Capitolo 3 - Dangerous waters

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Aprile 1752, Percé

Chère Mireille,
oggi vi scrivo da un posto insolito! È un piccolo villaggio di pescatori sperduto tra i ghiacci del Nord Atlantico. A differenza di Rockport, nelle vicinanze di Boston, qui il ghiaccio e la neve sembrano farla da padroni, neanche a primavera inoltrata sembrano voler cedere. Un vero e proprio inverno perenne. Meno male che vostro cugino Joseph è stato così gentile da regalarmi un cappotto rivestito di pelliccia! Qui il vento è così gelido da congelarti direttamente il sangue. In questo momento stanno addirittura scongelando la chiglia della Morrigan, la nave di Shay.
A proposito, sono così contenta di dirglielo, Mentor! Monsieur Davenport ha affidato a me e a Shay un compito importantissimo: ritrovare un manufatto e una scatola rubata dai Templari. Con noi c'è anche Liam, che però è qui "ad affidarci delle missioni e a coprirci le spalle", è il suo modo carino per dirci che Achille non si fida ancora di noi, ma si ricrederà, glielo farò vedere io!
Ci stiamo per dirigere ancora più a nord, ad Anticosti. Dicono che il viaggio sarà ancora più pericoloso, ma io sono fiduciosa. Con le nuove modifiche, niente potrà fermare la Morrigan e il suo equipaggio.
Vi farò avere mie notizie presto, ma fatevi sentire anche voi ogni tanto, Mentor!
Bisous à tous,
Claudette.

***

«Allora, - Shay affiancò Liam di fianco alla Morrigan pronta a salpare da Rockport. - dove andiamo?».

«Ovunque ci conducano i Templari.».

A Shay scappò una risata. In tanti anni in cui conosceva Liam mai lo aveva visto gettarsi a capofitto in una cosa senza prima passare ore e ore a rimuginarsi sopra, tanto meno una missione importante come quella.

«Liam, non è proprio da te partire senza un piano.».

«Con o senza piano, scegliamo noi dove combattere. E noi, noi siamo più forti sul mare.».

«Liam, avete ragione. Salpiamo, allora.» rispose Claudette al posto suo, comparsa dietro di loro senza che se ne accorgessero. Avrebbe dovuto mettere un sonaglio al collo di quella ragazza o alle caviglie, se continuava così finiva per farlo morire d'infarto. 

«E da quando, milady, date ordini?».

Claudette assottigliò lo sguardo in avvertimento. Se voleva ripetere la scenetta di qualche giorno prima, lo avrebbe accontentato più che volentieri, ma non sarebbe stata tanto magnanima. L'avrebbe buttato nell'acqua ghiacciata senza neanche pensarci due volte. Shay si rese subito conto di star dando aria alla bocca inutilmente, quindi si corresse.

«Da quando date ordini in acqua, milady?».

Claudette e Liam si scambiarono uno sguardo preoccupato prima di rivolgerlo al capitano. Già gli si era riempito il cervello di sale? La ragazza voleva comunque vedere fino a dove si sarebbe spinto Shay con le sue cavolate, quindi lo incalzò.

«Pardon?».

«Nel senso, siamo in due a capo di questa missione, diamoci dei territori! La terraferma è vostra, mentre dalla banchina in poi è tutta area di mia competenza.».

A Claudette venne da ridere, stava di nuovo facendo l'idiota.

«Perché dalla banchina? Non è ancora considerabile mare la banchina, sarebbe piuttosto più corretto da quando la nave salpa, non credete, monsieur Cormàc?».

«No! Perché è il capitano che decide quando si salpa e si può salpare solo dalla banchina, quindi è territorio mio, compris?».

Claudette decise di arrendersi, alzando le mani in alto in segno di sconfitta. Poi passò in mezzo ai due uomini dirigendosi verso la nave a grandi passi. A malapena si riusciva a sentire i piedi toccare la banchina, sembrava camminare a pochi centimetri dal legno.

Les astres à travers son âme - a Shay Cormac's storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora