Capitolo 4: "L'ultimo..."

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Udirono dei passi, allora si alzarono immediatamente dal letto.

Diana si posizionò dinnanzi lo specchio per sistemarsi i capelli.

Alberto uscì dalla stanza, lei lo seguì.

Non c'era nessuno, ma ormai erano costretti a tornare da Alessia, che li stava osservando uscire dalla stanza.

Sedettero al suo stesso tavolo.

Fecero finta di recuperare alcuni appunti essenziali per gli esercizi di grammatica.

Alessia li incatenò in una conversazione alquanto inutile, stavano perdendo tempo...

"Dì che devi andare in bagno, così ti faccio vedere dov'è." Le scrisse Alberto per messaggio.

-Alessia, vado un attimo in bagno.

Alberto, mi fai vedere dov'è? - Chiese Diana con il tono più naturale possibile, senza destare sospetti.

Entrarono all'interno del bagno e lui immediatamente si posizionò dinnanzi a lei e la baciò.

Lei fece lo stesso, per poi essere sbattuta contro la porta, facendola sbattere rumorosamente.

Risero entrambi.

Diana posizionò le mani dietro la testa del ragazzo, tirandogli leggermente i capelli.

Alberto allora la strinse a se ancora di più, baciandola ancora, in modo irrazionale, ancora più passionale.

-Basta. - Sorrise Diana.

Lui la guardò preoccupato, corrucciando la fronte in modo interrogativo.

-Perché basta? -

-Dovevi farmi vedere dove si trova il bagno, non accompagnarmi. - Ridacchiò divertita.

-L'ultimo...- le sussurrò, per poi piantarle un bacio sulle labbra ed uscire dal bagno.

-Lo scarico è lì, mi raccomando.- Le illustrò ad alta voce con un velo di ironia mentre si allontanava, per farsi sentire da Alessia.

Diana si tappò la bocca con entrambe le mani, per evitare di scoppiare a ridere troppo rumorosamente.

Erano in gita, erano tutti in camera di un loro amico.

Diana ed Alberto erano seduti vicini, in un angoletto del letto dove tutti nel frattempo saltavano e giocavano.

La luce era soffusa, nessuno li stava disturbando.

Diana improvvisamente si alzò, per metterlo alla prova.

Alberto l'afferrò prontamente per il polso e la riposizionò accanto a lui.

Sul volto della ragazza comparve un sorriso a trentadue denti, mentre si nascondeva voltandosi dal lato opposto.

Lui le posizionò il bracco attorno alla vita e l'avvicinò a sé.

Diana sgranò gli occhi; per essere un bambino di undici anni ci sapeva decisamente fare.

Di punto in bianco le baciò la guancia.

Non era mai successo prima, era il loro primo "quasi-bacio".

La baciò sulla guancia diverse volte, mentre lei lo teneva per mano.

Le sussurrava all'orecchio cose impercettibili, che loro compagni di classe non potevano udire.

Erano solo loro due, anche in una camera d'albergo piena di ragazzini urlanti.

Improvvisamente entrò un professore.

Diana si staccò immediatamente, facendo finta di allacciarsi una scarpa.

Alberto trattenne una risata.

Il professore disse che era ora di andare a dormire e che ognuno si sarebbe dovuto dirigere in camera propria.

Una volta uscito, Alberto avvicinò Diana a sé.

Si guardarono negli occhi per alcuni secondi, mentre il cuore della ragazza sembrava impazzito.

-L'ultimo...- Le sussurrò, per poi posare per l'ultima volta, o almeno per quella sera, le sue labbra sulla soffice guancia di Diana.

Paura di sfiorarsi ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora