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L'inizio di una storia è sempre la parte più complicata di un racconto.
Perché non sai, quando tutto è cominciato.

"tieni" mi porse l'ombrello.

Il trucco colato, i vestiti zuppi, il naso arrossato.
Stavo camminando sotto la pioggia per rientrare a casa da una passeggiata con kira, la mia cagnolina, quando un ragazzo mi si avvicinano dandomi l'ombrello.

non lo conoscevo, non sapevo chi fosse, lo scrutai da testa a piedi.
capelli bianchi e rossi, occhi color mare e grigio, una mandibola accentuata.

"no grazie" dissi sorpassandolo.

(...)

A casa sentii i miei genitori urlare, come loro solito. Erano sull'orlo della separazione.
Mio padre aveva tradito mia mamma con una collega di lavoro, o almeno così avevo capito.

Mi rifugiai in camera mia mettendomi le cuffie alle orecchie per nascondermi da quell'incubo.

Erano le 20:00, mi infilai sotto le coperte e chiusi gli occhi.

~il sole mi colpiva i capelli rossi e la pelle chiara, stavo in un prato verde, pieno di rose bianche e gialle.
Il loro profumo mi inebriava le narici.
ma quando, con l'arrivo di un individuo le rose diventarono rosse, ed appassirono col suo passaggio.
La figura si avvicinava a me, seduta su una roccia, prendendomi per il mento e facendomi alzare lo sguardo.
"svegliati" disse.~

Era un sogno così realistico pensai.

Le temperature stavano ormai calando, ci stavamo inoltrando nel pieno dell'inverno.
Dove le strade si sarebbero dipinte di bianco e la gente sarebbe rimasta gran parte del tempo rinchiusa in casa, era quindi, il momento ideale per riuscire a passeggiare senza la presenza di un gran flusso di persone.

Presi una coperta più spessa e quando il suo tepore si diffuse su tutto il corpo tornai a dormire.

(...)

Mi svegliai con la luce del sole che mi puntava nell'occhio destro, ed il rumore di oggetti che si spostavano e cadevano a terra.

Corsi giù in salotto a controllare cosa stava succedendo, anche se, era meglio non farlo.

Trovai due valigie poste all'entrata di casa, circondate dai libri di mia madre posti in tre sacchetti.
Tutte le sue foto, che una volta erano appese alla parete, ora, erano spaccate nascoste sotto il divano.

Capii immediatamente.

Mio padre spuntò fuori dalla porta della cucina.
"pancake?"
lo guardai, con uno sguardo inorridito, dandogli così una risposta.

Tornai su, con le lacrime che mi colavano sugli occhi.
"mamma?" dissi io, mentre le telefonavo.
"dimmi t/n" disse lei.
"d-dove sei?"
"a fare la spesa, come mai? cosa è successo?"
"quando torni a casa?"
"sto pagando, 10 minuti"
e le misi giù.

Potei udire il suo rientro.
"che cazzo stai facendo Michael?!" urlò
"quello che è giusto, vai dal tuo fidanzato Luca" replicò lui.

Non sentii risposta, ma la mamma arrivò in camera mia.

Mi fece sedere sul letto ed iniziò a parlarmi.
"io e papà abbiamo deciso che è meglio separarci, meglio per te e per noi, sappiamo che sei una ragazza forte e che supererai anche questa" mentre parlava fu interrotta dal rumore della porta d'entrata che sbatteva.

"io ho trovato un compagno, luca, è bravo. davvero. Con questo voglio dirti che tu puoi decidere cosa fare, se stare qui con papà o venire con me."
era una domanda di cui sapeva già risposta.

"vengo con te" dissi.
"va bene, stasera ti porterò a casa"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 10, 2022 ⏰

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il dolore dell'amore (todoroki x reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora