~ 1 mese dopo~
"Kookie muoviti o facciamo tardi a scuola" gridò Jimin dalla cucina. Jungkook era un ritardatario cronico e Jimin lo sapeva bene ecco perché gli diceva sempre di sbrigarsi e il più delle mattine passava lui stesso a prenderlo con la macchina.
"Arrivo arrivo Jimishi" rise di nascosto sapendo quanto all'amico dava fastidio quel appellativo. Lo faceva sembrare vecchio e lui non voleva anche se il piu delle volte ci rideva sopra anche lui.
Jimin adorava vedere il sorriso sulle labbra del più piccolo perchè sapeva quanto aveva sofferto. Nonostante avvolte cercasse di sorridere Jimin capiva quando era un vero sorriso oppure no. Era passato un anno dalla morte della madre di Jungkook e il più piccolo ci soffriva ancora molto per questa mancanza.
Jimin ricordava bene quando Jungkook aveva deciso di "lasciar andare" la madre e di spengere la spina della macchina che la teneva in vita. Spegnere la spina di quella macchina per i primi mesi era stato come spegnere l'interruttore della vita del più piccolo. Non mangiava, non parlava, faticava a dormire e preferiva stare sempre da solo.
Jimin lo sentiva spesso piangere quando era vicino alla porta. Il più delle volte si poggiava ad essa con la schiena ascoltando le urla disperate di un figlio che aveva perso la sua essenza vitale e per Jungkook l'essenza vitale era la madre. L'aveva lasciato sfogarsi ma non l'aveva mai abbandonato e questo Jungkook lo sapeva.
Essere un vero amico significa avere un rapporto alla pari, basato sul rispetto, la sincerità, la fiducia, la stima e la disponibilità reciproca. Un amico è una persona che ti sta vicina, che ti capisce e che ti sopporta e Jimin era proprio questo per lui. Gli era stato sempre vicino anche quando una sera Jungkook si ritrovò a prenderlo a pugni per tutta la rabbia e il dolore represso. Non erano pugni violenti ma scossi dalle lacrime e Jimin lo lasciò fare. Non gli interessava affatto dei segni che quei pugni avrebbero lasciato sul suo corpo perché da essi comprese quanto dolore provava dentro l'amico.
Jimin non l'avrebbe mai lasciato per niente al mondo. La loro non era attrazione fisica ma pura amicizia, quella vera che nasce solo una volta ogni 100 anni. Una amicizia che non si sarebbe mai rotta.
"Se mi chiami di nuovo così ti chiudo in casa per una settimana senza Banana milk" sbuffò il più grande mentre giocherellava con le chiavi della macchina poggiato al bancone della cucina. "Eccomi eccomi" spuntò la testolina castana di Jungkook dopo qualche minuto con i capelli ancora scombinati.
"Per amor del cielo non vorrai mica venire così? Sembra ti sia scoppiato il phon in testa. Vatti a sistemare i capelli su" lo spinse in bagno Jimin per poi aiutarlo lui stesso a sistemare i capelli come solo lui sapeva fare. "Bene adesso possiamo andare. La colazione la mangi strada facendo" gli passò un sacchettino bianco dove all'interno si trovava del cappuccino e una brioche vuota. "Grazie Hyung" sorrise il minore e dopo essere uscito di casa con lo zaino in spalla, chiuse la porta a chiave, scendendo le scale e raggiungendo la macchina di Jimin.
Entrarono e dopo essersi allacciati le cinture Jimin partì. Jimin era molto ricco ma comunque faceva un piccolo lavoro, per rimanere umile, diceva lui. I suoi genitori erano persone importanti a Seoul, gestivano un'azienda di sicurezza e investimenti e senza alcun dubbio guadagnavano molto. A Jimin però non interessava molto il grado della società e si comportava come un qualunque ragazzo. Avvolte indossava vestiti firmati e altre volte, il più delle volte, vestiti dei discount meno cari. Era un comune ragazzo.
"Oggi hai il penultimo esame giusto?" chiese Jimin mentre guidava per le strade di Seoul. Anche se la scuola era vicino a dove viveva Jungkook preferiva venirlo a prendere con la macchina così evitava ulteriore ritardo e poi poteva controllare di persona se stava bene oppure no.
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YOU ARE MINE! (taekook 💜)
FanfictionIl ventenne, Jeon Jungkook, non ha avuto un infanzia facile. Ha dovuto iniziare a lavorare dall'età di 16 anni per pagare le cure della madre malata di tumore al cervello. L'hai vista spegnarsi nel corso di 3 anni ma nonostante questo non si è mai a...