Forse non ci voleva o forse si

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Forse non ci voleva, o forse si..

@Federico

Manca poco alla fine dell'allenamento oggi abbiamo dato il massimo e siamo convinti di giocare bene domani contro la Lituania che in fondo non è una squadra molto forte. Sto correndo dietro a Jorginio che nella partita che stiamo giocando è mio avversario quando ad un certo punto sento un fastidio alla coscia. Mi fermo subito e vado a dirglielo al mister. Mi dice di fermarmi, ma il fastidio poi si trasforma in dolore poco dopo. Faccio dei controlli e la diagnosi è uno stiramento muscolare niente di grave, ma mi suggeriscono di non giocare domani sia il mister, sia la nazionale e pure quelli della Juve. I miei compagni mi dicono di non preoccuparmi che ce la faranno da soli e così me ne torno a Torino. Chiamo Chiara, non so se sia in turno son le sette passate.
Mi risponde subito.
-hey Fede, sono al lavoro è successo qualcosa?-
-si scusa ti disturbo?- dico.
-no sto scrivendo le consegne del pomeriggio ma dimmi pure-
-domani non gioco alla partita mi sono fatto male-
-oddio che ti sei fatto?- eccola che si preoccupa sempre più del dovuto.
-niente di che stiramento muscolare, ma mi hanno consigliato di non giocare faccio accertamenti ora sono già a Torino-
-mi dispiace, non ci voleva-
-si ma può essere un'ottima occasione per vederci. Tu domani che fai?-
-sono di riposo per tre giorni la coordinatrice mi ha detto che sono sopra di ore e quindi sono libera- dice e io sorrido a sentire questa bella notizia.
-allora sai che faccio vengo da te e sto lì per questi giorni-
-bello sarebbe e quando vieni?-
-domani mattina presto- annuisce. E poi sento delle voci lontane.
-Chiara vieni subito c'è la signora Irma che non sta bene- sento dire da una voce vicino a lei.
-vengo subito. Fede devo andare ci sentiamo dopo. Ciao- la saluto e stacchiamo la chiamata.
Chiamo anche i miei per avvisarli e poi mi preparo qualcosa per cena e prendo un borsone e preparo pure le cose da portare da Chiara. Dio tre giorni sono tanti per noi. Davvero tanti.

La sveglia suona sono le sei di mattina e dopo essermi vestito mi metto in viaggio.
Torino-Trento quasi 4 ore 360 km. Passo il viaggio con la musica a palla e alle 10 sono sotto casa della mia ragazza. E poco dopo sono tra le sue braccia. Passimo la mattinata insieme mi prepara la carbonara per pranzo e per cena vengono Lorenzo e Serena con una pizza d'asporto che mangiamo mentre guardiamo la partita. Mancano molti miei compagni ma non è difficile vincere.
-allora che dici la vinciamo questa?- mi chiede Lore.
-si non son molto forti loro- dico -non credo che facciano neanche un goal-
-beh meglio per noi, che strano vederti qui però bro- dice il cugino della mia ragazza.
-è strano anche per me guardare i miei compagni da una tv e non in campo-
Inizia la partita ed è semplicissimo fare il primo goal lo fa Kean il mio compagno anche nella Juve all'11 esimo poi c'è autogol al 14 grazie ad un ass di Raspadoni, 10 minuti esatti dopo Giacomo si prende quel goal che prima è stato considerato autogol se lo merita è un grande. Al 29' esimo c'è la doppietta di Moise e poi inaspettatamente Giovanni lo caccia dentro al 54'esimo.
-grandissimo Gio- dico -lo aveva fatto Bare in allenamento un tiro così-
-si ma è facile vincere così dai- dice Serena.
-posso dire che gioco meglio io- dice Chiara.
-beh adesso non esageriamo- dico ridendo. E lei mi da un colpo sul braccio.
-Stai dicendo che gioco male?- dice.
-no ma non sei una professionista- rispondo.
-vabbè tiratela di meno Church-
-questa non dovevi dirla- dico e inizio a farle il solletico e lei inizia a dimenersi mentre mi prega di smettere chiamando in causa anche gli altri due. Lorenzo inizia a fare il solletico a Serena e poco dopo finisce che ci mettiamo a baciare le nostre ragazze all'unisono.
Posso dire di stare bene. Di essere felice per la partita che hanno giocato i miei compagni e per dove mi trovo ora. Con la mia ragazza e gli amici di una vita. Non poteva andare meglio questa giornata.

Un cielo Azzurro 💙🇮🇹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora