LA SOCIETA' SERPENTE

SE DEVE SUCCEDE, SUCCEDE

00:25, 2 marzo 2022

Non so che scrivere ma sto comunque sforzando i miei due poveri neuroni a far partorire qualcosa.

perché tutta questa necessità?

perché questa voglia di andare oltre la nostra reale condizione per poterne trarre qualcosa che al momento non riusciamo a darci.

perché ci sforziamo a trovare un fiore in un arido terreno?

cosa ci spinge ad andare oltre i nostri confini, le nostre possibilità? chi ce lo ha insegnato? o meglio, perché non ci hanno insegnato ad aspettare, a darci tempo, ad osservare quello che siamo in grado di dare al momento e quello che non siamo in grado di dare? perché tutta questa fretta di crescere, di confermarsi, di realizzarsi?

'Tanto se una cosa deve succede, succede. Tutta 'sta fretta di fa succede le cose ce l'ha messa il capitalismo' disse l'Armadillo a Zerocalcare.

ancora questa dannata società, sempre colpa sua. Dove si va si finisce sempre che si punta il dito verso di essa.

umani che puntano il dito contro loro stessi in pratica.

è un controsenso, quasi un paradosso, perché la società è un insieme di norme, idee, pensieri, atteggiamenti che sono norme, idee, pensieri, atteggiamenti di esseri umani che li edificano e che ne fanno come struttura guida della loro vita e quindi struttura della società.

la società è fatta di regole umane che si rivoltano agli stessi umani che l'hanno costruita.

E' il cerchio dell'eterno ritorno di Nietzsche, è il serpente che si morde la coda.

Ecco, forse è questa l'immagine che darei quando si parla e si pensa alla società: un serpente che mangia se stesso, che mangia le sue membra, la sua fonte vitale che è egli stesso.

A seguire come marionette senz'anima dei dogmi, leggi non scritte di tale mostro serpeggiante, ci stiamo tutti trasformando in quel serpente, a 'immagine e somiglianza' di esso.