Era il loro ultimo giorno nella loro vecchia scuola.Salirono sul pullman per l'ultima volta.
Non stavano più insieme, ma andava bene così.
Era passato del tempo dalla loro separazione, Diana non pensava più a lui.
Solo una notte, prima di addormentarsi, ripensò al loro ultimo bacio.
Scosse la testa immediatamente e cercò di eliminare quelle immagini dalla sua testa e di pensare ad altro.
"Sono appena riuscita a dimenticarlo, perché devo farmi del male?"
La campanella era appena suonata, le lacrime scorrevano incessantemente.
Avrebbero lasciato la loro tanto amata scuola,e tutti i bei momenti trascorsi all'interno di essa.
Sarebbero andati in scuole diverse.
Una volta sul pullman, sedettero tutti ai soliti posti.
Damiano, Alberto e un loro amico sedettero in tre in una coppia di sedili, stretti come delle sardine.
Diana si asciugò una lacrima e li osservò con un sorriso malinconico stampato sul volto.
-Prima sedevate sempre in tre qui, adesso non ci entrate più... -Ridacchiò.
Loro sospirarono malinconicamente, era dura lasciarsi alle spalle tutti quei bei ricordi.
Una volta arrivata alla sua fermata, prese lo zaino e si voltò verso i suoi amici.
-Ci vediamo agli esami. -
Si salutarono premurosamente e si diresse verso l'uscita.
-Ciao, Diana.
Ti voglio bene! -
Le gridò Alberto.
Le si voltò, leggermente sorpresa.
Infondo era quasi un addio, non c'era nulla di strano.
Le loro strade si sarebbero definitivamente divise, lo avrebbe incontrato per caso per strada, magari non lo avrebbe neanche più salutato.
Un sorriso si dipinse istintivamente sul suo volto.
-Anche io...
Mi mancherete! - Gridò di rimando, per poi voltarsi e scendere.
Salì in macchina.
-Com' è andata? - Le domandò sua madre.
Lei la guardò negli occhi e scoppiò in lacrime.
Singhiozzava amaramente, era tutto finito.
Tutto cambiò una sera di metà giugno.
Era tardi, Diana era in giardino, seduta che ascoltava la musica.
Si era portata una lampadina con se', aveva paura del buio.
Improvvisamente le arrivò una notifica, da parte di Alberto.
Cosa voleva da lei?
Subito dopo arrivò una chiamata da parte sua.
Non rispose.
"Starà sicuramente insieme ai suoi amici, vorrà farmi qualche stupido scherzo."
-Diana, rispondi.
Non mi va di scrivere.-
Perché doveva per forza parlare con lei?
La chiamò di nuovo, rispose.
-Io e te dobbiamo riallacciare i rapporti, sai? -
-Perché? -Ridacchiò lei.
-Indovina. -
-Dai, dimmi. -
-Andremo nella stessa scuola e staremo in classe insieme. -
Non c'era velo d'ironia nel suo tono.
Diana perse un battito.
-Che cazzo dici?! -
Una parte di lei stava facendo i salti di gioia, mentre l'altra decisamente no.
"So già come andrà a finire." Pensò.
Per un secondo vide il suo riflesso sul telefono attraverso la luce della lampadina, stava sorridendo.
Non se ne era nemmeno resa conto.
In quel momento cambiò tutto.
Tutto il tempo in cui aveva lavorato su se stessa, per dimenticarlo... ormai non contava più niente.
Fino a pochi istanti prima era certa di poter ricominciare tutto da capo, senza guardarsi indietro.
Invece una parte del suo passato l'avrebbe perseguitata per ancora cinque anni.
Era tutto diverso.
Con lui in classe, non avrebbe potuto ricominciare un bel niente, sarebbe solo riemersa una parte di lei che pensava di aver seppellito con tanto di corredo.
Spazio autrice:
Hey, che ne pensi di questo nuovo capitolo?❤️
Tra pochissimo ne pubblicherò un altro.
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Paura di sfiorarsi ancora
Teen Fiction"Perché? Perché deve piacermi così tanto? Perché deve piacermi anche quando è basso? Perché deve piacermi anche quando è lontano? Perché deve piacermi anche quando è stronzo? È da un po' che non è basso... È da un po' che non è lontano... È da un po...