante sia stato bocciato già due volte. Louis ha abbandonato le lezioni a metà del terzo anno, iniziando a spacciare poco dopo. Riesce a farsi un bel gruzzoletto e non deve neanche studiare: una grande vittoria, secondo lui.
"A che ora arriva quel coglione? Ho freddo."
Zayn sbuffa fumo e una mezza risata. Mette una mano in tasca e lancia sull'asfalto una busta con qualche grammo di polvere bianca all'interno. "Tra pochi minuti. È meglio se scendiamo."
Louis finisce la sigaretta che ha rubato e la spegne sul suo ultimo disegno, sporcandolo di tabacco bruciato e cenere grigiastra. Prende la busta piena di droga e la mette sotto al mento, usando poi le mani per spingersi giù dalla rampa. Ormai è abituato a scendere: la prima volta che ci ha provato si è spaccato il mento rotolando giù e ha ancora la cicatrice adesso, spesso coperta da un lieve strato di barba.
Si ritrovano a camminare verso l'entrata del parco in silenzio, uno accanto all'altro, Louis che lancia la droga in aria e la riprende, Zayn che lo fissa come se fosse pazzo.
Spacciare in una città così piccola ha i suoi vantaggi. Prima di tutto sono gli unici a farlo, e ciò garantisce loro un certo tipo di rispetto; poi, vuol dire conoscere gli sporchi segreti delle persone, soprattutto di quelle che sono insospettabili. Stasera, per esempio, sono di turno per dare la dose settimanale di cocaina al medico della mutua del paese.
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Sinner || [larry stylinson mini long]
Fanfiction"Se cedi davanti alle tentazioni, non potrai tornare indietro. Dì addio alla tua innocenza." - Harry Styles è il pudico figlio del parroco. Louis Tomlinson è un ragazzo che porta solo guai. Il...