14/02/1992
Caro Noah,
probabilmente quando riceverai questa lettera il primo pensiero che avrai sarà quella di strapparla e buttarla via. E ti capisco. Ci siamo promessi di non parlarne più di quanto è successo,eppure una piccola parte di me spera che tu la legga.
Non so se te ne ricorderai ma oggi è esattamente un anno in cui noi ci siamo incontrati. Sapevamo già chi fossimo:tu il futuro sposo di mia sorella ed io il fratello della tua futura sposa.Mia sorella ti detestava ed io, nonostante all'inizio non la capissi appieno, capivo il suo essere scombussolata perché ci ero passato pure io. Lo sai.
I matrimoni combinati sono solo una maschera per salvaguardare la famiglia e gli errori commessi,e i miei genitori ne avevano fatto di errori. Io non ci davo peso,non più. Sposato da quasi tre anni con una donna che, nonostante condividevamo lo stesso tetto e lo stesso letto,era una sconosciuta e che non amavo. Per me era stato più semplice accettare il matrimonio. Non ne avevo capito la motivazione e non ne avevo trovato il senso ma sapevo che avrebbe limitato la mia libertà,per sempre. Ma io non ero stato strappato dalle braccia della persona che amavo. Lei sì,e un po' ti odiavo te per esserti intromesso nella sua vita e averle tolto il sorriso.
Il giorno in cui ci siamo incontrati però non riuscivo a odiarti. Gentile,cordiale e sempre pronto alla risata,un vero gentiluomo.
Hai cercato di corteggiarla ma nel farlo mi guardavi. Ed io mi sentivo lusingato da quegli sguardi. Ti ho guardato anche io.
Il nostro amore è nato così. Ti amo ancora e ti amerò sempre. Ma sapevamo già dall'inizio che non avrebbe avuto frutto. Sapevamo che sarebbe finito.
Grazie per avermi fatto scoprire questo sentimento e per avermi permesso di viverlo assieme a te.
Tuo per sempre,Thomas