Pt. 2

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Un'anno e mezzo dopo partii anch'io per il college, un College differente da quello di Ian. Lui continuava a mancarmi moltissimo e ogni tanto ci chiamavamo presi dall'eccitazione. Al college scoprii che le relazioni messe in stallo dalla distanza mi annoiavano terribilmente, ma più che altro mi mancava il suo contatto fisico e le poche volte che mi veniva a trovare durava tutto troppo poco. Un giorno, dopo una semplice partita di calcio, stavo pensando molto a Ian. Di solito le docce si riempivano tutte velocemente mentre i bagni con i gabinetti rimanevano sempre liberi, così io decisi di correre in uno di questi e cominciai a toccarmi cercando di fare il meno rumore possibile. Un'altro ragazzo ebbe la mia stessa idea e quando aprì la mia porta, sentendo dei leggeri gemiti, invece di rimanere scioccato o inorridito, dopo qualche minuto, se la chiuse da dietro. Rimanevamo solo io e lui in questo piccolo spazio. Lui si leccó le dita e cominciò a toccarmi affondandole profondamente dentro e strofinando il mio punto g. Mi piaque, spaventosamente anche troppo considerando il fatto che fino a qualche tempo fa l'unico che mi toccava in quella maniera era Ian.
Il nome di quel ragazzo che era nel bagno con me quel giorno era Louis, era uno studente piuttosto popolare al tempo, si vestiva bene e organizzava spesso feste alla fine delle sessioni universitarie.
Decisi in quel momento di prenderlo come amante, anche se la sua personalità non mi piaceva affatto, era superbo e alquanto maschilista, ma per fare sesso non c'è bisogno necessariamente di parlare, basta anche solo avere un corpo.
Forse in un certo senso aspettavo una persona che mi facesse uscire dalla monotonia, forse in realtà avevo anche bisogno di una persona che mi amasse veramente e che questo amore venisse ricambiato, l'amore e il supporto di mia sorella Angeline non contavano ovviamente. Un sentimento sincero da cui scappo da anni, l'amore, questo mito mi era crollato sulle spalle quella volta durante le festività di Natale, ma questa è un'altra storia.
Tuttavia ad'una festa organizzata da Louis incontrai una persona molto importante. Ero seduto con il gruppo di Louis, il mio livello di sopportazione era alle stelle, ero leggermente intossicato e fortemente infastidito. D'un tratto vidi un ragazzo dalla pelle bruna e con i capelli lunghi e ramati , l'avevo già notato qualche minuto prima, ci eravamo notati a vicenda in realtà. Lui mi vide e rimase per qualche secondo imbambolato, intrigato forse. Aveva una ragazza bionda e carina di fianco, che scoprii poco dopo essere la sua allora fidanzata. Louis li vide e salutò il ragazzo calorosamente.
Lui chiamava Vincent, aveva uno sguardo dolce ma una mente da traditore, la ragazza, che poverina era l'unica vittima di tutta questa storia, si chiamava Christine.
Una serie complicata di eventi mi spinse a limonare Vincent sotto scommessa, Louis fu il primo a proporre la cosa e ed'essere intrigato dalla scena, tanto intrigato da tirarmi via da Vincent e portarmi fuori con velocità. "é stato un piacere" dissi a Vincent mentre Louis mi tirava dal polso.
Facemmo un breve giro sul suo motorino, poi ci appartammo in un giardinetto vicino allo spazio comune del college, dove la festa stava ancora andando avanti. Louis non era romantico, non mi baciava mai e andava dritto al punto, quella volta, ad'esempio, mi fece semplicemente denudare per poi scoparmi da dietro sul motorino.
Eravamo illuminati solamente da un piccolo lampione, Ad'un certo punto, ne sono sicuro, sentii due voci parlare da dietro un cespuglio, io e Louis continuammo senza problemi, non ci davano fastidio i guardoni.
Tornammo alla festa sfatti, ballammo e fumammo ancora per un poco, quando la festa si stava per concludere decisi di chiudermi in una stanza più tranquilla e dormire sulla moquette per poi risvegliarmi il giorno dopo distrutto interiormente e avviarmi al mio dormitorio.
Volevo che nessuno mi guardasse in quel momento, un breve e lieve sentimento di vergogna mi aveva pervaso, non aiutava il fatto che le voci su di me e le mie strane relazioni già stavano facendo il giro del college. Sentivo che qualcuno dietro di me aveva aperto la porta della sua stanza e aveva cominciato a fissarmi. Non ebbi l'avventatezza di voltarmi, semplicemente mi misi a camminare più velocemente.
Vincent anni dopo mi confessò che da quella notte mi osservava sempre, il destino ci faceva incontrare spesso.
Un giorno però Vincent ebbe il coraggio di parlarmi, poi ebbe ancora più coraggio chiedendomi vergognoso "vorrei provare a fare sesso con te."
Lo osservai in viso per un minutino, alla fine non era per niente male, aveva dei tratti affascinanti, era proprio un bel ragazzo, non pensai subito al fatto che era fidanzato anche perché non sapevo alcun dettaglio.
Dissi "va bene, dimmi quando però, devo organizzarmi" lui rimase sconcertato per qualche secondo ma poi mi diede una data. Passò qualche giorno e arrivò un pomeriggio, bussai alla sua porta e lui mi accolse, aveva probabilmente ripulito la stanza per l'occasione, dopo quella volta non l'avevo mai più vista così pulita. Eravamo entrambi nervosi, segno che forse qualcuno dei due avrebbe fatto cilecca, anche se non capivo il perché. Pensavo di essere l'unico dei due ad'essere ansioso, mi chiedevo sempre di più perché lo stavo facendo. Ma poi mi voltai in quegli attimi di silenzio e vidi la sua espressione ansiosa quanto la mia, stranamente mi tranquillizzai. Mi avvicinai e lo spinsi sul bordo del letto. Gli diedi un bacio a stampo e cominciai a sbottonargli la camicia. Lui mi avvicino di più a sé e cominciammo a limonare mentre lentamente ci toglievamo i vestiti. Quando rimasimo solo in boxer mi stesi sensualmente sul suo letto, lo guardai intesamente per qualche secondo e gli tolsi le mutande, presi in mano il suo membro e comincia a strattonarlo. Una volta pronto gli passai il lubrificante e lui lo spalmó per bene nei punti d'interesse, poi lentamente mi penetró, ancora una volta ci guardammo negli occhi ma io cercai più volte di distogliere lo sguardo, anche lui fece la stessa cosa. Cominciò con un ritmo lento cercando di godersi ogni singolo minuto, mentre il letto scricchiolava e alcune ciocche dei suoi capelli cadevano sul mio viso, é sempre stata una cosa che ho amato di Vincent. Il ritmo accelerava sempre di più fino a quando non venimmo entrambi, fu la seconda volta che io e un'altra persona venivamo allo stesso momento. Questo era forse il segno che avevo trovato una nuova persona da amare.

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