I'll be your Mirror

▲ 4.ospiti inattesi ▼

I pop corn sono ovunque e le lacrime mi rigano il volto da almeno una ventina di minuti. Non riesco ancora a capacitarmi della fine di Glee e, soprattutto, del modo in cui è finito. Dopo tutto ciò che è successo Rachel si è sposata con Jessie o James o come cavolo si chiama. E Sam? Lo abbandona così? E che diavolo.

Solo il telefono mi riporta alla realtà segnalandomi l'arrivo dell'ennesimo messaggio. Leggo i mittenti e un brivido mi percorre la schiena. Sono tutti di Allison e lei, proprio come me, odia quando non le si risponde all'istante.

2:20 pm
*Dove cazzarola sei finita? Ti sto aspettando in fermata da dieci minuti e ho perso ben tre corriere vuote -e sottolineo VUOTE- per cui muovi il culo ovunque tu sia e raggiungimi.*

2:30 pm
*Cristo Alex, rispondimi!*

3:00 pm
*Ti ho cercato ovunque e non ti trovo, mi stai facendo preoccupare. Sono andata in piazza, nella piadineria dietro alla fontana e al parco. Hai presente quello che vende il kebab? Ecco ha provato a rifilarmi il suo numero di telefono scrivendolo in uno dei volantini. Se non ci fossero stati dei testimoni l'avrei fatto cuocere al posto della carne.*

3:10 pm
*Giuro che se non mi rispondi nell'arco di dieci secondi appena t'incontro ti obbligo a bere una bottiglia di vodka alla menta e ti faccio un video.*

"Cazzo!" Sussulto nel leggere l'ultimo messaggio. Il ricordo dell'ultima volta in cui ho bevuto la vodka mi fa venir la nausea. Cerco il suo numero in rubrica e la richiamo. Suona una volta, due volte, tre volte e poi sento una sottospecie di grido perforarmi i timpani.

"Merda Allison abbassa la voce!" A volte la strozzerei con le mie mani. Quante persone sono in grado di farti arrabbiare a tal punto da farti dimenticare che le hai chiamate solo per chiedere scusa? Solo lei.
Anzi no, ora si è aggiunto anche quello stronzo dal profumo che stimola i miei poveri ormoni già in subbuglio per conto loro.

"Sono le quattro Alex! Due, e dico DUE, fottute ore a cercarti e ad essere preoccupata per te e non sai fare altro che dirmi di abbassare la voce? Ammettilo-" E mentre lei continua il suo discorso senza fermarsi a respirare -temo che a breve avrà un attacco d'asma se continua così- il rammarico torna ad eclissare la rabbia. In fondo ha ragione, lei mi ha cercato per ore mentre io ero comoda sul divano a guardare un film e la mia unica preoccupazione era controllare a che punto fossero i pop corn.

"Hai ragione, scusami Ally" sussurro e non so neanche se mi abbia sentita, solo che mi sembravano le uniche parole avessi potuto dire per calmarla. Non sono abituata a dare ragione agli altri, anche se sono consapevole di essere in torto. Siamo tutti umani no? Commentiamo errori costantemente e spesso facciamo finta di nulla.

"-è per merito della vodka se mi hai risposto! Appena hai letto che era alla menta ti è tornata la nausea non è ver" -si interrompe e un suono stridulo esce dalla sua bocca- "aspetta che hai detto? Mi hai dato ragione?" La sua voce incredula ha assunto una nota acuta e nelle ultime sillabe.

"Ripetilo. Voglio essere sicura di averlo sentito dire da te, la persona più testarda e cocciuta che io conosca dopo me stessa. L'unica che piuttosto di dare ragione a qualcuno si spezzerebbe l'osso del collo." Continua lei, finendo il suo discorso isterico. Mi sale un groppo in gola e dalla mia bocca fuoriescono solo suoni sconnessi, causati dai tentativi -vani- di ripetere quella frase. "Hai ragione, scusami Ally." Non è un periodo lungo e intricato, sono delle semplicissime parole; tuttavia le volte in cui le ho pronunciate nel corso della mia giovane vita si possono contare sulle dita di una mano. Il mio problema non sta nello scusarmi, ma nel dare ragione a qualcuno.

"Mi dispiace Ally." Dico alzando la voce cosicché riesca a sentirmi. Spero per il suo bene che non mi chieda anche le altre due parole. Mi conosce abbastanza da sapere che non le conviene impuntarsi su questa sua voglia di farmi ripetere anche "hai ragione"; perché l'unica cosa che riceverebbe sarebbe un dito medio virtuale.