N/A: Leggete lo spazio autrice alla fine, per me è importante🙈
La porta si apre, aumentando il volume della risata di Nico. Lisa alza gli occhi subito, seduta nel divano a leggere e sorride quando Nico felice entra in cucina, nonostante abbia i capelli zuppi d'acqua.
Ciro sta alle sue spalle, stringendo sotto il braccio allenato un pallone. La guarda per un momento e poi sparisce in corridoio, lasciandola sola con Nico.-potevi svegliarmi - dice dolcemente a Nico, posando le mani sulle sue spalle e accompagnandolo in bagno.
- e vabbè, ci andiamo domani - fa spallucce, lasciando la sua presa e si volta, sorridendole.
- mi sono divertito con papà - ammette e Lisa non può non credergli.
Sia perché quel sorriso sa di felicità e sia perché sa quanto si ci diverti insieme a lui.
Ricambia il sorriso a Nico, cambiando direzione verso la loro stanza.
- va in bagno, ti porto i vestiti - gli ordina calma e Nico segue i suoi ordini, chiudendosi in bagno. Prende una sua maglia dalla borsa che ancora deve sistemare, insieme a un pantalone della tuta e glieli lascia in bagno, avvisandolo che è in cucina.
Lascia suo figlio lavarsi e quando torna in cucina ci trova Ciro, scoprendo che ancora deve abituarsi a trovarselo di fronte all'improvviso. lo ignora per metà, mentre fuma una sigaretta con lo sguardo fuori dalla finestra. sente le parole che vorrebbe dirgli salirgli su per la gola in un attimo, così inizia a torturarsi le unghie come quando è indecisa su cosa fare. lo guarda per pochi secondi, prima di spostare lo sguardo sulle pareti della cucina che assorbono il fumo della sua sigaretta, come lei all'epoca assorbiva il suo male e adesso invece le sembrava impossibile.
- grazie per aver portato Nico a mare - inizia banalmente - credo di essere caduta in coma - mormora, sperando che quest'ultima parte non l'abbia sentita. Ma ignora che Ciro non aspetta altro che sentire una parola dalla sua bocca. infatti si volta subito, facendo un lungo tiro e sputando il fumo dalle narici lentamente.
- l'ho notato, per questo l'ho portato io - spiega, finendo la sua sigaretta e spegnendola sul posacenere. - non hai bisogno di ringraziarmi comunque - continua, non guardandola e rimettendosi con lo sguardo fuori dalla finestra.Lisa la prende come una cosa che fa pesare ancora di più la distanza fra loro, ma in realtà Ciro sta solo cercando di non sbagliare e ogni volta che la guarda, si sente in dovere di dover essere presente per lei dopo quello che le è successo. ma lei gli mostra un muro e lui non vuole scavalcarlo.
vuole aspettare che lei si stanchi di reggere armature finte, non vuole forzare niente.
- dobbiamo rimanere qui per chissà quanto tempo - parla lei, alle sue spalle - cerchiamo di andare d'accordo, almeno per Nico - spiega, incrociando le braccia al petto, come quando ragiona col cervello e non con il cuore e stringe le braccia come a dire che non cambierà idea, perché è la ragione che parla.
- stiamo andando d'accordo - la corregge lui, voltandosi. - da quando sono a Napoli di nuovo non fai altro che urlarmi addosso - continua, abbassando lo sguardo. - ma sta tranquilla Lí - alza gli occhi, guardandola - simm crisciut ormai.. - mormora malinconico - e ij nun t'avess perdunat maij chill ca ij agg fatt a te. Faij bon a fà accussí.. - conclude, guardandola e aspettandosi una risposta.
- non siamo qui per questo Ciro. - risponde subito fredda - ti sto solo chiedendo di comportarti senza far capire a tuo figlio perché sei andato via - la sorprende quando ride ironico.
- Nico ha visto una foto nostra che tu tieni conservata in un cassetto - rivela improvvisamente.
- o questo è quello che mi ha detto lui. Sai, Lisa.. penso che a forza di costruirgli una bolla, non ti sei resa conto di quanto sia sveglio -
- non gli ho costruito una bolla, Ciro - si difende subito - Ho solo scelto cosa fargli vivere - conclude un po' fiera.
- in quel quartiere di merda?- quella maledetta domanda, prende forma della goccia che fa traboccare il vaso di Lisa, ancora una volta.
- senti - inizia parlando a bassa voce - non ho voglia di fare discussioni inutili, l'ultima cosa che voglio è far vedere a mio figlio quanto odi suo padre - si avvicina a lui, fronteggiando il suo sguardo. Si sente cambiata, si sente più dura adesso che ha avuto il coraggio di guardarlo. - mi sono dovuta sistemare subito quando ho saputo di Nico e sorpresa, tu non c'eri!- scandisce bene le ultime parole - non ho avuto la possibilità di scegliere dove abitare mentre tu eri chissà dove - conclude, superando la sua figura. Senza un senso logico, apre la credenza, cercando qualcosa da cucinare per pranzo. Si accorge che Ciro ha pensato pure a questo, rendendo la cosa ancora più preoccupante per lei.
Pensa di averlo ancora alle spalle, ma la porta della cucina che si chiude con un tonfo, la smentisce subito. Tira fuori della pasta e del pomodoro in bottiglia, iniziando a cucinare.
Pensa che per essere solo al primo giorno, già la sua pazienza è stata messa al limite.
Niente aveva fatto splendere il suo ego, come quello che aveva fatto per Nico e neanche Ciro sarebbe riuscito a farla sentire sbagliata.SPAZIO AUTRICE
Mi prendo un piccolo spazio in questo capitolo per comunicarvi (senza nessun spoiler) che a breve Nata vot ancor giungerà al termine, ma sto considerando di fare un terzo e ultimo libro, completamente diverso da quello che ho scritto fino ad adesso. Vi terrò aggiornate, per adesso vi ringrazio nonostante non aggiorni come prima, Na Catena e Nata Vot Ancor vengono sempre lette e stellinate.
Grazie, grazie grazie 💖
Eli🦋

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Un'altra volta / Sequel
Fanfictie- E quann stong for m manc semp e chiu' O saj t vogj ben abbraccm na vot ancor - - Rocco Hunt //si consiglia di leggere prima " Catena"