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confusione;
ho sempre odiato questa parola,
da sempre penso che una persona confusa sia una persona che non sappia ciò che vuole e che quindi non riesca a prendere posizione.

Col tempo ho capito che esistono due tipi di confusione.

una confusione che possiamo reputare quasi genuina:
di quando confondi una cotta per amore,
la confidenza per amicizia,
o una presa in giro per una grande opportunità.

C'è poi l' altra, quella confusione che ti manda completamente in pappa il cervello:
quella che si crea nella nostra testa quando si tenta di convincere il cuore, l' anima , che quello che si sta vivendo non è altro che un brutto sogno.
Di quando si cerca disperatamente di trovare quell' appiglio, anche minimo, che ci faccia pensare che quello sia solo un momento e che si stia solo esagerando.

e in quel momento Serkan avrebbe tanto voluto che qualcuno gli dicesse che la sua era solo una della sue tante esagerazioni.

Avrebbe voluto che Engin gli desse una pacca sulla spalla come quando per la trentesima volta di fila si rimisurava la pressione in sole due ore.
Avrebbe voluto che Eda gli facesse mangiare di nuovo frutta non lavata, come la prima volta, quando la sua unica preoccupazione era solo pensare a quanti microbi avesse in bocca in quel momento.

D' altronde lui era Serkan Bolat, ipocondriaco ed esagerato per natura.
Ma dopo ciò che gli aveva appena confessato il medico sicuramente nessuno gli avrebbe più detto ' ti prego Serkan rilassati, è solo un normale mal di testa, un po' raffreddore' per il semplice fatto che tutti sappiamo quanto un tumore al cervello sia più serio di uno di quei mal di testa che ti prendono dopo una nottata passata in ufficio con riga e squadra in mano.

e mentre nella sua testa risuonavano le parole del medico lui era in macchina, con quella busta gialla sul sedile anteriore di fianco a lui.

Il medico gli aveva detto che poteva continuare a vivere normalmente, prima di vedere se si dovesse iniziare qualche terapia, e sopratutto quale iniziare.

non era l' idea di dover iniziare una terapia a farlo star male, era il fatto che lui non potesse far nulla.
Doveva , almeno per il momento restare lì, inerme e con le braccia conserte , mentre nella sua testa chissà cosa stava succedendo.

Come poteva non pensare al fatto che fosse malato? Come lo avrebbe detto alle persone che amava?
un' altra sfida
l' ennesima.

Si fermò avanti all' Art life, respirò chiudendo e riaprendo velocemente gli occhi per non far notare ad altri fossero lucidi.

Prese quella busta gialla tra le mani, confondendola con alcuni documenti che doveva portare in ufficio, dove si diresse veloce, senza nemmeno fermarsi per parlare con Leila, intenta a fargli il resoconto della riunione tenuta dai suoi soci poco prima.

'Hei amore'
disse Eda entrando.
Da quando aveva saputo del male era come se avesse iniziato a sentirsi improvvisamente stanco, con un fastidioso dolore alle tempie e agli occhi.
Non sapeva se era per questa sua paura di ammalarsi, che in quel momento fossero solo fisse, o perché effettivamente i sintomi di ciò che aveva al cervello stessero iniziando a farsi sentire.

Ma appena quella ragazza mora fece il suo ingresso in quella stanza era come se avesse sentito l'aria tornare nei polmoni e la sua mente concentrarsi su qualcosa che non fosse quella maledetta busta gialla.

Lei,
il suo ossigeno,
avrebbe risofferto,
per colpa sua,
di nuovo.

'hei amore'
le rispose lui
'tutto bene?'
'si, problemi con il cantiere ma per fortuna niente di grave, tutto risolvibile!'
disse sorridendole d poggiandole una mano sulla guancia calda.

la verità era che era spaventato,
spaventato da morire,
spaventato di morire.

'sai, voglio portarti in un posto'
disse lui non staccando gli occhi dalla sua figura, poggiata sulla scrivania,
'ma Serkan ora? stiamo lavorando, Leila mi ha detto che tra non molto hai una riunione'
'la riunione si può rimandare o annullare'
'mhh allora va bene'
disse afferrando la borsa e avvicinandosi alla porta, dove mi fermò delicatamente per un braccio.

'Serkan non devi fare le cose solo per dimostrarmi che ti ricordi di me, da ora abbiamo tutta la vita davanti ok? niente è nessuno si metterà più tra di noi.

'non lo faccio per quello, lo faccio perché mi va e lo sai. Non riesco però a togliermi dalla mente quanto io ti abbia fatta soffrire queste settimane e-'

'no Serkan ti prego, adesso la vita ci riserverà solo cose belle quindi non pensiamoci, perché? perché ce lo meritiamo Serkan'

e quelle parole,
che avrebbero solo dovuto
farmi tremare il cuore dalla felicità
mi fecero sentire solo strano...
vuoto.

i suoi occhi che brillavano per la felicità si scontrarono contro i miei, che la guardavano come fosse l' ultima volta.

'reagire, reagire sempre,
ma questa volta perdonami,
ragazza magica ti prego,
questa volta mi sento morire '


hei ragazzi, eccomi tornata con un nuovo capitolo.
Serkan ha forse ricevuto una delle notizie più destabilizzanti che una persona possa avere.
Si sente morire, inerme allo scorrere del tempo.
Forse è ora che inizierà a vivere.
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una ⭐️ e/o commento, mi farebbe stra piacere.
Alla prossima
❤️

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