XXIII✔️

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PHOEBE

Andrew mi strinse dolcemente tra le sue enormi braccia per quelli che mi parvero minuti che avrei desiderato non passassero più.

Respiravo tacitamente la fragranza del suo profumo muschiato contro il suo collo, ammirando il virile pomo d'Adamo andare su e giù quando deglutiva.

La sua mascella tagliente e le labbra carnose lo rendevano ancor più bello.

Così uomo.

Un uomo davvero complicato.

Chissà cosa stava pensando di me in quel momento...

Sembrava alquanto perso tra i suoi infiniti pensieri.

Il suo sguardo perennemente freddo era rivolto in un punto specifico del mio corpo, il quale era stretto contro al suo, immerso all'interno della vasca gremita d'acqua e schiuma profumata.

Avrei tanto desiderato capirlo.

Avrei tanto desiderato che mi svelasse le sue paure ed i suoi desideri più reconditi cosicché da comprendere la sua mente incasinata, ma, Andrew innalzava un muro di freddezza e minacce.
Forse, aveva timore di farmi entrare nel mondo che immaginavo esistesse nella sua mente.

L'aria intorno a noi odorava di cocco, ma, io agognavo disperatamente risentire il mio dolce profumo alla vaniglia che tanto mi mancava.

John diceva che il mio odore gli rammentava una dolce caramellina.

Ne andava totalmente pazzo.

Il mio John.

Quanto mi mancava.

Ma, sapere che stava bene calmava la profonda preoccupazione che mi attanagliava il cuore, tranquillizzandomi.

Avevo constatato quanto fosse d'onore la parola di Andrew.

Gli si poteva affibbiare sicuramente qualsiasi aggettivo, ma di certo nella categoria dei "bugiardi" lui non era compreso.

Perciò gli avevo creduto con facilità.

L'acqua si era freddata e, sulla mia pelle comparvero dei leggeri puntini.
La cosiddetta "pelle d'oca".

Nonostante ciò, non volevo rovinare il piccolo momento di tranquillità che si era creato tra me e Andrew, finché l'aria circostante a contatto con il mio corpo bagnato, mi portò a tremare leggermente.

Andrew accortosi di ciò, prelevò velocemente due asciugamani intimandomi di alzarmi insieme a lui cosicché ci saremmo potuti asciugare.

Presi a tamponare il mio corpo, delicatamente, a causa degli ematomi e lividi che lo ricoprivano interamente.

Lanciai un'occhiata veloce al mio aspetto dallo specchio, distogliendo subitamente lo sguardo, orripilata.

Ciò non scappò all’occhio attento di Andrew, il quale mi si appostò alle spalle, spingendomi leggermente con il bacino, bloccandomi tra il suo corpo ed il marmo del lavandino.

ANDREW

Notai come avesse reagito al riflesso del suo corpo.

Phoebe presentava lividi ed ematomi in precise parti del corpo, non solo nascoste ma anche in bella vista.

Tuttavia, mi ritrovai ad ammirarla.
Perché, anche così, macchiata dei miei errori, era meravigliosa.

Il suo corpo era un bellissimo museo di catastrofi naturali che consideravo sensazionale.

Tuttora, mentre la tenevo saldamente bloccata al duro e freddo lavabo, non osava osservarsi allo specchio.

La sentii reprimere un violento singhiozzo, quasi strozzandosi purché non la scorgessi piangere, quasi avesse paura di farmi sentire il suo dolore.

Il mio viso si addolcì.

Presi a baciarle il capo teneramente, avvolgendole il busto con le mie braccia.

《Passerà, ragazzina...》mormorai dolcemente cercando di tranquillizzarla.

La girai interamente verso di me, continuando a depositarle baci leggeri sul capo tremante.

Annuì tacitamente tirando su con il naso, per poi, indossare velocemente una mutandina e un reggiseno neri semplici, nascondendo le sue forme ai miei occhi, desiderosi di ammirare continuamente la sua nudità.

Prelevai dal mobile sottostante al lavabo delle apposite creme per gli ematomi, in grado di lenire i dolori derivanti da essi.

In pochi giorni, sarebbero scomparsi tutti.

Le strinsi il polso trascinandola verso il letto, in cui mi sedetti, posizionandola perfettamente tra le mie gambe.

Spalmai una notevole quantità di crema sulle mani, iniziando poi a cospargerla con estrema cautela sui suoi evidenti lividi.

Ogni tanto Phoebe piagnucolava e si lamentava, ma rimaneva docilmente immobile sotto il mio tocco.

Dopo che ebbi finito, pulii la mia mano unta sull'asciugamano che mi copriva a malapena la vita, sollevandomi dal letto, intenzionato a vestirmi.

Dovevo andare a lavorare.

Jeff mi aveva riferito che c'erano stati dei problemi con alcuni proprietari dei magazzini della città, i quali erano in ritardo con i pagamenti dei fitti.

Indurii rabbiosamente la mascella, indossando un look total black.

Immerso nei miei pensieri, non mi accorsi che anche Phoebe aveva indossato degli indumenti.

Questa volta non miei.

La squadrai affamato.

Il suo corpo era coperto da una tutina rosa comprendente una felpa e un pantaloncino abbastanza corto.

Infatti, non sembrava a suo agio vestita in quel modo.

Lo si poteva comprendere dal suo continuo calare la stoffa che le avrebbe dovuto coprire le natiche, ma che arrivava giusto alla metà di esse.

I miei occhi si accesero di desiderio e possessione.

Mi leccai languidamente le labbra avvicinandomi a lei, ancora intenzionata a litigare con la stoffa del pantaloncino.

Calai precipitosamente sul suo viso, stringendole d'improvviso le morbide natiche, facendola sussultare.

《Ti vestirai così in casa mia, Phoebe. Abituati...》quasi consigliai imprimendo un avido bacio sulla curva del suo collo.
《M-ma..》cercò di obiettare fissandomi con sguardo implorante.
《Phoebe...》sibilai a mo' di avvertimento indurendo il volto dinanzi al suo invano tentativo di replicare.

Indietreggiò con espressione impaurita, abbassando il volto sommessamente.

Sospirai con fare nervoso, decidendo di non procedere oltre o sarei nuovamente impazzito.

《Devo andare a lavorare. Promettimi che farai la brava...》

Non era una richiesta, ma un ordine.

Annuì impercettibilmente.

Le afferrai bruscamente il viso costringendola a guardarmi.

《A voce, bambina.》ringhiai infastidito.
《M-mh...S-si, lo prometto!》mugolò debolmente contorcendosi per liberarsi dalla mia presa ferrea.

Soddisfatto, lasciai un umido bacio all'angolo della sua bocca succosa, per poi avviarmi velocemente alla porta.

𝑀𝑦 𝐿𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝑂𝑏𝑠𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora