XXXII✔️

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PHOEBE

Avvertii distintamente l'auto arrestarsi.

Probabilmente Andrew aveva posteggiato l'auto nel parcheggio del The King's Pub.

Nascosi gelosamente la mia felicità, come si protegge la lampada con la mano.

Come se avessi l'improvvisa paura che essa mi sarebbe stata rubata da un momento all'altro.

Mi sentivo fatta di umana argilla, felice di quell'agognata libertà conquistata faticosamente, a prezzo di tante lacrime.

Assaporavo con lentezza il momento in cui avrei riabbracciato finalmente il mio John.

Percepii il mio sportello aprirsi, per poi, venire sollevata.

Essendo ancora bendata, quindi, non vedendo dove dovessi mettere i piedi, posai distrattamente le mani su ciò che mi parve essere il petto di Andrew.

Quest'ultimo mi liberó finalmente dalla fastidiosa costrizione visiva.

Immediatamente, mi diressi in direzione dell'entrata venendo, però, obbligata a tornare indietro dalla forte presa di Andrew, il quale mi scosse bruscamente a sé sbattendomi contro il suo corpo marmoreo.

Piagnucolai lamentandomi del dolore causato dalla sua potente stretta intorno alla mia vita.

《Phoebe!》sibilò con tono alterato al mio orecchio ammonendomi.
《Dobbiamo tornare a casa?》domandò minacciandomi con lo sguardo infuocato di malcontento.

I miei occhi si inumidirono riempiendosi velocemente di lacrime.

《N-no...S-scusa!》mi sforzai di dire per poter finalmente rivedere John.

Non avrei sprecato per nulla al mondo quell'occasione.

Gli afferrai docilmente la mano, cosparsa di grosse vene gonfie, stringendola alle mie.

Vidi chiaramente il suo petto gonfiarsi, inalando quanta più aria possibile.

In preda ad un'emozione indescrivibile, si curvò verso di me, baciandomi a lungo, con intensa passione provocandomi un paralizzante sussulto al cuore.

Si staccò leggermente dalle mie labbra infuocate, guardandomi negli occhi.

E, allentando la stretta sul mio corpo si abbassò nuovamente alla mia altezza baciandomi sul naso, dolcemente.

Rivolse, poi, altrove lo sguardo, quasi imbarazzato.

E, iniziando ad incamminarsi velocemente all'entrata, si arrestò sull'uscio di essa dopo essersi accorto che non lo stessi seguendo.

Mi lanciò un'occhiata incuriosita.

《Non vieni, bambina?》domandò con tono serio ma dolce.

Mi recai velocemente al suo fianco, quasi correndo.

Il cuore che mi palpitava impazzito.

Una volta raggiunto l'ufficio, entrammo.

Mi bloccai alla vista di un John lievemente dimagrito.
Quest'ultimo iniziò immediatamente a scrutare con maniacale attenzione il mio corpo alla ricerca, sicuramente, di qualcosa che non andasse.

Presi a tremare incessantemente fra il sorriso e le lacrime.

《J-john...》mormorai confusamente balbettando con voce soffocata, troppo emozionata.

Fissò intensamente gli occhi nei miei.

Notai quanto essi fossero colmi di lacrime di gioia.

Si avvicinò cautamente, come se avesse paura che da un momento all'altro sarei magicamente scomparsa, e mi circondò con le sue braccia.

𝑀𝑦 𝐿𝑖𝑡𝑡𝑙𝑒 𝑂𝑏𝑠𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora