14/02/1991In cui Thomas incontra per la prima volta Noah
Per Thomas il viaggio era durato più del previsto.
Era reduce da una giornata molto lunga e da una notte quasi insonne e la compagnia delle due donne affianco a lui non contribuì al suo umore già nero. L'unica cosa che desiderava era quella di appisolarsi per un po' per poi prepararsi mentalmente per l'imminente incontro e invece si era dovuto mettere in mezzo a discussioni e placare gli animi.
" Non mi potete obbligare!"si sentiva gridare da una delle stanze della casa appena messo piede in quella che era, pochi anni prima,anche casa sua.
"Sarò pure vostra figlia ma sono una donna libera capace di prendere le mie decisioni!"
"Noi lo stiamo facendo per te e per il tuo futuro! Sei un'ingrata se non riesci a capirlo. Non possiamo negare loro un incontro, già stabilito da mesi per lo più!" si sentì in risposta.
Salito le scale Thomas vide sua madre e sua sorella una di fronte all'altra, fronti corrugate ed entrambe un espressione ferita dal comportamento dell'altra.
Erano molto simili. Avevano entrambe capelli biondo miele,occhi azzurri e corporatura minuta. Caratterialmente erano molto diverse. Sua madre era una donna molto legata alle tradizioni, timida, riservata e sottomessa alle decisioni del marito mentre sua sorella era testarda, ribelle e voleva essere innovativa.
Sospirò. Poteva già immaginare quale fosse la causa della loro discussione,era lo stesso da settimane.
" Madre, che ne dite di non imporre niente di definitivo e lasciate prima che Amelia lo conosca di persona? Dopotutto dovreste conoscerlo anche voi." si intromise.
"Oh caro ma io so che la famiglia Fernsby è una famiglia per bene e so che loro figlio potrà dare una vita felice ad Amelia, sicuramente più di quel sempliciotto di Philip.".
"Non si può mai sapere cosa si cela dietro alle famiglie nobili madre" e dopo questa frase sua madre si convinse.
Fu subito seguita una discussione per il vestito che avrebbe dovuto indossare sua sorella per incontrare il suo futuro sposo e come atteggiarsi dinanzi a lui, come se fosse un principe. Una cosa che Thomas non avrebbe mai capito era come mai sua madre voleva a tutti i costi che si sposassero con dei nobili. Ciò non era accaduto lui nonostante sua moglie era una benestante ma essendo lui primogenito e uomo non avrebbe avuto alcunché di problema nella vita come poteva essere per sua sorella. Voleva pensarla nel modo più positivo possibile, convincersi che loro madre voleva che entrambi i suoi figli fossero sistemati bene.Il viaggio fortunatamente era stato silenzioso. Le due donne non si erano più rivolte la parola e lui ebbe la possibilità di dormire un pochino prima di svegliarsi ed accorgersi che non erano ancora arrivati e che mancava più di un'ora dall'arrivo. Così cerco di intrattenersi parlando con sua sorella. Voleva provare a capire come si sentisse e magari farla distrarre ma tutto ciò che ottenne fu un "non voglio parlare,sono solo molto delusa". Sua madre era ancora visibilmente arrabbiata e di iniziare una lite anche con lei, sicuro sarebbe successo nel suo stato d'animo, non ne aveva le forze.
Il resto del tempo lo passò leggendo.Quando arrivarono era già sera inoltrata e una volta scesi dal treno vennero accolti da una donna di media statura,capelli neri con un sorriso smagliante accompagnata da un signore vestito di tutto punto come se fosse un pinguino.
"Sono felice di potervi finalmente incontrare di persona Lilith e grazie per aver accettato il nostro incontro. Al contrario di molti io penso sia indispensabile che i nostri figli si conoscano prima del fidanzamento ufficiale. Com'è andato il viaggio, sarete provati." Poi si rivolse ai due giovani. " Io sono Corinne e lui è Sebastian,il nostro maggiordomo e chauffeur. So che voi siete Thomas e voi la splendida Amelia. Felice di avervi qui".
Thomas le fece un leggero inchino come segno di rispetto mentre sua sorella si sforzò di sorriderle ma senza proferire parola.
Durante il breve tragitto per arrivare a casa dei Fernsby Amelia guardava sua madre fare amicizia con la signora Corinne che parlavano come se fossero amiche di vecchia data. "Non fatico a credere che mamma si inserisca bene con queste persone. Li ha sempre studiati: nel loro modo di parlare e di comportarsi. Scommetto che sognava di farne parte fin da quando era giovane."bisbigliò.
"Lo sai com'è nostra madre e sai anche che come per lei questa cosa importante, lo è anche per nostro padre."
"La smetti di chiamarli madre e padre? Sono i nostri genitori Thomas!"
"Mi hanno abituato così, non posso farci niente. Credono che i nobili parlino così tra di loro."
Amelia sbuffò." Probabilmente no ed è un loro modo di sentirsi superiori. Come sempre. Però tu non ti fai di questi problemi. Accetti sempre tutto."
"Non è vero."
"Invece sí. Lo fai sempre."La casa dei signori Fernsby non era molto grande come si aspettavano, anzi era piuttosto modesta come dimensioni. Disponeva di un giardino molto grande all'esterno e si basava su più livelli e, come la maggior parte, ogni livello era dovuto ad una parte della famiglia. Loro dovevano salire al terzo piano. La signora Corinne fu molto gentile a presentare a loro Rosie, sua madre, che viveva al primo piano assieme al nonno August e alla vecchia zia Theresa. Facevano tutti i complimenti ad Amelia, riconoscendola come la futura sposa, la quale non li gradiva particolarmente.
Non che non si sentisse bella. Era una persona alquanto vanitosa e sicura di sé, sapeva di poter piacere ma al momento non li riteneva veritieri e fatti solo per il contesto in cui si ritrovava. Falsi in una parola.Thomas in tutto ciò era rimasto taciturno ripensando alle parole di sua sorella.
Non si sentiva come se si accontentasse di ogni cosa nella sua vita. Certo, il matrimonio con Denise era stato inaspettato, controllato e programmato e probabilmente era stata l'unica cosa eccitante che era successo nella sua vita. Ma sua sorella si sbagliava. Non lo aveva accettato all'inizio, pensava fosse sbagliato un amore imposto ma alla fine aveva ceduto perché aveva capito che nella vita non aveva nulla da perdere. Aveva imparato a voler bene a Denise.Sua sorella invece era innamorata di un'altra persona che però oggettivamente non le poteva garantire alcun futuro. Lui lo aveva conosciuto Philip. Era simpatico ,gentile e una buona compagnia ma lavorava ogni giorno in un bar senza guadagnare tanto. Per una persona sfiziosa come Amelia lui non era semplicemente adatto. Avrebbe dovuto dimenticarselo e guardare al futuro, di lei e dei suoi futuri figli.
Era questo che i loro genitori volevano.
Lo avevano fatto con lui. E lo stavano facendo con lei.Con questi pensieri che gli frullavano in testa, il suo cervello non registrò del tutto il fatto di essere arrivato in una delle stanze degli ospiti, essersi cambiato per la cena ed essere arrivato nella sala da pranzo dove impazientemente stavano aspettando tutti l'arrivo di una persona sola.
"Dovete perdonare mio figlio Noah. Purtroppo non so come mai non si riesce a togliere questo vizio di arrivare in ritardo,nonostante non abbia alcun impegno particolare. Spero possiate perdonarlo e in particolare modo voi Amelia. "
"Non penso si possa perdonare un ritardo di questo genere, dopotutto dovrebbe incontrare la sua futura sposa. Forse non prende troppo seriamente questa cosa, non credete anche voi madre?" replicò Amelia come se questo bastasse a convincerla che Noah Fernsby non fosse un uomo serio.
Ad un certo punto l'attenzione di Thomas fu catturato dalla presenza di un giovane uomo alto, abbastanza muscoloso con i capelli color corvino con un sorriso abbastanza sfacciato e una rosa in mano. Per dei brevi secondi i loro sguardi si incrociarono.
Thomas dovette ammettere che era un bell'uomo, molto più di lui.Si avvicinò ad Amelia e con un'eleganza che nemmeno lui saprebbe avere gli posò un leggero bacio sul palmo della mano.
"Mi scuso per il ritardo ma sono stato trattenuto. Mi presento. Sono Noah Fernsby.".