A glimpse of us

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10/02/1755

I miei occhi incrociarono i suoi. Tutta la banda aspettava un responso o un ordine su cosa fare.

Lui annuì tristemente nella mia direzione. Il mio destino era segnato. Sospirai accettando mentalmente il fatto che era arrivato il mio momento, una morte per salvarne 100. Mi avviai verso la scogliera con tutti gli occhi puntati su di me. L'esercito aveva smesso di tener d'occhio i miei compagni e aveva lo sguardo puntato solo su di me. Lo sguardo della Regina ardeva sulla mia pelle e un sorrisetto si formò sul suo viso coperto di trucco. Mi ripetei che era giusto così, che col mio sacrificio la mia famiglia si sarebbe salvata. Ero vicino alla mia famiglia, per salutare mia sorella un'ultima volta quando Jack sbucò fuori con una lettera fra i denti. Si avvicinò a me scodinzolando la coda con urgenza. Presi la lettera e la lessi più veloce che potei. I miei occhi assorbivano ogni parola di quella lettera senza volerne capire il senso.

Lily, se ho accettato di ritrovarmi in questa situazione, è solo per te. ti amo e io non posso fare a meno di dirlo perché è questo che penso, io ti amo. scusami se ho fatto tanti errori, scusami se non ti sei sentita apprezzata da me, scusami se sto per mandare all'aria tutti i nostri progetti futuri e scusami se sto per aggiungere un'altro dolore alla tua vita ma tu continua ad amarmi, amami con la consapevolezza che tu per me sia stata l'unica, con la consapevolezza che io non ho fatto altro che amare te per tutta la mia vita, apprezzando tutti i tuoi pregi e difetti e amandoli uno per uno.

Ricordati del mio amore e io vivrò sempre nel tuo cuore.

Scossi la testa ripetutamente rivolgendo la testa verso la ringhiera, dove feci appena in tempo ad arrivare per vedere il mio fidanzato precipitare dalla ringhiera rotta del ponte mentre con gli occhi mi sorrideva. Delle lacrime mi inumidirono il viso e un urlo sferzò l'aria. Un urlo straziante, che mi lacerò le corde vocali, proveniente dal cuore. Il mondo parve pesante sulle mie spalle, come se qualcuno avesse lanciato un peso su di me. Provai immediatamente ad arrampicarmi per raggiungerlo ma venni trattenuta dai miei amici. Mi accasciai sul terreno col viso coperto di lacrime, cercando di elaborare quanto appena successo. La mia banda mi circondò triste e mi abbracciò non riuscendo neanche loro a realizzare il suo sacrificio. Mi toccai il ventre continuando a guardare l'orizzonte, dove ora si trovava la mia metà.

10/02/1763

Bussarono alla porta e andai di fretta ad aprire, con ancora il grembiule da cucina addosso. Ed eccolo qui, mio marito, con ancora la tenuta da lavoro e le scarpe sporche di terra. Mi guardò sorridendo stanco per poi lasciarmi un delicato bacio sulle labbra. Si tolse le scarpe per non sporcare ed entrò in casa aprendo le braccia per accogliere mia figlia in un abbraccio caloroso. Si inginocchiò per guardarla e per darle una bambolina di pezza come regalo di compleanno. Il mio cuore mi riportò indietro nel tempo, ai nostri piani, alla casa tanto da noi sognata, ai bimbi e ai regali che gli avrebbe portato per il compleanno. Gli occhi si velarono di lacrime guardando la mia famiglia e pensando a come sarebbe stata averla con lui. Chiusi per un attimo gli occhi cercando di controllare le mie emozioni. Annunciai che la cena era pronta per poi entrare in cucina baciando con due dita la freccia incorniciata appesa alla parete. La sua freccia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 11, 2022 ⏰

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