Mademoiselle

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Arrivammo al lago. Avevamo entrambi il fiatone per la corsa ma non appena i nostri sguardi si incrociarono delle risate echeggiarono per tutta la vallata. Mi porse la mano osservandomi con i suoi occhi smeraldo. "Mi concede un ballo, Mademoiselle?"

Non esitai ad accettare. E prendemmo a ballare e a volteggiare e a ridere. Eravamo felici, l'uno nelle braccia dell'altro.

Come lo eravamo ora, solo che ora nessuno dei due ride. Nessuno dei due balla. Alcune mie lacrime cadono sul suo volto. Quel volto che tanto ho amato. Prova a muoversi ma non riesce. È come se percepissi la sua vita pian piano sfuggirgli di mano. Mi guarda sorridendo. "Mi concede un ballo, Mademoiselle?" furono le sue ultime parole. Dopo di che, tutto tacque. Non più un fruscio né il canto di un uccello. Era finita.

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