Capitolo 4

22 7 2
                                    

L'inizio delle selezioni

Ed ecco finalmente l'arrivo del grande giorno. Oggi iniziano le selezione e io non riesco a stare ferma. Per tutta la mattina corro su e giù, mi mordo le unghie e penso a tutto quello che potrebbe succedere e sono tutte cose negative.

No, non dovrei farlo. Devo pensare positivo. Marcus deve essere fiero di me, io riuscirò a passare e lui sarà lì a guardarmi.

Ci diamo appuntamento nel pomeriggio  davanti alla mia casa per poi incamminarci in città, dove si terranno le prove e posso già immaginarmi gli sguardi stupiti e schifati che gli umani ci riserveranno non appena metterò piede nell'arena. Io sono già pronta un'ora prima dell'orario prestabilito, esco dalla porta e mi siedo nel mio giardinetto aspettando che arrivi il momento. Senza accorgermene inizio a strappare i filetti di erba ricoperti di goccine di rugiada mentre il respiro comincia a farsi pesante. Leroy sarà li a guardarmi e sono sicura che farà il tifo per me, ma è il capitano dell'Armata d'oro ad avere l'ultima parola, lui può solamente consigliare a Xander chi far passare e chi no.

"Margot? Che fai lì seduta per terra?" Mia madre mi si avvicina con un cesto di di mele appena raccolte in mano.

"Oh, pensavo." Le dico e un brivido mi sale lungo la schiena. Io non le ho ancora detto niente, ma come potrei farlo? "Hey mamma, guarda che farò le selezione per l'Armata d'oro e anche se so che gli umani ci odiano e che di sicuro mi butteranno fuori dalla città a calci io ci proverò comunque, ti voglio bene." No, così non può funzionare.

"Ma quello è Marcus? Che ci fa qui?" Dice mia madre fissando l'uomo che si è appoggiato allo steccato bianco del giardino.

"Hey Margot, è ora di andare. Anche tua madre può venire se vuole." Dice lui girandosi a malapena e guardandomi con la coda dell'occhio.

"Aspetta, andare dove? Cos'è questa storia?" Dice mia madre con aria confusa guardano prima lui e poi me.

"Non glielo hai detto? Oh, questi sono affari tuoi ora ragazzina." Dice lui con tono divertito e il mio primo istinto è prendere un frutto dal cesto che mia madre tiene ancora tra le braccia e tirarglielo con tutta la forza che ho.

"Mamma, devo dirti una cosa..." le dico alzandomi in pieni sapendo già che non la prenderà bene.

"Hai presente l'Armata d'oro? Beh ecco fanno le selezioni e io... voglio provare a partecipare." Devo ancora formulare il fatto di averglielo appena confessato ma la prima cosa che succede dopo la mia affermazione è la caduta dei frutti rossi e maturi vicino ai miei piedi.

"Cosa? No! Non puoi farlo! Sai quanto è pericoloso? In più sei un demone, non ti faranno neanche provare!" Dice lei balbettando leggermente e guardandomi con occhi dall'aria ferita.

"Non è detto che non ce la farò, mi sono allenata tanto e poi Marcus mi ha aiutato. Non saresti fiera di me se solo ci provassi?" Le chiedo io raccogliendo i frutti da terra riponendoli nel cesto.

"Avete finito con questi drami familiari?"

"Stai zitto!" Gli diciamo in coro guardandolo con sguardi assassini e non capisco se lui sia divertito o spaventato da questo.

"Io non potrei mai non essere fiera di te." Mi dice lei.

"Ma devi capirmi, sei tutto quello che ho. Se ti dovesse succedere qualcosa io non me lo perdonerei mai." Afferma mettendomi le mani sulle spalle in modo affettuoso.

"Posso intromettermi, Lillian?" Dice Marcus scavalcando la staccionata e avvicinandosi a mia madre.

"So che Margot può essere sciocca, imprudente, troppo rumorosa, fastidiosa, irresponsabile."

Il destino del demone Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora