Non farmi male

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I giorni passarono in fretta nella scuola per eroi Yuei, solo non abbastanza in fretta per Izuku che si aggirava nei corridoi sempre con i nervi a fior di pelle nella paura d'incontrare Katsuki mentre era da solo.

Sapeva che se lo avesse trovato in uno di quei momenti, la situazione non sarebbe finita nel modo migliore, solo che non sapeva per chi.

Adesso Izuku aveva un quirk che gli permetteva di avere una forza fuori dal comune, non era ancora abile nel controllarlo e a volte gli si rivoltava contro se perdeva la concentrazione.

Gli capitava spesso di perdere la concentrazione in presenza del suo ex migliore amico, anzi ex aguzzino.

«Izuku concentrati.» gli stava dicendo Aizawa sensei durante uno dei loro allenamenti serali. «Cosa ti sta succedendo ultimamente?» gli chiese avvicinandosi a lui.

Il verdino si era appena rotto una mano nel manifestare il suo quirk.

«Scusami Aizawa sensei.» rispose lasciandosi cadere a terra.

«Izuku...forse è il caso che affronti questa situazione piuttosto che scapparne.» disse Shota sedendosi accanto a lui.

«Ho paura di quello che potrebbe accadere...se gli facessi del male perché mi si è attivato il quirk per sbaglio...se mi dovesse colpire lui...se non riuscissi a difendermi...se partisse una rissa...se...se tornasse tutto com'era una volta...non voglio perdere tutto questo...sono felice adesso...non vorrei che magari mi dicesse qualcosa che mi riportasse a quel periodo...non voglio...Aizawa sensei...ho paura...» disse borbottando come il suo solito e versando lacrime contro la spalla del professore che si era sporto per abbracciarlo.

«Non ti devi preoccupare, ci sono io qui con te.» gli rispose il maggiore affondando il volto tra i capelli del verdino.

Perse un battito annusandone l'odore che stava diventando così familiare da non riuscire più a farne a meno.

Izuku bisognoso di quell'affetto che solo dal corvino era riuscito a trovare, lanciò le braccia intorno al suo collo e vi si sedette in braccio alla ricerca di quell'affetto che più di una volta gli era stato negato.

«Su, dobbiamo andare.» disse ad un tratto Shota prendendo le braccia del minore, che ancora lo stringevano, per farlo separare da sé.

Il minore si era addormentato con ancora delle lacrime che scorrevano sulle sue guance.

Una mano del corvino si mosse senza che se ne accorgesse per dirigersi verso il volto del verdino, con il pollice lo accarezzò portandosi via le ultime tracce delle lacrime, poi le prese più saldamente in braccio e si diresse verso i dormitori degli studenti.

Il coprifuoco era già passato e tutti gli alunni erano a letto a dormire, così Shota non si preoccupò ed entro dalla porta principale con Izuku incollato a sé.

Salì le scale e lo porto nella sua camera senza accorgersi che qualcuno li stava seguendo.

Depositò il verdino sul suo letto accarezzandogli i capelli e sorridendogli apertamente, cosa che di solito evitava di fare in pubblico, poi se ne andò lasciando il ragazzo che li aveva spiati sbalordito da quella scena.

Il giorno dopo Izuku era pronto ad affrontare Katsuki, era pronto solo grazie alle parole che il sensei gli aveva rivolto, altrimenti sarebbe scappato per sempre da quella situazione.

Era determinato e alla fine delle lezioni aspettò in classe che tutti se ne andassero, rimanendo da solo con il biondo. Aizawa sensei gli aveva lanciato una lunga occhiata prima di uscire e andarsene verso la sala insegnanti.

Ora che erano soli nell'aula Izuku si aspettava che fosse Katsuki a fare il primo passo, ma dal biondo non venne nulla, anzi rimaneva seduto al suo banco immobile e in silenzio.

Ti prego...Aizawa senseiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora