Angeles

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Beach boy- Benee

Che strani posti gli aeroporti.
Hanno così tante storie che quasi riesci a toccarle mentre stai seduto a guardare chi si lascia e chi si trova. Vedo un uomo con una giovane ragazza, sua figlia. Piange e continua a ripeterle di chiamarlo ogni tanto, di fargli sentire i nipoti. Mi si stringe il cuore a guardarla e vorrei calmarla ma se aprissi bocca, uscirebbero solo lacrime, trattenute da ieri sera quando ho abbracciato Matteo.
Non ho pianto perché non volevo mi vedesse così ma adesso che sto per partire vorrei soltanto tornare indietro. Non posso. Matteo non mi vedrà in queste condizioni.
Lo scorgo tra la folla mentre mi raggiunge con dell'acqua e faccio uno dei miei fermo-immagini. È così bello da togliermi il fiato e mi manca già tantissimo, tant'è che vorrei fare una scenata delle mie ma lo imbarazzerei soltanto. Appoggia i bicchieri sulla sedia vuota tra noi e mi sorride.
"Ecco il tuo bicchiere di acqua ghiacciata, pulcina" mi dice , passandomelo " non può non piacerti"
"Scusa il ritardo, ma son stato fermato per qualche autografo" aggiunge soddisfatto.
Vorrei soltanto che tutto questo non sia vero. Sapere che non sto lasciando la cosa più bella che ho. Sentirmi dire che andrà tutto bene e che starò via per poco.
"Grazie" dico soltanto, poi mi volto, prendo lo zaino ed estraggo una cosa che volevo dargli da tanto.
"Guarda un poco " gli dico " t'o devi tené"
"Cos'è?"
"Un panda, ma non vedi , è un libro"
"Che hai scritto te?"
Tocca la copertina dove brilla il mio nome in rosso scarlatto
"No, l'ha scritto un sostituto che c'ha er nome mio. Ma come ragioni, è ovvio"
"È la nostra storia?" Chiede alzando lo sguardo
"No, di cenerentola, daje Matteo"
Ride di gusto e lo rigira tra le sue mani, fissando i colori e le scritte come se non avesse mai visto un libro. Forse gli piace perché l'ho scritto io.
"Quando eri via scrivere mi aiutava a non pensarti." Gli rispondo " l'ho stampato , ed eccoci qui"
"Count on me" dice a bassa voce , leggendo il titolo ed accarezzando la copertina "mi hai messo in prima pagina"
" ti piace?"
"Non l'ho ancora letto" mi risponde divertito "ma il filtro che hai messo sulla mia foto mi dice che sarà fantastico "
Scrollo la testa e la piego di lato, osservandolo sorridere, mentre accarezza la carta
"Lì c'è tutta la storia nostra eh"
"Tutta?" Mi chiede inarcando un sopracciglio, un po' spaventato
"Tutto" dico scandendo bene le parole
" non lo leggerà nessuno"
"Invece è già alle case editrici"
"Sei pazza" esclama spaventato
"Ho cambiato tutti i nomi" lo rassicuro
"Dormi sereno"
"Perché non mi hai detto nulla?" Mi chiede flebile
"Era solo uno dei miei mille progetti senza senso" dico guardando in basso " una storiella delle mie che non ha valore"
"Lo avrà, vedrai"
"Vedremo"

I passeggeri del volo IT28567 sono pregati di mettersi in fila per l'imbarco.

" ma.. ma come, non hai finito nemmeno il tuo caffè " mi dice col broncio , guardandosi intorno, tutto d'un tratto spaesato. Ha l'aria di un bambino che fa i capricci. Gli stessi che ho fatto anche io quando l'ho pregato di non giocare una sera pur di farlo rimanere con me un po' di più e vedendo i miei capricci, nei suoi occhi c'era solo il dolore di essere assente dalla sua donna.
"Meglio, era come bere vernice " rispondo alzandomi ed afferrando bagagli e giacca.
Mi sento come quel giorno in stazione, quando lo guardai allontanarsi sul treno per raggiungere il suo sogno e mi sentivo svuotata.
Ed adesso vado via io.
Non sarà difficile la lontananza, dovrò soltanto reimparare a respirare se non ci sarà Matteo al mio fianco. Almeno per adesso.
So che sto lasciando una cosa bellissima che non mi ricapiterà mai.
Vorrei stringerlo a me ma non posso, pazienza.
Avvicino la fronte alla sua , baciandogli il naso mentre lui rimane immobile. Non se lo aspettava, almeno non in presenza di altri.
Mi stacco e lo guardo , sperando di non piangere. Mi tiene stretta al suo petto, come fa sempre, e non si stacca.
Regna il silenzio per un po'. Chissà se qualcuno penserà mai come ci siamo finiti insieme io e lui. Chissà se si leggerà di come mi ha cambiato la vita.
"Devo andare topo" gli dico con la voce spezzata.
"Un attimo" mi risponde. Poi si avvicina di poco e mi fa affogare in uno di quei baci che dicono pazienza se mi stanno guardando, ti devo dire tutto.
Si stacca da me e mi abbraccia.
Che bello il suo sorriso.
"Buon viaggio , topina" mi dice " se balli per Justin Timberlake, fammelo sapere"
"Ovvio" esclamo convinta
Vorrei dirgli infinite cose ma ho i minuti contati, meglio così, le leggerà nel libro.
Mi volto e mi metto in fila, ringraziando che sia così corta. Voglio solo sedermi al mio posto e dormire. Non mi volto ma so che è ancora là a fissarmi e non andrà via finché non mi vedrà scomparire al di là della vetrata.
Tocca a me e la hostess prende il mio biglietto, controlla il documento, sorride e mi lascia passare. Chissà se mi sorriderebbe ugualmente se sapesse cosa sta accadendo dentro di me.
"Angeles" urla Matteo. Mi volto e lo guardo
"Perché si chiama count on me?"
Gli sorrido : "perché siamo il pezzo giusto in una playlist che non esiste ancora ma che tutte le casse suoneranno"
Alza le sopracciglia e fa un'espressione stupita, senza rispondermi se non con uno sguardo pieno di tristezza. Gli sorrido e basta , in silenzio, poi mi volto. Forse siamo davvero un errore anche noi, come quel brano.
Anche se non credo e sono sicura che non lo crede nemmeno lui. È comunque, anche se fosse , non lo cancellerei mai. Perché se l'amore non è questo , cos'altro è?
Mi esce un sorriso involontario, agrodolce.
La mia vista è già appannata e vedere il posto davanti a me vuoto mi riempie il cuore di dolore , saperlo già così distante.
Eppure così ad un sospiro dal cuore.
"Ciao amore mio" dico piano , asciugandomi le lacrime.

Count on meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora