Jungkook pov:
-ancora parli?-
L'alcol parla da sé, privo di pudore e vergogna, gli occhi di mia madre risultavano lucidi per le frasi dette a denti stretti, il suo viso era rovinato per colpa della stanchezza e della vecchiaia che le si presentava davanti.
"Sono sempre più convinto che alcune persone non dovrebbero avere figli."
Tipica certezza che mi si presentava quando vedo lo stato di mio padre, i suoi polmoni staranno chiedendo pietà a quest'ora, le sue pupille erano perse nel vuoto, tutto il corpo mi pervase di ribrezzo e disgusto quando notai, almeno, 10 bottiglie vuote di birra vicino a lui, sentii svanire l'orgoglio che avevo nei suoi confronti da piccolo. Era messo male, sia fisicamente che mentalmente, eppure, c'era entrato da solo in questo mondo e da solo ne esce. Il clacson di una macchina, spezzò l'incantesimo di quel silenzio appeso ad un filo di tensione, uscii di casa dopo essermi cambiato, il mio sguardo si posò un ultima volta su quello dell'uomo e con faccia disgustata chiusi la porta dietro di me. Jackson mi stava aspettando nella sua auto come suo fare.
-buongiorno eh-
Mi disse ridacchiando; dopo averlo guardato male.
-Yoongi e Namjoon?-
Chiesi non vedendoli nell'autovettura.
-sono già in classe, dovevano recuperare un compito-
Jakson Wang era un mio amico del liceo, stessa cosa come Kim Namjoon e Min Yoongi quest'ultimo provenne da una famiglia più che benestante, suo padre era a capo di un'agenzia molto importante qui a Seul, sua madre era una modella americana con un viso bellissimo d'altronde è giovane a differenza del signor Min. Yoongi non si era mai vantato di essere un ragazzo con un successo alle spalle, tuttavia, diventava freddo per chi lo amasse solo della sua popolarità, i suoi voti a scuola non erano decenti a differenza, di Namjoon che era il tipico studente per eccellenza, gentile con tutti, ama passeggiare e sempre molto tranquillo, Jackson era il più grande tra di noi l'unico con la macchina, spesso ci accompagnava quando uscivamo tutti e quattro insieme o anche per andare a scuola come in questo caso.
-jungkook sei vivo? stavi fissando la macchina da 5 minuti-
-oh? Ah...umh, si ci sono, stavo pensando... si! Entriamo in macchina hyung-
Una volta arrivati a scuola per i corridoi Namjoon e Yoongi si fissavano irrequieti senza batter ciglio.
-state facendo una gara su chi chiude per primo gli occhi perde?-
Chiesi con fare ironico.
-no coniglietto-
Mi risposero i due con un coretto, al quanto buffo.
-siete strani io l'ho sempre detto, dai entriamo in classe che è già tardi-
Entrammo nell'aula sotto gli occhi di tutti e prendemmo i nostri posti. La vibrazione del mio telefono e il ghigno di Jackson mi fece capire il contenuto del messaggio.
Intanto voi siete più bassi di me😌
Jackson il nano: yoongi guarda chi ti si è messo vicino hahaha
Yoongi il secondo nano: oddio mi sta sempre attaccato ho la calamita per i casi umani
maa poor è simpatico
Yoongi il secondo nano: si vabbè devo andare in bagno jungkook vieni con me?
ovvio
Qualche minuto dopo Yoongi si mise seduto sul davanzale del bagno, con la sua solita sigaretta elettronica in bocca. Io, a differenza, sua mi ero appoggiato su una delle sedie che si trovava sempre là dentro, guardai fuori e il tempo era orrendo: le nuvole coprivano quel che il sole emanava, dando spazio alle nubi grigie di far scendere delle lacrime dolci, il vento le cullava verso destra evitando di colpirci il viso.
-è successo qualcosa, vero? Non mi guardi in faccia vuol dire che non stai bene e cerchi di pensare ad altro-
Ormai era a conoscenza di ogni mio cambiamento o stranezza che cercavo di non dare all'occhio.
-è per via del ragazzin...-
Continuava a parlare, ma non gli diedi neanche tempo di finire che accavallai la mia voce alla sua.
- e se venisse a scoprire di mio padre? Mi odierà Yoongi, non posso dirgli niente-
- e se al contrario ti aiutasse? Infondo è sempre stato buono con tutti, dai Jungkook, potrà ignorarti per qualche giorno, ma dopo correrà da te a braccia aperte-
Aveva ragione (come sempre) però non volevo perdere Taehyung, la paura parlò al mio posto non reagendo di petto, lasciando parlare il cuore che di certo su questo argomento non era il migliore, cercava di gestire le varie emozioni, ma falliva tutte le volte.
-se lo perdessi, sai come mi sentire? No, non lo sai-
Le mie parole erano aria, tanta come quella che ora entra dalla finestra.
-sai più di me quanto sia emotivo il ragazzino. Pensi troppo e questo te l'ho sempre detto. Devi vivere le cose per come stanno; poi si rimedia, ma adesso rompi quel muro che tanto ti blocca, fallo almeno per lui-
Solo un mio sospiro di approvazione lo fece sorridere.
-bene torniamo in classe, ok? E sta sera chiamalo-
Conosceva la mia risposta anche senza guardarmi e con molto angoscia tornammo nell'aula, sedendoci ai nostri rispettivi posti. Tutti si stavano concentrando per quell'esercizio di matematica così complicato. Era difficile impegnarmi con la mente piena di paure e insicurezze così iniziai a disegnare la prima cosa che in quel caos non trovava ordine.
Taehyung creava e allievava ogni mia paranoia, ogni mio sentimento soprattutto nei suoi confronti...
Angolo autrice
ciaoooooo, come state?
mi scuso tantissimo per il ritardo del capitolo, ma in questo periodo sono stata molto impegnata
spero comunque che vi sia piaciuto e nulla <3
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\\come due fiocchi di neve//
Fanfiction[in pausa] "𝐿'𝓊𝓃𝒾𝒸𝒶 𝒸𝑜𝓈𝒶 𝒸𝒽𝑒 𝒶𝓋𝑒𝓋𝑜 𝒸𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜 è 𝒸𝒽𝑒 𝓈𝒶𝓇𝑒𝓂𝑜 𝓇𝒾𝓂𝒶𝓈𝓉𝒾 𝒶𝓂𝒾𝒸𝒾 𝓅𝑒𝓇 𝓈𝑒𝓂𝓅𝓇𝑒" Delle vite colorate potrebbero mai diventare monotone? Due ragazzi che combattono per i loro sentimenti, uno è il...