Capitolo 2

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Kayden

Flashback

La divisa nuova non gli piaceva per niente. Detestava quel colletto così stretto, gli dava la sensazione di soffocare. Era già la seconda volta nel giro di un minuto che se lo tirava, dandosi la sensazione temporanea di aria. Come facessero gli altri era un mistero. Spostò lo sguardo su Eric, suo amico fin dall'infanzia e ora compagno d'armi. Dopo la morte di sua madre, era stato lui a convincerlo ad arruolarsi per potersi mantenere; ed effettivamente era stata una buona idea. Aveva ricevuto un'addestramento, aveva un alloggio degno e un pasto sempre sicuro. Certo, non era alla stregua di un nobile, ma era abbastanza benestante. Rispetto alla vita che aveva condotto fino ai dieci anni, ora era decisamente di lusso. « Mi spieghi come fai? » Disse, interrompendo sia i propri pensieri che quelli dell'amico. « Non ti senti soffocare? » Continuò. Eric non si scompose dalla sua posa e continuò a fissare la porta dinnanzi a sé, come se avesse potuto guardare attraverso e sapere cosa suo padre e Sua Altezza si stavano dicendo. Sia lui che Kayden erano stati chiamati con grande urgenza da Sua Altezza Heike. Secondo il Capitano Harper, padre di Eric, e Capitano delle guardie nonché loro addestratore, se erano stati scelti era perché si erano distinti così tanto da essere i migliori della loro età , e anche oltre. « Smettila di lamentarti e soprattutto di muoverti, mi stai innervosendo. » Lo rimproverò Eric, vedendo che per l'ennesima volta Kayden aveva allargato il colletto della divisa. Lui, di rimando, gli fece il verso storcendo le labbra e imitando la sua postura marmorea. « Kayden, tra poco verremo ricevuti da Sua Altezza Heike, è una cosa rara per le guardie del nostro rango. Puoi sforzarti di trovare dentro di te un po' di serietà? »
Gli fece nuovamente il verso, ripetendo le sue parole, imitando il tono profondo della voce dell'amico. Si ricompose, poi, e assunse anche lui una posa austera. Stava per sospirare nuovamente ma ingoiò il proprio sbadiglio e si raddrizzò sul posto quando vide il padre di Eric uscire dalla sala del consiglio di Sua Altezza e camminare verso di loro. La stessa posa ferma e fiera di Eric, gli stessi capelli corvini, anche se suo padre li portava corti e schiacciati sulla testa. La stessa carnagione olivastra, la stessa rigida serietà, il Capitano era solo più basso di una decina di centimetri e aveva degli occhi azzurro cielo.
Si fermò a due, forse tre passi da loro e fissò i due. « Sua Altezza Heike è pronto per ricevervi. Siate rispettosi, non guardatelo mai in faccia, non sedetevi se non invitati da lui e soprattutto non parlate se non siete interpellati. » E con questa ultima raccomandazione spostò lo sguardo su Kayden, che roteò gli occhi, beccandosi un'occhiataccia dal Capitano Harper che si voltò di spalle e fece cenno ai due di seguirlo.
Sua Altezza Heike, un uomo di corporatura robusta, barba fulva e pettinata alla perfezione, capelli biondo-rossicci e piccoli occhi azzurri, era seduto su uno dei troni disposti in ogni stanza del palazzo. Il viso stancamente poggiato sulla mano colma di anelli, la corona leggermente inclinata a destra seguendo l'inclinazione della testa; l'altra mano accarezzava distrattamente la catena d'oro attaccata alla tunica blu di velluto e un piede dondolava con noia da destra a sinistra e viceversa.
Sia Kayden che Eric, si fermarono di fianco al Capitano, chi a destra e chi a sinistra e, tutti e tre, fecero una riverenza. « Alzatevi capitano Harper e anche voi due. » Disse con voce chiara Sua Altezza, poi passò la mano paffuta nella barba e fece una piccola pausa. I suoi occhietti cerulei passarono da Kayden e Eric e da Eric a Kayden, poi si rimise dritto e riprese a parlare. « Dunque, so da fonti certe che voi due siete tra i migliori nonostante abbiate solo diciassette anni. Età in cui, se non ricordo male, anche il Capitano ricevette la sua promozione. Una cosa di famiglia, vero Eric? » Fece ancora una pausa, poi si fissò su Kayden. « Abili con le armi, nel corpo a corpo ed estremamente resistenti. Un Fenek dell' Acqua puro e un Fenek mezzosangue. Voglio dunque... affidarvi una missione della massima importanza. »
Fece cenno al valletto di portare la pergamena che stringeva tra le mani e, quando fu tra le sue ingioiellate, la aprì e la rivolse a loro. C'erano varie scritte e poi un sigillo che Kayden non aveva mai visto, ma la spiegazione non tardò ad arrivare. « Questo è un patto stipulato con le Helìros. Come sapete, mia figlia maggiore è molto malata e nessuno dei medici di Heike e di Abàlos sono stati in grado di curarla, le uniche che possono farlo sono loro. Dovete andare sulla loro isola, portare qui la figlia della Matriarca e assicurarvi che non le accada niente né durante il viaggio di andata né per quello di ritorno. Questo è il patto, oltre a due forzieri di aragonite. »
Kayden aggrottò le sopracciglia. aveva sentito parlare di loro, le Helìros: erano donne dotate di straordinari poteri di guarigione. Potevano curare ferite mortali, guarire malattie e, alcune di loro, persino riportare in vita i morti. Ma c'era anche il rovescio della medaglia. Erano abilissime guerriere, potevano procurare un dolore quasi mortale e, cosa non meno importante, sulla loro isola c'era l'alabastro: velenoso e mortale per i Fenek.
« Partirete immediatamente. Ho fatto preparare una nave. Appena arrivati, fate salire la figlia della Matriarca e, da quando metterà piede sulla nave fino a che non la riporterete indietro, la sua incolumità sarà nelle vostre mani. Se le succede qualcosa sarete giustiziati. »
A sentire quelle parole il Capitano Harper ebbe un sussulto. La sua mascella si era contratta mettendo ancora più in risalto le rughe all'angolo della bocca. Eric era il suo primogenito e una missione così importante e quasi suicida non era certo nei suoi piani. Non si aspettava quelle parole e soprattutto non si aspettava quella fine se avessero fallito.
Kayden avrebbe voluto ridere. Se fosse morto nessuno avrebbe avuto pensiero per lui, forse il vecchio Frost. Spostò lo sguardo cercando di intravedere Eric. Si era scomposto anche lui? La voce di Sua Altezza lo fece sussultare e tornare con lo sguardo basso. « Andate ora. Capitano, tu resta. Parleremo della promozione che avranno. »
I due ragazzi fecero un inchino ed entrambi lasciarono la sala. Arrivati all'esterno e lontani da orecchie e occhi indiscreti, Kayden abbandonò il silenzio che lo aveva accompagnato fino ad ora e finamente si lasciò andare. « Sull'isola delle Helìros? Quanti sono due, tre giorni di mare? Per fare cosa poi? La scorta ad una che con un'arma, o peggio con il solo tocco, può farci fuori? A che serve dai.» Eric gli aveva fatto segno di seguirlo, diretto al porto e, dopo qualche passo e un paio di imbeccate da parte di Kay, aveva parlato. « Evidentemente il patto prevede questo, ed anche molto di più . Sua Altezza e la Matriarca hanno in mente qualcosa. Eseguiamo gli ordini alla perfezione e tutto andrà bene.»

Perché avesse fatto quel sogno su quella vecchia storia di cinque anni fa non gli era chiaro. Forse per le voci che aveva sentito. Sua Altezza aveva fatto chiamare Eric per un qualcosa di speciale e forse questo gli aveva ricordato la loro prima missione importante. Eric, a differenza sua, aveva proseguito e avanzato di livello. Era una delle guardie speciali di Sua Altezza. Era stato anche messo a protezione delle figlie, una cosa assegnata solo ai più fidati, e lui lo era. Si era alzato dalla brandina, che aveva emesso un lamento di molle arruggite, prima o poi sarebbe finito con il culo per terra mentre dormiva. Si era fatto un bagno freddo, sistemato i capelli castani che gli ricadevano ai lati del viso e si era fissato negli occhi castani e dai riflessi verdi guardandosi allo specchio. Per quanto ci provasse, le ciocche di capelli, più lunghi davanti e più corti dietro, finivano sempre sul viso.
Si era messo addosso una camicia ingrigita dal tempo con le maniche larghe su spalle e braccia ma strette ai polsi, lasciata aperta per metà del petto anche per la mancanza di bottoni oltre che per una libertà sua;e poi metteva in vista i vari tatuaggi che aveva sul corpo, oltre quello con il marchio dei Generi. Si era poi infilato dei pantaloni neri, tenuti su da una cintura fatta da catenelle e stivali alti fino a metà polpaccio. Non si sarebbe perso l'annuncio del nuovo pargolo Heike e, non si sarebbe perso la faccia di Eric all'annuncio di Sua Altezza.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 20, 2022 ⏰

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